REPORT viaggio in BELGIO
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REPORT viaggio in BELGIO
GIORNO 1 – Buglio in Monte – Seelbach (Germania) 500 km circa
Finalmente il giorno della partenza. La Futura è a puntino, fresca di nuova frizione (ultimo capriccio della stagione) e carica al punto giusto. Quest’anno nel “salsicciotto” posteriore non ci sono teli e indumenti da mare ma due giacche di jeans e le imbottiture del nostro abbigliamento tecnico: abbiamo visto temperature e previsioni meteo e conviene premunirsi. Notare che non monto il portapacchi perché quello che mi ha venduto BOBO è tutto storto ed inutilizzabile!!! Grazie Bobo…………
Cmq alle 8.00 in punto si parte alla volta di Lugano, lascio fare da apripista alla Norge che borbotta per tutto il lungo lago, sotto un sole tiepido e assai piacevole. Prima sosta per il rifornimento a Bellinzona. Si fa il pieno di 98 ottani, imbocchiamo l’autostrada e via. Risaliamo il San Gottardo (in moto si fa il passo, mica il tunnel) e poi ci facciamo tutta la cantonale (una vera goduria!!!) fino la lago di Zugo. Qui ci fermiamo per riempire gli stomaci. Si riparte e all’orizzonte cominciano a profilarsi nuvole nerissime che decidono di scaricare tutto il loro contenuto esattamente a Lucerna. Un temporale da antologia, cerchiamo riparo sotto un platano gigantesco per indossare le tute antipioggia ma in due minuti siamo lavati… Si riparte umidi ma intuitati, decidiamo per l’autostrada visto il nubifragio. Dopo una decina di KM però ci fermiamo sotto un cavalcavia, la pioggia è davvero troppo forte e proseguire è pericoloso. Dopo una mezz’ora si riparte e quando arriviamo a Basilea il cielo è di nuovo azzurro e il sole splende! Facciamo una lunga pausa in autogrill per asciugare le tute e asciugare noi stessi. Rifornimento (la Futura ha percorso 270 km e segna ancora 6 L, incredibile) e via, si riparte. La temperatura risale da 18 a 26 gradi, ottimo. Poco dopo Friburgo usciamo dall’autostrada e ci addentriamo nella foresta nera… un sacco di alberi, colline e tantissime belle curve su belle strade che, mi è sembrato di capire, siano frequentate da smanettoni tedeschi (ho visto fare cose con una BMW R100 anni 80 che voi umani non potete immaginare). Arriviamo a Seelbach, Gasthaus per motociclisti, piena di motociclisti che escono a vedere le nostre moto… anzi… a dir la verità solo la Norge!!! Dissimulo come meglio posso la stizza e metto la moto in garage. Mi prendo una parziale rivincita scoprendo che le valige della Norge hanno lasciato passare acqua e i miei compagni di viaggio (nonché futuri suoceri) devono asciugare perfino le mutande………………..
Cena tedesca e nanna.
GIORNO 2 – Seelbach – Vianden (Lussemburgo) 400 km circa
Si riparte… Cielo coperto e temperatura dell’aria a 14 gradi… decido di mettere almeno un felpa sotto la giacca. Si parte alla volta della Francia, la temperatura continua a calare e si attesta sugli 11 gradi. Seguiamo l’itinerario prefissato e quando arriviamo sul fiume Rhein, confine naturale tra Germania e Francia, sorpresa, non c’è il ponte, la strada finisce su una passerella di acciaio che porta a una chiatta… e così la Futura si fa il suo primo giro sull’acqua! Sbarchiamo in Francia e proseguiamo verso nord, direzione Sarreguemines attraverso il Parco Regionale. Intanto la temperatura dell’aria sale un pochino, i paesaggi non sono un granchè e la strada nemmeno! Pausa pranzo nei pressi di Forbach e poi torniamo in Germania. Prendiamo l’autostrada e puntiamo verso il Lussemburgo. Entriamo a Mondorf les Baines e seguiamo il corso della Mosella fino a Grevenmacher. Qui ci accoglie una pioggerella fine che decidiamo non richiede tute antipioggia. Iniziamo la salita fino a Diekirch e poi proseguiamo per Vianden dove pernottiamo in albergo con vista castello. Il Lussemburgo (e vediamo se il Grappa mi sgrida oppure no) sembra un’altra Svizzera, strade a posto con tante curve e bell’asfalto, ambiente ordinato e pulito, ma un po’ impersonale. Tutti paesi che abbiamo visto sono praticamente uguali, le case uguali, tutte belle con il garage e il giardino curatissimo che arriva fino al marciapiede… sembra un po’ di essere nel Thruman Show… Faccio salva la cittadina di Vianden che conserva l’aspetto medievale. Cmq bel posto e si vede che la gente sta bene. Poi credevamo di vedere chissà quali fuoriserie, invece un sacco di utilitarie. Ci diciamo che la vera opulenza sarà nella capitale ma ci andremo un’altra volta.
Oggi la spia della riserva della futura è entrata dopo 282 km, durante il viaggio non scenderò mai più sotto tale kilometraggio arrivando a percorrere i 18 km/l!!! Quindi se si va a passeggio la nostra futurozza non è così assetata (anche se ho sempre fatto benzina a 98 o 100 ottani e questo sicuramente incide). La Norge consuma leggermente meno e avendo serbatoio da 23 litri è riuscita a superare i 400 km con un pieno.
