All'ultimo minuto ieri pomeriggio io e RSTina decidiamo di partire per un giro di routine per questo periodo in direzione lago d'Iseo.
Purtroppo oltre a noi altri circa 1.595.394.393.331 fra automobilisti e motociclisti avevano avuto la stessa "brillante" idea.
Mi accorco subito che dato il volume del traffico e l'alta concentrazione di motociclisti imbecilli che sorpassano su curve cieche come se fossero al Mugello con la differenza che la strada è larga si e no 8 metri e dall'altra parte arrivano anche altre auto e moto...
Arrivati nella zona di Tavernola ho una folgorazione:
Anni fa avevo fatto una strada in parte sterrata che si collegava ai Colli di San Fermo (però a maggio...) e allora fuori dal caos del traffico e su in direzione Vigolo.
La strada non è certo da pieghe a ginocchio a terra, ma non è quello che stò cercando oggi.
Vista la splendida e limpida giornata cerco invece zone tranquille e paesaggisticamente interessanti.
La scelta sembra darmi ragione sin da subito, infatti già dai primi tornanti il panorama del lago d'Iseo con Montisola dall'alto e le montagne del versante bresciano a fare da sfondo è a dir poco splendido:
Superato il paese di Vigolo la strada sale ancora e le già poche case si diradano ulteriormente lasciando spazio a un paesaggio di colline ondulate e cascine con la gente del posto impegnata a sistemare la legna preparare i campi e gli unici "spettatori" ai lati delle strade sono i cani delle stesse cascine che vigilano sulle loro proprietà.
A questo punto un cartello ben evidente ricorda che questa è una "strada verde" che da queste parti vuol dire: zero manutenzione - niente guard rail - terreno sterrato
Sono un po' titubante, visto che sono da solo (senza altre moto come scorta) e in più con la passeggera. Un breve consulto e anche lei è d'accordo così via sullo sterrato che inizialmente e agevole con solo qualche scolo trasversale per l'acqua, ma poi, pur restando praticabile, iniziano fastidiosi solchi longitudinali che con la Futura non sono il massimo, infatti nei tornanti preferisco mettere la prima e farli quasi da fermo e con i piedi pronti al peggio ...
Arriviamo quasi in cima e dopo l'ennesimo tornante il paesaggio si riapre uscendo dal bosco e regala una panoramica ancor più bella della prima:
Il peggio sembrerebbe fatto infatti scatto questa foto tutto sorridente (anche se ho il casco e non si vede...):
invece aldilà di questa salita nello scollinamento all'ombra ci sono circa 40-50 metri di strada (sempre sterrata) con neve mista a fango. Un brivido quando il manubrio della Futura comincia ad andara a dx e sx senza controllo, lascio scorrere tutto per evitare di peggiorare la situazione e infatti la mossa si rivela "vincente", la Futurina slitta ancora un po' poi la neve finisce e finalmente pure il fango e si ritorna al sole e sulla "benedetta" terra battuta.
Ultimo scatto dalla cima dei colli di San Fermo con lo sfondo questa volta le vette più alte delle orobie e poi il ritorno a casa:
Un ultimo gradito incontro sulla strada della Val Rossa è con una coppia con Futura argento come la mia che mi saluta, facciamo qualche km assieme cercando di fargli capire di fermarsi, ma niente da fare, al bivio per Leffe gira e ci salutiamo così.
Ho il dubbio che fosse Albert che so che aveva una Futura da quelle parti o magari l'ha venduta a qualcun'altro (PS per Morasam, ti ricordi se era grigia la Futura di Albert?)
Finalmente a casa, dopo una mezza giornata in moto diversa dal solito, non avrò limato cavalletti, ma mi sono divertito forse ancora di più!
