De Lupis canibusque
Inviato: 3/12/2005, 10:56
Come anticipato, ecco il mio sermone.
Innanzitutto, cani "pericolosi" non ne esistono.
Faccio molta fatica a credere al fatto che ci siano cani che si ribellino al padrone, a meno di forme di patologie acute, ma questa è un'altra storia.
Cominciamo con il fatto che il cane è un animale sociale, discendente diretto/evoluzione parallela del Lupo ( ).
In quanto tale, vive in una società chiamata "Branco".
Questo branco, allo stato selvaggio dei Lupi e dei Cani randagi, è composto unicamente da membri della stessa specie.
La struttura sociale/gerarchica è al tempo stesso ben definita e molto fluida.
Ben definita perchè i ruoli all'interno del branco sono assai chiari e delineati; fluida perchè ogni membro, previa dimostrazione di effettiva abilità, può ambire alla salita nella scala gerarchica.
Gli zoologi definiscono il ruolo e l'importanza di un membro con lettere greche (alfa, beta, gamma, etc.), precedute dal sesso del membro in questione.
Il capo del branco è sempre un maschio, detto maschio ALFA.
Segue poi il maschio BETA, poi il GAMMA, e così via.
La femmina ALFA è la compagna del maschio alfa, e solo la coppia alfa, in quanto depositaria del corredo genetico in quel momento vincente, può procreare.
Una così forte gerarchia ha un motivo preciso.
Il maschio alfa è colui che guida il branco alla caccia, che ne coordina e gestisce tutte le fasi.
Ogni membro ha un ruolo preciso nella caccia, così come c'è un preciso ordine nel cibarsi.
Il maschio alfa, in quanto il più forte, ha diritto a cibarsi per primo.
Poi vengono gli altri, anch'essi in rigoroso ordine: i bocconi migliori spettano al migliore!
Questo però non significa che il maschio - o la femmina- alfa restino tali per tutta la vita.
La sopravvivenza del gruppo, del branco, è più importante della sopravvivenza del singolo membro, perchè, se il branco è vivo e forte, lo sono anche i singoli membri. Non vale il viceversa.
E allorchè il maschio alfa dà segno di cedimento (solitamente fisico, visto l'ambiente in cui vivono), il maschio beta lo sfida e, nel caso di sconfitta dell'attuale alfa, il beta diverrebbe il nuovo capobranco spodestando il vecchio.
Questo rituale fatto di scontri diretti è applicato per tutti i livelli e generi del branco: un gamma potrebbe diventare beta, e poi alfa, nel caso battesse in duello i suoi "superiori".
Questi duellli sono scontri fisici, solitamente senza spargimenti di sangue, nei quali il più forte -e abile- riesce a sconfiggere l'avversario, costringendolo o sdraiarsi sulla schiena, in posizione di assoluta vulnerabilità.
Il perdente accetta la sconfitta mostrando le parti vitali, quali collo e ventre, al vincitore.
Tanto basta: nessun lupo infierisce sullo sconfitto.
Nessuno si fa male -se escludiamo qualche graffio- perchè chi perde accetta la sconfitta, e chi vince non abusa della vittoria.
E ora passiamo alla postura tipica del "dominante": capo eretto, coda e orecchie dritte.
Così si presenta il maschio, o la femmina, dominante.
Perchè vi ho fatto tutto questo pistolotto sui Lupi (a parte una volgarissima dimostrazione di onniscienza)?
Perchè i Cani sono come i Lupi.
Anche loro vivono in branco, solo che questo branco è composto anche da bipedi, noi.
Il bipede, in quanto "fornitore" di cibo, è il capobranco.
O almeno, dovrebbe esserlo.
Il fatto è che spesso di bipedi ce n'è più di uno: chi porta il cane "al bagno", chi ci gioca e passa più tempo in sua compagnia, chi gli prepara il cibo.
Questo genera una situazione una situazione gerarchica abbastanza complicata, che il cane risolve scegliendo da sè il "suo" capobranco.
Porgo come esempio la classica famiglia di tre elementi, più il cane: padre (porta fuori il cane), madre (prepara la "pappa") e figlio non ancora adulto (gioca).
Solitamente il cane sceglierà come capobranco il capofamiglia, cioè il padre.
La madre sarà comunque una figura di rango superiore, mentre il figlio sarà una sorta di cucciolo del branco, da proteggere.
In questa siutazione il cane potrà obbedire a tutti i membri della famiglia-branco ma, in caso di ordini contrastanti, obbedirà sempre e comunque al padre, il vero e unico capobranco.
Il cane, membro di rango "inferiore" nel branco, farà la guardia e proteggerà gli altri membri mentre questi riposano. E' così anche tra i Lupi.
Questa struttura gerarchica ha però seri limiti quando il cane si trova a contatto con altri branchi-famiglie, e soprattutto con i propri omologhi degli altri branchi.
Il cane non è abituato alle lotte gerarchiche, pur portandone le fondamenta nel suo corredo genetico, e non ha mai imparato come comportarsi sia in caso di vittoria, sia -e soprattutto- in caso di sconfitta.