GIORNO 3 Vianden – Bruxelles 400 km circa
Si riparte. Oggi imbottitura nei pantaloni e nella giacca. Il Termometro segna 11 gradi, cielo coperto e pioggerellina. Si riparte, attraversiamo il Lussemburgo a Nord e puntiamo verso Bastogne, in Belgio. Il tempo è pessimo e fa freschino, appena passato il confine tocchiamo i 9 gradi. Il Belgio appare subito poco interessante, una serie di colline e acquitrini trasformati in pascoli per vacche bianche… un asfalto che nemmeno nei boschi della Polonia ho trovato così… ma si va avanti verso St. Hubert. Scegliamo la strada segnata come panoramica sulla cartina ma non ci entusiasma… un lungo rettilineo tra colline boscose. All’altezza di Rochefort finalmente il sole fa capolino e la temperatura si alza di nuovo, approfittiamo della cosa e ci fermiamo a mangiare. Proseguiamo verso Dinant, una bella cittadina sulla Mosa con mega basilica e fortezza medievale che ha dato i natali ad Adolph Sax, inventore dell’omonimo strumento. E io che l’ho suonato per vent’anni non posso sottrarmi alla foto di rito vicino alla statua. Si riparte alla volta di Bruxelles, bel sole e temperatura a 24 gradi. Finalmente un po’ di calduccio! Strada e poi autostrada più monotone che mai, niente da vedere né da rilevare. Arriviamo a Bruxelles, troviamo subito l’albergo grazie al gps e ci sistemiamo in questo elegante 4 stelle trovato a prezzo stracciato.
GIORNO 4 Bruxelles
Che dire di Bruxelles… una città cazzuta. Basti pensare che il suo simbolo è il manneken pis, cioè un bambino che piscia. La Grand Place è una piazzetta con un paio di bei palazzi e quattro facciate decorate, il centro storico non ha niente di particolare a parte una specie di centro commerciale con 201 negozi di arabi, africani e indiani che vendono esclusivamente abbigliamento in pelle assai demodé o abbigliamento per rapper che più tamarro non si può. Solo se hai una guida scopri che in fondo a un’altra galleria c’è il teatro dove fu proiettato il primo film dei fratelli Lumiere; c’è il negozio dove Verlaine comprò la pistola che sparò a Rimbaud, c’è ancora il locale dove si ubriacava Baudelaire… Abbiamo visitato anche l’Atomium (atomo di ferro ingrandito 165 miliardi di volte) e non è poi stato così male…
Abbiamo gironzolato qui e là e alle tre del pomeriggio già non sapevamo più che fare. Tra l’altro la sera prima abbiamo fatto scorpacciata di cozze e la Chira, nonostante abbia saltato il pranzo comincia a stare male...
GIORNO 5 Bruxelles – Bruges – 200 km circa IL GIORNO Più LUNGO
I guai cominciano subito dal mattino con la Chira che sta ancora male ma non ce lo fa pesare, dice che ce la può fare, le propongo che io e lei si vada diretti a Bruges ma non accetta, colazione a base di tè alla menta per lei… (guaio 1)
Scendiamo per la partenza di buon’ora, dobbiamo vedere un bel po’ di cose oggi (Waterloo, la costa Belga e arrivare a Bruges nel primo pomeriggio per un’adeguata visita).
Scendiamo al garage per prendere le moto, arriviamo alla sbarra, inserisco il ticket per uscire e… biglietto non valido, la macchinetta me lo mangia e addio uscita! Cerchiamo di capire che fare, ovviamente al parcheggio non c’è nessun addetto, l’unico numero di telefono funziona solo la notte per far alzare e abbassare la saracinesca… un automobilista ci propone di uscire con lui. Decidiamo di non fare i soliti italiani (e spt di evitare la sbarra sulla testa) e torniamo in albergo. Alla reception sono molto gentili, ci contattano subito qualcuno del parcheggio che arriva in pochi minuti, ci fa mille scuse, stampa un nuovo ticket e ce lo da GRATIS!!!. (saranno i vantaggi di pernottare in un 4 stelle centralissimo da 300 euro a notte??? 70 per noi ma lui non lo sa..). (guaio 2)
Abbiamo perso solo mezz’ora alla fine… La Norge parte con il Gps programmato per Waterloo.
A un certo punto proprio in centro parto male e la moto mi si spegne. Con la nuova frizione non riesco a partire se non sono in folle… ovviamente non riesco a trovarlo, accosto, riaccendo riparto dopo qualche minuto visto il traffico intenso… della Norge nemmeno l’ombra. Non si sono accorti che ci siamo fermati e sono andati. (guaio 3).
Non ho nemmeno una cartina ma mi dico che Waterloo, famosa com’è, sarà sicuramente indicata. Alla prima rotonda, guardo il sole e svolto verso sud. Telefona il papà della Chira che si è accorto che non ci siamo più… purtroppo né io ne lui possiamo tornare indietro poiché siamo in vie a senso unico (e ovviamente io non ho preso quella giusta) (guaio 4).
Decidiamo di trovarci a Waterloo.
