dove e' la Gialappa
Inviato: 27/10/2010, 10:38
condivido in pieno quanto dice Aldo Grasso
http://www.corriere.it/spettacoli/10_ot ... aabc.shtml
I Gialappi arresi alla tv del nulla
Ma dove saranno finiti i Gialappi, mi chiedevo giorni fa. Pronta la risposta fanno il verso al Grande Fratello, in diretta su Mediaset Premium 1 (a pagamento) e, in versione ristretta, su Canale 5, nel cuore della notte. I Gialappi fanno ancora il verso al GF? Sono ridotti così male? O mangiano questa minestra o...? Tempo fa, qualcuno cullava l'idea che potesse esistere una «tv intelligente», qualcosa di molto simile alle «vacanze intelligenti» inventate negli anni '70 dall'Espresso. Tempo fa, qualcuno cercava ancora di attribuire alla tv una sorta di profondità, offrendo programmi di doppia lettura dove ci fosse spazio per la qualità e per la popolarità. Il che pareva arduo ma non impossibile, e si citavano Enzo Biagi e Piero Angela, «Blob» e «Striscia la notizia», i Gialappi e «Le iene» e pochi altri.
Ma i più si accontentavano di immolarsi alla tv del vuoto pneumatico, alla tv del nulla (capace di inghiottire anche la «tv intelligente», come poi si sarebbe scoperto). Soprattutto in tv, quando l'intelligenza ci abbandona, la stupidità ci resta accanto come un'ancella fedele. A lei abbiamo tutti sacrificato qualcosa di essenziale.
Tempo fa (ma quanto tempo fa?), i Gialappi facevano un signor programma, «Mai dire gol» con Teo Teocoli, Gene Gnocchi, Antonio Albanese, Aldo, Giovanni e Giacomo, Daniele Luttazzi (il suo periodo migliore), Maurizio Crozza, Paola Cortellesi e tanti altri. E adesso si sono ridotti a fare il verso al GF. Come mai? Cos'è successo? Perché suscitano tanta tristezza? La scusa che i Gialappi mettono tra virgolette il lavoro degli altri non regge più. È troppo chiedere loro un sussulto da questa deriva?
P.S. A «Domenica in» si lamentano perché Lorella Cuccarini non fa ascolti, mentre Massimo Giletti ottiene buoni risultati. L'una fa una tv educata, gentile, l'altro, quando costruisce i docu-drama su Avetrana, fa una tv da voltastomaco. Ho il sospetto che il pubblico vada rieducato.
http://www.corriere.it/spettacoli/10_ot ... aabc.shtml
I Gialappi arresi alla tv del nulla
Ma dove saranno finiti i Gialappi, mi chiedevo giorni fa. Pronta la risposta fanno il verso al Grande Fratello, in diretta su Mediaset Premium 1 (a pagamento) e, in versione ristretta, su Canale 5, nel cuore della notte. I Gialappi fanno ancora il verso al GF? Sono ridotti così male? O mangiano questa minestra o...? Tempo fa, qualcuno cullava l'idea che potesse esistere una «tv intelligente», qualcosa di molto simile alle «vacanze intelligenti» inventate negli anni '70 dall'Espresso. Tempo fa, qualcuno cercava ancora di attribuire alla tv una sorta di profondità, offrendo programmi di doppia lettura dove ci fosse spazio per la qualità e per la popolarità. Il che pareva arduo ma non impossibile, e si citavano Enzo Biagi e Piero Angela, «Blob» e «Striscia la notizia», i Gialappi e «Le iene» e pochi altri.
Ma i più si accontentavano di immolarsi alla tv del vuoto pneumatico, alla tv del nulla (capace di inghiottire anche la «tv intelligente», come poi si sarebbe scoperto). Soprattutto in tv, quando l'intelligenza ci abbandona, la stupidità ci resta accanto come un'ancella fedele. A lei abbiamo tutti sacrificato qualcosa di essenziale.
Tempo fa (ma quanto tempo fa?), i Gialappi facevano un signor programma, «Mai dire gol» con Teo Teocoli, Gene Gnocchi, Antonio Albanese, Aldo, Giovanni e Giacomo, Daniele Luttazzi (il suo periodo migliore), Maurizio Crozza, Paola Cortellesi e tanti altri. E adesso si sono ridotti a fare il verso al GF. Come mai? Cos'è successo? Perché suscitano tanta tristezza? La scusa che i Gialappi mettono tra virgolette il lavoro degli altri non regge più. È troppo chiedere loro un sussulto da questa deriva?
P.S. A «Domenica in» si lamentano perché Lorella Cuccarini non fa ascolti, mentre Massimo Giletti ottiene buoni risultati. L'una fa una tv educata, gentile, l'altro, quando costruisce i docu-drama su Avetrana, fa una tv da voltastomaco. Ho il sospetto che il pubblico vada rieducato.