C'è un momento che vi voglio raccontare.
E' quando si fa un giro abbastanza lungo, all'inizio dell'estate.
Sei partito la mattina presto. Sei da solo, e hai già mangiato, ormai si allungano le ombre della sera.
Lo senti che il giorno sta per finire, te ne accorgi perchè la luce cambia consistenza e colore, l'aria si raffresca e si fa più limpida.
Sei sulla stessa strada dell'andata, che hai affrontato la mattina con ardore e passione, impegnandoti per godere quanto più possibile di quel fantastico e misterioso miscuglio fatto di motore, aderenza, curve gustose e guida brillante.
Adesso sei rilassato e tranquillo, e la moto la guidi automaticamente.
Non devi più pensare a che marcia inserire o quando cominciare la curva. Non devi più stare attento ai cartelli stradali o ai cretini in macchina, perchè il traffico scompare. Lasci il cervello sgombro, respiri rilassato e la moto ti porta via, e viaggi in uno strano limbo.
Gli alberi ai margini della strada sono figuranti dai margini imprecisi e sfumati, la strada scorre come un tapis roulant sotto le tue ruote, che sono i tuoi piedi, mentre il tuo cuore adesso batte in quattro tempi.
Ti guardi in giro, e ti senti uguale al vecchio che sta a bordo della strada, seduto sulla sedia, le mani appoggiate al bastone e il mento sopra alle mani rugose. Il suo sguardo liquido e sorridente è lo stesso che hai tu.
Il mio mondo si muove a 70 km per ogni ora, ci scambiamo gli sguardi e, per una sorta di transfert misterioso, io gli do quello che ho visto, lui mi da quello che ha visto.
Ecco il bivio per il passo. La strada si contorce spasmodicamente, le gomme calde si deformano al contatto con l'asfalto granoso e mentre piego il mio casco si avvicina ai lunghi steli d'erba a bordo della strada.
Il profumo dei campi si mescola al rombo del motore che cambia continuamente di giri, e io penetro questo mondo in maniera ruffiana: un sorriso di beatitudine mi increspa gli angoli della bocca. Una piccola ruga intaglia la mia pelle a fianco degli occhi, creando quei segni del tempo che solcano il viso di ogni uomo vecchio, questo vecchio di trent'anni.
Cambio marcia, ammiccando al sole calante mentre ritorno verso la mia casa.
Schwarz.
La strada del ritorno.
Moderatori: Greywolf, piegachetipassa, zio, RST'72
- Schwarz
- cinquantino
- Messaggi: 33
- Iscritto il: 9/10/2003, 10:19
- Moto posseduta: Ape cross
- Località: Cesano Maderno
La strada del ritorno.
Alessandro Riccardi detto Schwarz
ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
ex Gsx 600 F "Turbinosa"
ex Bmw F650 "Destriero"
Cesano Maderno (MI)
ETV 1000 Capo Nord "Schwarzer Adler"
ex Gsx 600 F "Turbinosa"
ex Bmw F650 "Destriero"
Cesano Maderno (MI)
Chi c’è in linea
Visitano il forum: Nessuno e 8 ospiti