Inizio a girare Bruxelles in cerca del cartello ma niente, alla fine decido di immettermi sul ring, qualcosa troverò. Niente. Decido di tornare a sud seguendo l’autostrada verso Namur, e dopo una decina di km prendo la prima uscita (so che Waterloo è a circa 14 km a sud di Bruxelles). Chiedo a un tizio per strada e mi dice che sì, in effetti Waterloo è lì vicino ma lui non sa dov’è. Mah… Ci addentriamo nelle stradine di campagna e sempre guardando il sole cerco di indirizzarmi verso Waterloo… finalmente, dopo aver percorso una mulattiera in mezzo ai campi di grano sbuchiamo su una strada in cui vediamo il cartello che indica Waterloo a 10 km!!! Finalmente! Dovevo fare al max 15 km e invece ne ho già percorsi 35!!!
Mi immetto su quella strada e a circa 4 km da Waterloo, come ormai già sapete, veniamo investiti dal furgone in retromarcia. (guaio 5).
L’autista parla solo francese e qualcosa di fiammingo, io solo inglese. (guaio 6).
Non voglio essere fregato nell’amichevole (tipo che sono stato io a tamponarlo) perciò chiamiamo il Papà della Chira che il francese lo sa e che è ovviamente già a Waterloo.
Ricapitolando: siamo in ritardo sulla tabella di marcia, siamo senza i nostri compagni di viaggio, siamo finiti per terra e c’è la Chira fuori forma. (ha speso l’ultima energia per tentare di eliminare fisicamente l’autista del furgone…). Tra l’altro fa un caldo infernale.
Il papà della Chira ci mette un po’ a trovarci perfino col gps, anche perché noi non sappiamo bene dove siamo e non abbiamo punti di riferimento. Facciamo l’amichevole in fiammingo (!) e poi ci fermaimo a riparare il riparabile della Futura. Un bel po’ di nastro americano e via si riparte che è ormai mezzogiorno ( e a quest’ora si doveva essere sulla costa).
Finalmente troviamo Waterloo e il sito storico, nemmeno questo indicato da nessun cartello. In ogni caso investiamo un’ora abbondante per ripercorrere il giorno della disfatta di Napoleone, anche lui come me caduto nei pressi di Waterloo (siamo nati anche lo stesso giorno… coincidenze…). Pranzo veloce al vicino Mc Donald (tranne per la chira che si beve solo l’ennesimo tè caldo) e si riparte, subito in autostrada verso la costa e alla ricerca di un distributore di benzina: la futura ha acceso la spia della riserva già da 20 km… Percorriamo diversi km senza l’ombra di un distributore (guaio 6).
La futura ha già percorso 322 km senza rifornimento… comincio a preoccuparmi e calo la velocità a 70 km/h contagiri a 2.500. Decido di imboccare la prima uscita utile e fortuna vuole che proprio alla fine della rampa c’è il distributore di benzina! 337 km percorsi e butto dentro 19,8 litri di benzina… mancava davvero poco. Così constatiamo non solo che in Belgio mancao le indicazioni stradali ma pure i distributori di benzina in autostrada!!!
Esco felice dal distributore e senza accorgermi imbocco la direzione sbagliata… (guaio 7). Me ne accorgo dopo una decina di Km perché vedo un cartello che richiama una città del sud… e noi stiamo andando a nord… prendo la prima uscita utile e alla sua fine troviamo un cantiere che ci fa deviare in un vero e proprio labirinto e alla fine (per la solita assenza di cartelli utili) non sappiamo più da che parte andare! La cartina non ci è utile quindi togliamo il gps dalla borsa, programmiamo quello e si riparte. Purtroppo anche lui incontra qualche difficoltà visto che le vie indicate sono disseminate di cantieri!!! Alla fine perdiamo ancora un’ora e facciamo un sacco di km in più per ritrovare l’entrata giusta (o meglio l’unica aperta) e ci rimettiamo in autostrada!
A Gent (o Gand) usciamo e decidiamo di percorrere tutte le stradine secondarie fino alla costa… Indovinate un po’??? Continuiamo a perderci, la nostra cartina utilizza nomi bilingui solo per i centri più grossi e, in questa zona, i cartelli in francese li strappano i fiamminghi!!! (guaio 8). Cominciamo a detestare il Belgio, una segnaletica pessima, (seguire il numero delle strade non è utile o perché non coincidono con quelli della cartina o perché cambiano improvvisamente e le strade improvvisamente scompaiono) e la nostra cocciutaggine a voler usare il gps solo in casi eccezionali… Tra l’altro, come ci diranno a Bruges, questo è ul primo giorno di clima estivo dell’anno e la temperatura è a 29 gradi. Alla fine decidiamo di rimetterci in autostrada, fanculo la costa con le alte dune di sabbia, ci andremo domani, e via si riparte per Bruges CON IL GPS!!! Troviamo subito l’albergo e ci sistemiamo. Visitiamo Bruges che in effetti è una bella cittadina, costruita su canali e molto tranquilla e romantica. Purtroppo la Chira continua a non stare bene, cmq riusciamo a fare tutto il percorso turistico, una bella cenetta (solo verdura per lei) e poi nanna. Finalmente si chiude la giornata più lunga del viaggio. E abbiamo percorso poco più di 200 km!!!
