ho paura che qui qualcuno si incazza (tratto da mototurismo)
Inviato: 10/1/2006, 17:22
Riporto la notizia letta ora su internet:
"Scappa con i fondi per le vittime della strada
È scappato in Canada con più di 50 mila euro che avrebbero dovuto essere
devoluti alle vittime di incidenti motociclistici o ai loro familiari.
L’uomo, ricercato dalla Procura e dai carabinieri di Monza con l’accusa di
truffa, è un giornalista di 41 anni originario di Torino ma residente da
molti anni a Monza. Nel raggiro sono finite non solo le vittime degli
incidenti, ai quali erano stati promessi fondi di sostegno per le cure; ma
anche le migliaia di persone che hanno contribuito alla fasulla campagna
nazionale per la guida più sicura versando fiumi di quattrini; e, infine,
Riccardo Tagliabue, giornalista quarantenne, titolare di un’agenzia di
comunicazione di Monza che, inconsapevolmente, ha aiutato il collega a
organizzare la truffa. Una trama spezzata la vigilia di Natale, quando
Tagliabue ha scoperto di essere stato raggirato e ha denunciato tutto ai
carabinieri. La truffa ruota attorno a un braccialetto di plastica su cui è
stampigliata, in caratteri dorati, la scritta «La mia inclinazione», nome e
simbolo dell’associazione Onlus che Tagliabue aveva contribuito a fondare
convinto dal collega. Il braccialetto non era in vendita: per averlo si
doveva fare una donazione di almeno 5 euro.
Per promuoverlo, la mente dell’imbroglio ha pensato di sfruttare l’agenzia
di Riccardo Tagliabue, esperto del mondo motociclistico. Dalla fine del 2004
al dicembre del 2005, il cerchietto di plastica è stato promosso con
manifestazioni di piazza ed eventi organizzati all’Autodromo di Monza; è
stato allegato a riviste motociclistiche e descritto in passaggi televisivi
come è accaduto in una puntata del programma «Le Iene». Il tutto,
ovviamente, a spese di Riccardo Tagliabue che, fra costi di organizzazione e
spese varie, ha sborsato la bellezza di 20 mila euro.
«È una vicenda allucinante - spiega Tagliabue -. Quella persona non solo mi
deve un mucchio di soldi che conto di recuperare fino all’ultimo centesimo,
ma anche ha anche raggirato moltissime persone e altrettante associazioni di
volontariato». Sul suo conto, per il momento, i carabinieri non sono
riusciti a scoprire molto, se non che non ha precedenti per reati analoghi e
che la professione di giornalista, indicata sulla carta d’identità, è molto
probabilmente una copertura.
Riccardo Rosa"
Spero li possa spendere tutti in medicinali!!!!
"Scappa con i fondi per le vittime della strada
È scappato in Canada con più di 50 mila euro che avrebbero dovuto essere
devoluti alle vittime di incidenti motociclistici o ai loro familiari.
L’uomo, ricercato dalla Procura e dai carabinieri di Monza con l’accusa di
truffa, è un giornalista di 41 anni originario di Torino ma residente da
molti anni a Monza. Nel raggiro sono finite non solo le vittime degli
incidenti, ai quali erano stati promessi fondi di sostegno per le cure; ma
anche le migliaia di persone che hanno contribuito alla fasulla campagna
nazionale per la guida più sicura versando fiumi di quattrini; e, infine,
Riccardo Tagliabue, giornalista quarantenne, titolare di un’agenzia di
comunicazione di Monza che, inconsapevolmente, ha aiutato il collega a
organizzare la truffa. Una trama spezzata la vigilia di Natale, quando
Tagliabue ha scoperto di essere stato raggirato e ha denunciato tutto ai
carabinieri. La truffa ruota attorno a un braccialetto di plastica su cui è
stampigliata, in caratteri dorati, la scritta «La mia inclinazione», nome e
simbolo dell’associazione Onlus che Tagliabue aveva contribuito a fondare
convinto dal collega. Il braccialetto non era in vendita: per averlo si
doveva fare una donazione di almeno 5 euro.
Per promuoverlo, la mente dell’imbroglio ha pensato di sfruttare l’agenzia
di Riccardo Tagliabue, esperto del mondo motociclistico. Dalla fine del 2004
al dicembre del 2005, il cerchietto di plastica è stato promosso con
manifestazioni di piazza ed eventi organizzati all’Autodromo di Monza; è
stato allegato a riviste motociclistiche e descritto in passaggi televisivi
come è accaduto in una puntata del programma «Le Iene». Il tutto,
ovviamente, a spese di Riccardo Tagliabue che, fra costi di organizzazione e
spese varie, ha sborsato la bellezza di 20 mila euro.
«È una vicenda allucinante - spiega Tagliabue -. Quella persona non solo mi
deve un mucchio di soldi che conto di recuperare fino all’ultimo centesimo,
ma anche ha anche raggirato moltissime persone e altrettante associazioni di
volontariato». Sul suo conto, per il momento, i carabinieri non sono
riusciti a scoprire molto, se non che non ha precedenti per reati analoghi e
che la professione di giornalista, indicata sulla carta d’identità, è molto
probabilmente una copertura.
Riccardo Rosa"
Spero li possa spendere tutti in medicinali!!!!