quotissimo:uno dei problemi dell ágricoltura attuale e dell´impoverimento del suolo é stato il passaggio dalla colltura estensiva a quella intensiva .La coltura intensiva sopratutto nella variante attuale monocoltura rappresenta una delle maniere piu veloci per ridurre la feritiliá dei suoli e della biodiversitá:nessun ciclo di riposo annuale,uso ripetuto dello stesso tipo di pretrattazione chimica,degli stessi pesticidi,degli stessi fertilizzanti.Il passaggio all´uso dei biocarburanti comporterebbe la deforestazione di imponenti aree del nostro pianeta e la conversione a monocoltura di aree gia presenti con conseguenze che vi lascio immaginare su flora e fauna.Crocco83 ha scritto:Non sono d'accordo con i biocarburanti, secondo me sono una cazzata immane.
Ad esempio tutti quelli che si basano sul mais si basano in sostanza su una coltura che impoverisce il terreno in maniera spaventosa, ciuccia acqua a manetta, e richiede (ovviamente) vastissime zone.
Non mi sembra proprio quello che serve...
Al massimo come taccone temporaneo, ma ben sappiamo che i tacconi temporanei poi diventano permanenti
Nucleare e sviluppo sostenibile
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Il mais lo so per certo, infatti il nordest sta lentamente diventando un deserto proprio pr quello.Che inaridissero il terreno non lo sapevo...
La barbabietola MI PARE di aver sentito di si, martedì sentirò un mio amico che fa agraria e mi dirà.
Comunque resta il fatto che i biocarburanti non risolvono i problemi dei carburanti fossili, al massimo li sostituiscono con altri
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Non era questo il senso: l'auto ad idrogeno, adesso come adesso, inquina di più di quella a petrolio, o quasi uguale, perchè non c'è convenienza energetica...lupin3 ha scritto:si' ok Crocco allora non facciamo piu' un ca@@o perche' comunque inquiniamo!
Le centrali nucleari con cosa le fai?....di carta pesta?....e le macchine con cosa le muovi, con l'uranio impoverito?
La soluzione ad impatto zero non esiste!.....a meno che uno non vada a piedi!
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Io ho sempre sostenuto che...
se lo stato italiano invece di buttare soldi persi nella fiat, all'inizio degli anni della crisi della FIAT, avesse detto, io ti do tutti i fondi di cui hai bisogno (come comunque ha fatto), ma tu nel 2010 mi produrrai e venderai almeno metà della gamma di auto elettriche, e sarai il primo produttore in europa a farlo...
Forse oggi 1/5 di noi potrebbe già girare con auto elettriche, che consumano solo elettricità, che inquinano per il loro utilizzo praticamente zero, senza emissioni...
Tanto l'elettricità la dobbiamo produrre per altre 50.000 cose, mentre l'idrogeno si produce appositamente per pochi processi...
Se però in Italia (ma anche da altre parti) le visioni fossero state un po' più futuristiche...
Ma Grey, la produzione dell'alcol non comporta processi propri e comunque più inquinanti?
cioè non è che alla fine l'alcol per autotrazione finisce per essere come la colza o l'idrogeno un palliativo e non una risoluzione a lungo termine?
se lo stato italiano invece di buttare soldi persi nella fiat, all'inizio degli anni della crisi della FIAT, avesse detto, io ti do tutti i fondi di cui hai bisogno (come comunque ha fatto), ma tu nel 2010 mi produrrai e venderai almeno metà della gamma di auto elettriche, e sarai il primo produttore in europa a farlo...
Forse oggi 1/5 di noi potrebbe già girare con auto elettriche, che consumano solo elettricità, che inquinano per il loro utilizzo praticamente zero, senza emissioni...
Tanto l'elettricità la dobbiamo produrre per altre 50.000 cose, mentre l'idrogeno si produce appositamente per pochi processi...
Se però in Italia (ma anche da altre parti) le visioni fossero state un po' più futuristiche...
Ma Grey, la produzione dell'alcol non comporta processi propri e comunque più inquinanti?
cioè non è che alla fine l'alcol per autotrazione finisce per essere come la colza o l'idrogeno un palliativo e non una risoluzione a lungo termine?
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Adesso nulla e' conveniente, visto che sono trent'anni che non si sviluppano piu' soluzioni alternative al petrolio, in modo serio e programmato!
Non si puo' sempre pensare allo sviluppo futuro in termini remunerativi e basta, o basandoci sulle possibilita' presenti.
Il progresso non e' fatto di scoperte che partono da zero e in breve si trasformano in soluzioni perfette e fruibili subito......l'innovazione e' processo costante e spesso lento. L'importante e' impostare una rotta e fare in modo che non si disperdano i risultati ottenuti e soprattutto non si deve scendere a patti con gli interessi economici delle multi-nazionali di turno....come si e' fatto con il petrolio, l'energia elettrica e compagnia bella!
Non si puo' sempre pensare allo sviluppo futuro in termini remunerativi e basta, o basandoci sulle possibilita' presenti.
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Bel discorso Maic, mi sa' che ti appoggio e mi faro' le pippe con te sta' sera!
Magari, facciamoci ridare indietro i 250 milioni di € prestati a Tronchetti a fondo perduto, per le fibre ottiche e la banda larga mai finita dalla Telecom e diamola a qualcun'altro che faccia sto' benedetto ultimo miglio di colelgamento in modo di avere un vero plafon di concorrenza telefonica e non la farsa attuale!
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