GIORNO 6 Bruges – Bouillon 400 km circa
Al mattino ci svegliamo di buon’ora, io e il suocero si vuol salire sul campanile della città e chira e mammà vogliono fare un po’ di shopping nei negozi del centro.
Missione compiuta, alle 11 si riparte, temperatura già a 29 gradi, si va verso la costa, panorama piacevole tra lunghe distese di sabbia e alte dune ma tanto, troppo, cemento armato ovunque!!! Alla fine per trovare una spiaggia decente dobbiamo sconfinare fino in Francia, sosta picnic e intanto il tempo improvvisamente peggiora… meglio così, stiamo per ripartire e viaggiare a 30 gradi non è piacevole. Imbocchiamo l’autostrada e dopo qualche inconveniente (i soliti cantieri!!!) riusciamo a raggiungere Mons, abbandoniamo l’autostrada e cominciamo ad attraversare piacevoli colline, rientriamo in Francia e seguiamo tutto il corso del fiume Semois fino a Boiullon. Questa strada è veramente bella, bell’asfalto, belle curve e bei paesaggi… la parte migliore del viaggio! Dopo 5 giorni di rettilinei quasi non so più curvare!!! Purtroppo la Chira ricomincia a stare poco bene, perciò procedo tranquillo. Si arriva a Buillon che sono le 20.30, cena in albergo e nanna!
GIORNO 7 Bouillon – Pont du Roide (Francia) 400 km circa
Al mattino visita veloce al castello di Goffredo di Buglione. Pioviggina ma la Chira sta finalmente bene e questo vale più di mille soli! Si parte e si sconfina subito in Francia, seguiamo tutto il corso della Mosa, strade buone, belle pieghe e paesaggi piacevoli tra sconfinati campi di grano, colture di girasoli e verdi colline il tutto tra i 70 e i 90 km orari, temperatura costante 24 gradi e cielo coperto… una goduria andare a passeggio con la Futura!!! Sosta a Pont du Roide in albergaccio di infima categoria in cui dobbiamo pure portare il letto nella stanza ma per 30 euro a stanza che si vuole pretendere??? Ottima cena a base di pesce di fiume, passeggiatina e poi il meritato riposo! Sono davvero contento che la Chira stia di nuovo bene e me lo dimostra ampiamente……………
GIORNO 8 Pont du Roide – Buglio in Monte 500 km circa
Si torna a casa! Attraversiamo la bellissima Svizzera, lago di Neuchatel, lago di Ginevra, canton Vallese (qui durante la sosta pranzo un gruppo di motociclisti Svedesi si ferma ad ammirare la Norge snobbando completamente la Futura, di nuovo!), passo del Sempione, Domodossola e Cento Valli, Lugano e casa. Ottima giornata, strade fantastiche, temperatura ideale.
CONCLUSIONI
Il Belgio non ci è piaciuto. Il paesaggio è monotono, le strade sono solo lunghi rettilinei e l’asfalto è pessimo, la segnaletica stradale è incompleta e irrazionale, le città visitate non sono un granchè (salvo Bruges e Dinant). Il clima è assurdo da 32 gradi si scende improvvisamente a 20 e viceversa.
I prezzi sono tuttavia ancora a misura d’uomo e non si spende un capitale. Il Belgio, se esistesse il teletrasporto lo si potrebbe visitare in un giorno.
LA FUTURA
Ormai sappiamo quanto è stabile, quanto è comoda, quanta capacità di carico ha e quanto è divertente andarci a spasso! E se cade basta un po’ di nastro
Unico neo, un giorno in autostrada, ho preso un grosso buco, ha iniziato a lampeggiare la spia EFI e la moto ha perso colpi come se non arrivasse benzina; mi sono fermato, spenta e riaccesa non si è più verificato nessun problema.
Per quanto riguarda il consumo spezzo una grossa lanciaa favore! Se si va a passo di mototurista il consumo è più che accettabile, è vero che ho sempre messo benzina a 98 o 100 ottani ma la spia della riserva si è sempre accesa intorno ai 290 km! E un giorno con 21 litri (ho fatto un rabbocco di 5 litri esatti) ho percorso 399 km!!! Non male direi…
Certo con la Volvo viaggio ancora più comodo e consumo molto meno… ma quello è un altro mondo!
Le dunlop D208 si sono dimostrate eccellenti in ogni situazione, mi ha stupito la loro stabilità anche sul bangnato. Il posteriore un pochino si è spiattellato ma entro limiti accettabili e ormai ha percorso 6000 km… non so se iresco a farne altri 2000…
LA NORGE
Si viaggia ancora più comodi che sulla Futura, spt il passeggero. Capacità di carico superiore e consumi inferiori. Stabilità eccellente (ma quella di mio suocero monta sospensioni aftermarket) e quel parabrezzone regolabile è assai utile sia in autostrada, sia sotto la pioggia battente.
Un plauso alle Z6… Sembra quasi che non si siano consumate!!! E dopo 11000 km ce n’è ancora un buon 50%... Incredibile!!!
FORUM
Mi scuso con tutti se sono tornato di pessimo umore ma… il posto che non mi è piaciuto, l’incidente subito, la mia piccola che è stata male… Insomma… lo spirito goliardico è un po’ scemato. Vedere Chiro suca ogni 2 post non mi ha fatto sorridere e vi invito comunque alla moderazione (era una cosa tra me e Lupin questa!!!) Grazie che mi avete pensato al Futuraduno e che avete consegnato ai posteri e all’intera umanità testimonianza del vostro affetto per me!
