Caschi acquistati all'estero
Inviato: 30/7/2006, 20:59
Arisalve a tutti.
Non bastando l'aver comprato una moto splendida ma virtualmente invendibile (e ancora spero che non mi dia noie) ....... non bastando l'andare a vedere le gomme della sconosciutissima marca Shinko ......... dovevo combinarne un'altra (e mica ho ancora finito).
Girando qua e là per sostituire il mitico Nolan N37 ormai giunto alla fine della sua gloriosa esistenza, ho scoperto che anche i caschi costano un casino (MA VAAAAA???).
Ovvio e scontato il mio giretto su ebay guardando anche in USA, dove ho scoperto che lì, gli stessi caschi costano (mettendoci dentro anche le spese di spedizione) la metà e pure meno di quello che costano in Italia.
A me sembra che come in tutte le cose ci sia sempre qualcuno che da noi fa il furbetto, perchè non è possibile che qui qualsiasi cosa, dalle caramelle alle macchine costi sempre più che da altre parti. Ma siamo il 5° paese più industrializzato al mondo per davvero o ci facciamo pigliare solo per il ... biiiip .....?
Beh taglio corto e vi dico cosa ho fatto. Strabattendomene gli attributi del fatto della omologazione che è diversa perchè negli usa è Snell M2000/DOT mentre in Europa (Figli di Sua Maestà Elisabetta esclusi) è EN 22/05, me ne sono comprato uno.
Giusto perchè lo sappiate, il casco preso è un HJC AC-11 (fibra di vetro, kevlar e spectra, e calza come un guanto!) guarda caso proprio di fabbricazione americana ma presente anche qui in patria, che da noi costa sui 250 euro (visto e provato in un negozio un paio di giorni fa), su ebay Italia 175, mentre lo stesso casco preso negli USA l'ho pagato 85 dollarozzi a cui ho aggiunto 38 dollari di spedizione. Al cambio fanno 97 euro ..... direi un bel risparmio no?
Se qualcuno ne volesse sapere un po' di più sull'omologazione predetta, e comparazione con la vigente europea, guardate qui: http://smf.org/articles/mcomp2.html dove tra l'altro si dice che in ordine di severità di prove di omologazione, viene prima la Snell, poi la britannica, poi la DOT ed infine l'europea EN 22/05.
Naturalmente questo non mi salverà da un multone e dal rischio di sequestro o confisca del mezzo nel caso trovassi qualche vigile così fiscale da andare a vedere la targhettina di omologazione, tuttavia ho pensato che:
1) Il casco in testa ce l'ho, ed è fatto in fibra di vetro, kevlar e spectra e non è e non può essere diverso da quello italiano dal momento che viene prodotto dalla stessa fabbrica. Non è un turbante in stoffa, non è di pastafrolla, nè tantomeno (come ho purtroppo visto fare estesamente da Roma in giù) nemmeno esiste;
2) Non mi piegherò facilmente a questo sistema che impone a noi italiani di pagare ricarichi allucinanti a tutta la catena di produttori, grossisti, distributori, trasportatori e negozianti in modo da poter permettere a tutti di intascare troppo facili guadagni.
So che mi procurerò dei guai di questo passo, ma volevo dirla e l'ho detta .... mi raccomando non seguite i miei snaturati esempi!
Lamps
Non bastando l'aver comprato una moto splendida ma virtualmente invendibile (e ancora spero che non mi dia noie) ....... non bastando l'andare a vedere le gomme della sconosciutissima marca Shinko ......... dovevo combinarne un'altra (e mica ho ancora finito).
Girando qua e là per sostituire il mitico Nolan N37 ormai giunto alla fine della sua gloriosa esistenza, ho scoperto che anche i caschi costano un casino (MA VAAAAA???).
Ovvio e scontato il mio giretto su ebay guardando anche in USA, dove ho scoperto che lì, gli stessi caschi costano (mettendoci dentro anche le spese di spedizione) la metà e pure meno di quello che costano in Italia.
A me sembra che come in tutte le cose ci sia sempre qualcuno che da noi fa il furbetto, perchè non è possibile che qui qualsiasi cosa, dalle caramelle alle macchine costi sempre più che da altre parti. Ma siamo il 5° paese più industrializzato al mondo per davvero o ci facciamo pigliare solo per il ... biiiip .....?
Beh taglio corto e vi dico cosa ho fatto. Strabattendomene gli attributi del fatto della omologazione che è diversa perchè negli usa è Snell M2000/DOT mentre in Europa (Figli di Sua Maestà Elisabetta esclusi) è EN 22/05, me ne sono comprato uno.
Giusto perchè lo sappiate, il casco preso è un HJC AC-11 (fibra di vetro, kevlar e spectra, e calza come un guanto!) guarda caso proprio di fabbricazione americana ma presente anche qui in patria, che da noi costa sui 250 euro (visto e provato in un negozio un paio di giorni fa), su ebay Italia 175, mentre lo stesso casco preso negli USA l'ho pagato 85 dollarozzi a cui ho aggiunto 38 dollari di spedizione. Al cambio fanno 97 euro ..... direi un bel risparmio no?
Se qualcuno ne volesse sapere un po' di più sull'omologazione predetta, e comparazione con la vigente europea, guardate qui: http://smf.org/articles/mcomp2.html dove tra l'altro si dice che in ordine di severità di prove di omologazione, viene prima la Snell, poi la britannica, poi la DOT ed infine l'europea EN 22/05.
Naturalmente questo non mi salverà da un multone e dal rischio di sequestro o confisca del mezzo nel caso trovassi qualche vigile così fiscale da andare a vedere la targhettina di omologazione, tuttavia ho pensato che:
1) Il casco in testa ce l'ho, ed è fatto in fibra di vetro, kevlar e spectra e non è e non può essere diverso da quello italiano dal momento che viene prodotto dalla stessa fabbrica. Non è un turbante in stoffa, non è di pastafrolla, nè tantomeno (come ho purtroppo visto fare estesamente da Roma in giù) nemmeno esiste;
2) Non mi piegherò facilmente a questo sistema che impone a noi italiani di pagare ricarichi allucinanti a tutta la catena di produttori, grossisti, distributori, trasportatori e negozianti in modo da poter permettere a tutti di intascare troppo facili guadagni.
So che mi procurerò dei guai di questo passo, ma volevo dirla e l'ho detta .... mi raccomando non seguite i miei snaturati esempi!
Lamps