[continua]
Innanzitutto, cani "pericolosi" non ne esistono.
Faccio molta fatica a credere al fatto che ci siano cani che si ribellino al padrone, a meno di forme di patologie acute, ma questa è un'altra storia.
Cominciamo con il fatto che il cane è un animale sociale, discendente diretto/evoluzione parallela del Lupo ( ).
In quanto tale, vive in una società chiamata "Branco".
Questo branco, allo stato selvaggio dei Lupi e dei Cani randagi, è composto unicamente da membri della stessa specie.
La struttura sociale/gerarchica è al tempo stesso ben definita e molto fluida.
Ben definita perchè i ruoli all'interno del branco sono assai chiari e delineati; fluida perchè ogni membro, previa dimostrazione di effettiva abilità, può ambire alla salita nella scala gerarchica.
Gli zoologi definiscono il ruolo e l'importanza di un membro con lettere greche (alfa, beta, gamma, etc.), precedute dal sesso del membro in questione.
Il capo del branco è sempre un maschio, detto maschio ALFA.
Segue poi il maschio BETA, poi il GAMMA, e così via.
La femmina ALFA è la compagna del maschio alfa, e solo la coppia alfa, in quanto depositaria del corredo genetico in quel momento vincente, può procreare.
Una così forte gerarchia ha un motivo preciso.
Il maschio alfa è colui che guida il branco alla caccia, che ne coordina e gestisce tutte le fasi.
Ogni membro ha un ruolo preciso nella caccia, così come c'è un preciso ordine nel cibarsi.
Il maschio alfa, in quanto il più forte, ha diritto a cibarsi per primo.
Poi vengono gli altri, anch'essi in rigoroso ordine: i bocconi migliori spettano al migliore!
Questo però non significa che il maschio - o la femmina- alfa restino tali per tutta la vita.
La sopravvivenza del gruppo, del branco, è più importante della sopravvivenza del singolo membro, perchè, se il branco è vivo e forte, lo sono anche i singoli membri. Non vale il viceversa.
E allorchè il maschio alfa dà segno di cedimento (solitamente fisico, visto l'ambiente in cui vivono), il maschio beta lo sfida e, nel caso di sconfitta dell'attuale alfa, il beta diverrebbe il nuovo capobranco spodestando il vecchio.
Questo rituale fatto di scontri diretti è applicato per tutti i livelli e generi del branco: un gamma potrebbe diventare beta, e poi alfa, nel caso battesse in duello i suoi "superiori".
Questi duellli sono scontri fisici, solitamente senza spargimenti di sangue, nei quali il più forte -e abile- riesce a sconfiggere l'avversario, costringendolo o sdraiarsi sulla schiena, in posizione di assoluta vulnerabilità.
Il perdente accetta la sconfitta mostrando le parti vitali, quali collo e ventre, al vincitore.
Tanto basta: nessun lupo infierisce sullo sconfitto.
Nessuno si fa male -se escludiamo qualche graffio- perchè chi perde accetta la sconfitta, e chi vince non abusa della vittoria.
E ora passiamo alla postura tipica del "dominante": capo eretto, coda e orecchie dritte.
Così si presenta il maschio, o la femmina, dominante.
Perchè vi ho fatto tutto questo pistolotto sui Lupi (a parte una volgarissima dimostrazione di onniscienza)?
Perchè i Cani sono come i Lupi.
Anche loro vivono in branco, solo che questo branco è composto anche da bipedi, noi.
Il bipede, in quanto "fornitore" di cibo, è il capobranco.
O almeno, dovrebbe esserlo.
Il fatto è che spesso di bipedi ce n'è più di uno: chi porta il cane "al bagno", chi ci gioca e passa più tempo in sua compagnia, chi gli prepara il cibo.
Questo genera una situazione una situazione gerarchica abbastanza complicata, che il cane risolve scegliendo da sè il "suo" capobranco.
Porgo come esempio la classica famiglia di tre elementi, più il cane: padre (porta fuori il cane), madre (prepara la "pappa") e figlio non ancora adulto (gioca).
Solitamente il cane sceglierà come capobranco il capofamiglia, cioè il padre.
La madre sarà comunque una figura di rango superiore, mentre il figlio sarà una sorta di cucciolo del branco, da proteggere.
In questa siutazione il cane potrà obbedire a tutti i membri della famiglia-branco ma, in caso di ordini contrastanti, obbedirà sempre e comunque al padre, il vero e unico capobranco.
Il cane, membro di rango "inferiore" nel branco, farà la guardia e proteggerà gli altri membri mentre questi riposano. E' così anche tra i Lupi.
Questa struttura gerarchica ha però seri limiti quando il cane si trova a contatto con altri branchi-famiglie, e soprattutto con i propri omologhi degli altri branchi.
Il cane non è abituato alle lotte gerarchiche, pur portandone le fondamenta nel suo corredo genetico, e non ha mai imparato come comportarsi sia in caso di vittoria, sia -e soprattutto- in caso di sconfitta.
[continua]