E questo non va confuso con un invito a riempire questo 3d di Chiro suca… Grazie
Finalmente il giorno della partenza. La Futura è a puntino, fresca di nuova frizione (ultimo capriccio della stagione) e carica al punto giusto. Quest’anno nel “salsicciotto” posteriore non ci sono teli e indumenti da mare ma due giacche di jeans e le imbottiture del nostro abbigliamento tecnico: abbiamo visto temperature e previsioni meteo e conviene premunirsi. Notare che non monto il portapacchi perché quello che mi ha venduto BOBO è tutto storto ed inutilizzabile!!! Grazie Bobo…………
Cmq alle 8.00 in punto si parte alla volta di Lugano, lascio fare da apripista alla Norge che borbotta per tutto il lungo lago, sotto un sole tiepido e assai piacevole. Prima sosta per il rifornimento a Bellinzona. Si fa il pieno di 98 ottani, imbocchiamo l’autostrada e via. Risaliamo il San Gottardo (in moto si fa il passo, mica il tunnel) e poi ci facciamo tutta la cantonale (una vera goduria!!!) fino la lago di Zugo. Qui ci fermiamo per riempire gli stomaci. Si riparte e all’orizzonte cominciano a profilarsi nuvole nerissime che decidono di scaricare tutto il loro contenuto esattamente a Lucerna. Un temporale da antologia, cerchiamo riparo sotto un platano gigantesco per indossare le tute antipioggia ma in due minuti siamo lavati… Si riparte umidi ma intuitati, decidiamo per l’autostrada visto il nubifragio. Dopo una decina di KM però ci fermiamo sotto un cavalcavia, la pioggia è davvero troppo forte e proseguire è pericoloso. Dopo una mezz’ora si riparte e quando arriviamo a Basilea il cielo è di nuovo azzurro e il sole splende! Facciamo una lunga pausa in autogrill per asciugare le tute e asciugare noi stessi. Rifornimento (la Futura ha percorso 270 km e segna ancora 6 L, incredibile) e via, si riparte. La temperatura risale da 18 a 26 gradi, ottimo. Poco dopo Friburgo usciamo dall’autostrada e ci addentriamo nella foresta nera… un sacco di alberi, colline e tantissime belle curve su belle strade che, mi è sembrato di capire, siano frequentate da smanettoni tedeschi (ho visto fare cose con una BMW R100 anni 80 che voi umani non potete immaginare). Arriviamo a Seelbach, Gasthaus per motociclisti, piena di motociclisti che escono a vedere le nostre moto… anzi… a dir la verità solo la Norge!!! Dissimulo come meglio posso la stizza e metto la moto in garage. Mi prendo una parziale rivincita scoprendo che le valige della Norge hanno lasciato passare acqua e i miei compagni di viaggio (nonché futuri suoceri) devono asciugare perfino le mutande………………..
Cena tedesca e nanna.
GIORNO 2 – Seelbach – Vianden (Lussemburgo) 400 km circa
Si riparte… Cielo coperto e temperatura dell’aria a 14 gradi… decido di mettere almeno un felpa sotto la giacca. Si parte alla volta della Francia, la temperatura continua a calare e si attesta sugli 11 gradi. Seguiamo l’itinerario prefissato e quando arriviamo sul fiume Rhein, confine naturale tra Germania e Francia, sorpresa, non c’è il ponte, la strada finisce su una passerella di acciaio che porta a una chiatta… e così la Futura si fa il suo primo giro sull’acqua! Sbarchiamo in Francia e proseguiamo verso nord, direzione Sarreguemines attraverso il Parco Regionale. Intanto la temperatura dell’aria sale un pochino, i paesaggi non sono un granchè e la strada nemmeno! Pausa pranzo nei pressi di Forbach e poi torniamo in Germania. Prendiamo l’autostrada e puntiamo verso il Lussemburgo. Entriamo a Mondorf les Baines e seguiamo il corso della Mosella fino a Grevenmacher. Qui ci accoglie una pioggerella fine che decidiamo non richiede tute antipioggia. Iniziamo la salita fino a Diekirch e poi proseguiamo per Vianden dove pernottiamo in albergo con vista castello. Il Lussemburgo (e vediamo se il Grappa mi sgrida oppure no) sembra un’altra Svizzera, strade a posto con tante curve e bell’asfalto, ambiente ordinato e pulito, ma un po’ impersonale. Tutti paesi che abbiamo visto sono praticamente uguali, le case uguali, tutte belle con il garage e il giardino curatissimo che arriva fino al marciapiede… sembra un po’ di essere nel Thruman Show… Faccio salva la cittadina di Vianden che conserva l’aspetto medievale. Cmq bel posto e si vede che la gente sta bene. Poi credevamo di vedere chissà quali fuoriserie, invece un sacco di utilitarie. Ci diciamo che la vera opulenza sarà nella capitale ma ci andremo un’altra volta.
Oggi la spia della riserva della futura è entrata dopo 282 km, durante il viaggio non scenderò mai più sotto tale kilometraggio arrivando a percorrere i 18 km/l!!! Quindi se si va a passeggio la nostra futurozza non è così assetata (anche se ho sempre fatto benzina a 98 o 100 ottani e questo sicuramente incide). La Norge consuma leggermente meno e avendo serbatoio da 23 litri è riuscita a superare i 400 km con un pieno.
