scrivo oggi, in anticipo, perchè non ci sarò per tutta la settimana. si lo so, non si parla di calcio in questo forum... ma d'altra parte non si doveva nemmeno parlare di politica...
metà di voi sono gobbi infami o nerazzurri o milanisti (e non so cosa sia peggio) o sono solo infami senza essere nemmeno gobbi...
detto questo ci tenevo a ricordarvi che in questi giorni ricorre il 60° anniversari della "tragedia di Superga".
per chi non lo sapesse in quel maledetto giorno scomparve in un incidente aereo l'intera squadra e parte della dirigenza del Torino (oltre a quattro uomini dell'equipaggio che però tutti si dimenticano)...
Il Grande Torino (così lo chiamavano) non fu solo la squadra in grado di raggiungere risultati e record imbattibili ed irripetibili. Non fu solo una miscela unica ed esplosiva di giocatori, grandi personaggi e uomini normali come mai ce ne furono nè ce ne saranno.
Il grande torino fu il primo tentativo di riportare la nostra "faccia" di italiani in giro per il mondo dopo la fine della seconda guerra mondiale (insieme a Coppi e Bartali). Il toro fece conoscere al mondo un'altro tipo di Italia, quella che non molla, quella con la "faccia pulita", quella che si rimbocca le maniche, come faceva capitan Valentino, e che non molla mai... capace di rialzarsi e continuare a sorridere come faceva il "barone" Gabetto, sempre con stile. L'italia che non era solo pizza spaghetti mandolino e mafia, uscita a pezzi e divisia da una lunga guerra in parte anche fratricida, al termine della quale nessuna squadra di calcio si sognava di giocare con noi... lo fece la svizzera (paese "neutrale") grazie all'impegno di Vittorio Pozzo (grande cuore Toro) e c.t. della nazionale, con l'impiego di 7 granata (all'ora le riserve non c'erano...).
Ma il grande torino fu questo ed altro ancora ed è difficle da spiegare a chi non è torinese e torinista.
Ho conosciuto i "ragazzi" del grande torino grazie a mia nonna che con uno di loro era fidanzata. Mi ha raccontato di un mondo lontano anni luce da quello del calcio moderno. quando anche le celebrità dovevano lavorare tra un allenamento e l'altro per vivere. quando le star giravano per la strada salutando con allegria i vicini ed i conoscenti e si fermavano a parlare di calcio nei bar con i tifosi... un po' diverso da come va oggi.
la tragedia di superga ha segnato per sempre il cuore granata (come le tante altre tragedie della nostra storia calcistica). noi granata siamo incatenati ad un passato che non ci permette di adeguarci al calcio moderno e come i nostalgici ci pasciamo nel ricordo dei tempi che furono. ma noi torinesi-torinisti siamo così. noi "cugini poveri" abbiamo la storia e un presente che sarebbe sempre meglio non ricordare... per noi si potrebbe giocare solo una partita all'anno e se la vinciamo possiamo pure morire felici in quel momento. tutto questo è difficile da spiegare e sinceramente non so nemmeno perchè sto cercando di farlo...
Ai funerali parteciparono (si stima) tra le 500mila e il milione di persone (più della popolazione della città...). da allora nulla fu più come prima per noi...
Russ cume 'l sang
fort cume 'l Barbera
veuj ricurdete adess, me grand Turin.
En cui ani 'd sagrin
unica e sula la tua blessa jera.
Rosso come il sangue
forte come il Barbera
voglio ricordarti adesso, mio Grande Torino.
In quegli anni di patimenti
unica e sola la tua bellezza era. (Giovanni Arpino, da Grande Torino per sempre!)
Riporto per brevità riprendendo dal sito della Società...
[Nell'incidente persero la vita: i giocatori Valerio Bacigalupo, Aldo Ballarin, Dino Ballarin, Emile Bongiorni, Eusebio Castigliano, Rubens Fadini, Guglielmo Gabetto, Ruggero Grava, Giuseppe Grezar, Ezio Loik, Virgilio Maroso, Danilo Martelli, Valentino Mazzola, Romeo Menti, Piero Operto, Franco Ossola, Mario Rigamonti, Giulio Schubert e gli allenatori Egri Erbstein, Leslie Levesley, il massaggiatore Ottavio Cortina con i dirigenti Arnaldo Agnisetta, Andrea Bonaiuti ed Ippolito Civalleri.
Morirono inoltre tre dei migliori giornalisti sportivi italiani: Renato Casalbore (fondatore di Tuttosport), Renato Tosatti (Gazzetta del Popolo) e Luigi Cavallero (La Stampa) ed i membri dell’equipaggio Pierluigi Meroni, Celeste D’Inca, Celeste Biancardi e Antonio Pangrazi. ]
più avanti...
[Scrisse Indro Montanelli: "Gli eroi sono sempre immortali agli occhi di chi in essi crede. E così i ragazzi crederanno che il Torino non è morto: è soltanto in trasferta."]
FORZA TORO...
PS unica pecca... la presenza di Andreotti ai funerali... ma si sa il diavolo c'aveva già messo lo zampino per farli cadere... poteva non tornare sul luogo del delitto...
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grazie zim...
bellissimo...
se tutti i tifosi scrivessero così potrei quasi appassionarmi al calcio
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