GIORNO 3 Vianden – Bruxelles 400 km circa
Si riparte. Oggi imbottitura nei pantaloni e nella giacca. Il Termometro segna 11 gradi, cielo coperto e pioggerellina. Si riparte, attraversiamo il Lussemburgo a Nord e puntiamo verso Bastogne, in Belgio. Il tempo è pessimo e fa freschino, appena passato il confine tocchiamo i 9 gradi. Il Belgio appare subito poco interessante, una serie di colline e acquitrini trasformati in pascoli per vacche bianche… un asfalto che nemmeno nei boschi della Polonia ho trovato così… ma si va avanti verso St. Hubert. Scegliamo la strada segnata come panoramica sulla cartina ma non ci entusiasma… un lungo rettilineo tra colline boscose. All’altezza di Rochefort finalmente il sole fa capolino e la temperatura si alza di nuovo, approfittiamo della cosa e ci fermiamo a mangiare. Proseguiamo verso Dinant, una bella cittadina sulla Mosa con mega basilica e fortezza medievale che ha dato i natali ad Adolph Sax, inventore dell’omonimo strumento. E io che l’ho suonato per vent’anni non posso sottrarmi alla foto di rito vicino alla statua. Si riparte alla volta di Bruxelles, bel sole e temperatura a 24 gradi. Finalmente un po’ di calduccio! Strada e poi autostrada più monotone che mai, niente da vedere né da rilevare. Arriviamo a Bruxelles, troviamo subito l’albergo grazie al gps e ci sistemiamo in questo elegante 4 stelle trovato a prezzo stracciato.
GIORNO 4 Bruxelles
Che dire di Bruxelles… una città cazzuta. Basti pensare che il suo simbolo è il manneken pis, cioè un bambino che piscia. La Grand Place è una piazzetta con un paio di bei palazzi e quattro facciate decorate, il centro storico non ha niente di particolare a parte una specie di centro commerciale con 201 negozi di arabi, africani e indiani che vendono esclusivamente abbigliamento in pelle assai demodé o abbigliamento per rapper che più tamarro non si può. Solo se hai una guida scopri che in fondo a un’altra galleria c’è il teatro dove fu proiettato il primo film dei fratelli Lumiere; c’è il negozio dove Verlaine comprò la pistola che sparò a Rimbaud, c’è ancora il locale dove si ubriacava Baudelaire… Abbiamo visitato anche l’Atomium (atomo di ferro ingrandito 165 miliardi di volte) e non è poi stato così male…
Abbiamo gironzolato qui e là e alle tre del pomeriggio già non sapevamo più che fare. Tra l’altro la sera prima abbiamo fatto scorpacciata di cozze e la Chira, nonostante abbia saltato il pranzo comincia a stare male...
GIORNO 5 Bruxelles – Bruges – 200 km circa IL GIORNO Più LUNGO
I guai cominciano subito dal mattino con la Chira che sta ancora male ma non ce lo fa pesare, dice che ce la può fare, le propongo che io e lei si vada diretti a Bruges ma non accetta, colazione a base di tè alla menta per lei… (guaio 1)
Scendiamo per la partenza di buon’ora, dobbiamo vedere un bel po’ di cose oggi (Waterloo, la costa Belga e arrivare a Bruges nel primo pomeriggio per un’adeguata visita).
Scendiamo al garage per prendere le moto, arriviamo alla sbarra, inserisco il ticket per uscire e… biglietto non valido, la macchinetta me lo mangia e addio uscita! Cerchiamo di capire che fare, ovviamente al parcheggio non c’è nessun addetto, l’unico numero di telefono funziona solo la notte per far alzare e abbassare la saracinesca… un automobilista ci propone di uscire con lui. Decidiamo di non fare i soliti italiani (e spt di evitare la sbarra sulla testa) e torniamo in albergo. Alla reception sono molto gentili, ci contattano subito qualcuno del parcheggio che arriva in pochi minuti, ci fa mille scuse, stampa un nuovo ticket e ce lo da GRATIS!!!. (saranno i vantaggi di pernottare in un 4 stelle centralissimo da 300 euro a notte??? 70 per noi ma lui non lo sa..). (guaio 2)
Abbiamo perso solo mezz’ora alla fine… La Norge parte con il Gps programmato per Waterloo.
A un certo punto proprio in centro parto male e la moto mi si spegne. Con la nuova frizione non riesco a partire se non sono in folle… ovviamente non riesco a trovarlo, accosto, riaccendo riparto dopo qualche minuto visto il traffico intenso… della Norge nemmeno l’ombra. Non si sono accorti che ci siamo fermati e sono andati. (guaio 3).
Non ho nemmeno una cartina ma mi dico che Waterloo, famosa com’è, sarà sicuramente indicata. Alla prima rotonda, guardo il sole e svolto verso sud. Telefona il papà della Chira che si è accorto che non ci siamo più… purtroppo né io ne lui possiamo tornare indietro poiché siamo in vie a senso unico (e ovviamente io non ho preso quella giusta) (guaio 4).
Decidiamo di trovarci a Waterloo.
Inizio a girare Bruxelles in cerca del cartello ma niente, alla fine decido di immettermi sul ring, qualcosa troverò. Niente. Decido di tornare a sud seguendo l’autostrada verso Namur, e dopo una decina di km prendo la prima uscita (so che Waterloo è a circa 14 km a sud di Bruxelles). Chiedo a un tizio per strada e mi dice che sì, in effetti Waterloo è lì vicino ma lui non sa dov’è. Mah… Ci addentriamo nelle stradine di campagna e sempre guardando il sole cerco di indirizzarmi verso Waterloo… finalmente, dopo aver percorso una mulattiera in mezzo ai campi di grano sbuchiamo su una strada in cui vediamo il cartello che indica Waterloo a 10 km!!! Finalmente! Dovevo fare al max 15 km e invece ne ho già percorsi 35!!!
Mi immetto su quella strada e a circa 4 km da Waterloo, come ormai già sapete, veniamo investiti dal furgone in retromarcia. (guaio 5).
L’autista parla solo francese e qualcosa di fiammingo, io solo inglese. (guaio 6).
Non voglio essere fregato nell’amichevole (tipo che sono stato io a tamponarlo) perciò chiamiamo il Papà della Chira che il francese lo sa e che è ovviamente già a Waterloo.
Ricapitolando: siamo in ritardo sulla tabella di marcia, siamo senza i nostri compagni di viaggio, siamo finiti per terra e c’è la Chira fuori forma. (ha speso l’ultima energia per tentare di eliminare fisicamente l’autista del furgone…). Tra l’altro fa un caldo infernale.
Il papà della Chira ci mette un po’ a trovarci perfino col gps, anche perché noi non sappiamo bene dove siamo e non abbiamo punti di riferimento. Facciamo l’amichevole in fiammingo (!) e poi ci fermaimo a riparare il riparabile della Futura. Un bel po’ di nastro americano e via si riparte che è ormai mezzogiorno ( e a quest’ora si doveva essere sulla costa).
Finalmente troviamo Waterloo e il sito storico, nemmeno questo indicato da nessun cartello. In ogni caso investiamo un’ora abbondante per ripercorrere il giorno della disfatta di Napoleone, anche lui come me caduto nei pressi di Waterloo (siamo nati anche lo stesso giorno… coincidenze…). Pranzo veloce al vicino Mc Donald (tranne per la chira che si beve solo l’ennesimo tè caldo) e si riparte, subito in autostrada verso la costa e alla ricerca di un distributore di benzina: la futura ha acceso la spia della riserva già da 20 km… Percorriamo diversi km senza l’ombra di un distributore (guaio 6).
La futura ha già percorso 322 km senza rifornimento… comincio a preoccuparmi e calo la velocità a 70 km/h contagiri a 2.500. Decido di imboccare la prima uscita utile e fortuna vuole che proprio alla fine della rampa c’è il distributore di benzina! 337 km percorsi e butto dentro 19,8 litri di benzina… mancava davvero poco. Così constatiamo non solo che in Belgio mancao le indicazioni stradali ma pure i distributori di benzina in autostrada!!!
Esco felice dal distributore e senza accorgermi imbocco la direzione sbagliata… (guaio 7). Me ne accorgo dopo una decina di Km perché vedo un cartello che richiama una città del sud… e noi stiamo andando a nord… prendo la prima uscita utile e alla sua fine troviamo un cantiere che ci fa deviare in un vero e proprio labirinto e alla fine (per la solita assenza di cartelli utili) non sappiamo più da che parte andare! La cartina non ci è utile quindi togliamo il gps dalla borsa, programmiamo quello e si riparte. Purtroppo anche lui incontra qualche difficoltà visto che le vie indicate sono disseminate di cantieri!!! Alla fine perdiamo ancora un’ora e facciamo un sacco di km in più per ritrovare l’entrata giusta (o meglio l’unica aperta) e ci rimettiamo in autostrada!
A Gent (o Gand) usciamo e decidiamo di percorrere tutte le stradine secondarie fino alla costa… Indovinate un po’??? Continuiamo a perderci, la nostra cartina utilizza nomi bilingui solo per i centri più grossi e, in questa zona, i cartelli in francese li strappano i fiamminghi!!! (guaio 8). Cominciamo a detestare il Belgio, una segnaletica pessima, (seguire il numero delle strade non è utile o perché non coincidono con quelli della cartina o perché cambiano improvvisamente e le strade improvvisamente scompaiono) e la nostra cocciutaggine a voler usare il gps solo in casi eccezionali… Tra l’altro, come ci diranno a Bruges, questo è ul primo giorno di clima estivo dell’anno e la temperatura è a 29 gradi. Alla fine decidiamo di rimetterci in autostrada, fanculo la costa con le alte dune di sabbia, ci andremo domani, e via si riparte per Bruges CON IL GPS!!! Troviamo subito l’albergo e ci sistemiamo. Visitiamo Bruges che in effetti è una bella cittadina, costruita su canali e molto tranquilla e romantica. Purtroppo la Chira continua a non stare bene, cmq riusciamo a fare tutto il percorso turistico, una bella cenetta (solo verdura per lei) e poi nanna. Finalmente si chiude la giornata più lunga del viaggio. E abbiamo percorso poco più di 200 km!!!
GIORNO 6 Bruges – Bouillon 400 km circa
Al mattino ci svegliamo di buon’ora, io e il suocero si vuol salire sul campanile della città e chira e mammà vogliono fare un po’ di shopping nei negozi del centro.
Missione compiuta, alle 11 si riparte, temperatura già a 29 gradi, si va verso la costa, panorama piacevole tra lunghe distese di sabbia e alte dune ma tanto, troppo, cemento armato ovunque!!! Alla fine per trovare una spiaggia decente dobbiamo sconfinare fino in Francia, sosta picnic e intanto il tempo improvvisamente peggiora… meglio così, stiamo per ripartire e viaggiare a 30 gradi non è piacevole. Imbocchiamo l’autostrada e dopo qualche inconveniente (i soliti cantieri!!!) riusciamo a raggiungere Mons, abbandoniamo l’autostrada e cominciamo ad attraversare piacevoli colline, rientriamo in Francia e seguiamo tutto il corso del fiume Semois fino a Boiullon. Questa strada è veramente bella, bell’asfalto, belle curve e bei paesaggi… la parte migliore del viaggio! Dopo 5 giorni di rettilinei quasi non so più curvare!!! Purtroppo la Chira ricomincia a stare poco bene, perciò procedo tranquillo. Si arriva a Buillon che sono le 20.30, cena in albergo e nanna!
GIORNO 7 Bouillon – Pont du Roide (Francia) 400 km circa
Al mattino visita veloce al castello di Goffredo di Buglione. Pioviggina ma la Chira sta finalmente bene e questo vale più di mille soli! Si parte e si sconfina subito in Francia, seguiamo tutto il corso della Mosa, strade buone, belle pieghe e paesaggi piacevoli tra sconfinati campi di grano, colture di girasoli e verdi colline il tutto tra i 70 e i 90 km orari, temperatura costante 24 gradi e cielo coperto… una goduria andare a passeggio con la Futura!!! Sosta a Pont du Roide in albergaccio di infima categoria in cui dobbiamo pure portare il letto nella stanza ma per 30 euro a stanza che si vuole pretendere??? Ottima cena a base di pesce di fiume, passeggiatina e poi il meritato riposo! Sono davvero contento che la Chira stia di nuovo bene e me lo dimostra ampiamente……………
GIORNO 8 Pont du Roide – Buglio in Monte 500 km circa
Si torna a casa! Attraversiamo la bellissima Svizzera, lago di Neuchatel, lago di Ginevra, canton Vallese (qui durante la sosta pranzo un gruppo di motociclisti Svedesi si ferma ad ammirare la Norge snobbando completamente la Futura, di nuovo!), passo del Sempione, Domodossola e Cento Valli, Lugano e casa. Ottima giornata, strade fantastiche, temperatura ideale.
CONCLUSIONI
Il Belgio non ci è piaciuto. Il paesaggio è monotono, le strade sono solo lunghi rettilinei e l’asfalto è pessimo, la segnaletica stradale è incompleta e irrazionale, le città visitate non sono un granchè (salvo Bruges e Dinant). Il clima è assurdo da 32 gradi si scende improvvisamente a 20 e viceversa.
I prezzi sono tuttavia ancora a misura d’uomo e non si spende un capitale. Il Belgio, se esistesse il teletrasporto lo si potrebbe visitare in un giorno.
LA FUTURA
Ormai sappiamo quanto è stabile, quanto è comoda, quanta capacità di carico ha e quanto è divertente andarci a spasso! E se cade basta un po’ di nastro
Unico neo, un giorno in autostrada, ho preso un grosso buco, ha iniziato a lampeggiare la spia EFI e la moto ha perso colpi come se non arrivasse benzina; mi sono fermato, spenta e riaccesa non si è più verificato nessun problema.
Per quanto riguarda il consumo spezzo una grossa lanciaa favore! Se si va a passo di mototurista il consumo è più che accettabile, è vero che ho sempre messo benzina a 98 o 100 ottani ma la spia della riserva si è sempre accesa intorno ai 290 km! E un giorno con 21 litri (ho fatto un rabbocco di 5 litri esatti) ho percorso 399 km!!! Non male direi…
Certo con la Volvo viaggio ancora più comodo e consumo molto meno… ma quello è un altro mondo!
Le dunlop D208 si sono dimostrate eccellenti in ogni situazione, mi ha stupito la loro stabilità anche sul bangnato. Il posteriore un pochino si è spiattellato ma entro limiti accettabili e ormai ha percorso 6000 km… non so se iresco a farne altri 2000…
LA NORGE
Si viaggia ancora più comodi che sulla Futura, spt il passeggero. Capacità di carico superiore e consumi inferiori. Stabilità eccellente (ma quella di mio suocero monta sospensioni aftermarket) e quel parabrezzone regolabile è assai utile sia in autostrada, sia sotto la pioggia battente.
Un plauso alle Z6… Sembra quasi che non si siano consumate!!! E dopo 11000 km ce n’è ancora un buon 50%... Incredibile!!!
FORUM
Mi scuso con tutti se sono tornato di pessimo umore ma… il posto che non mi è piaciuto, l’incidente subito, la mia piccola che è stata male… Insomma… lo spirito goliardico è un po’ scemato. Vedere Chiro suca ogni 2 post non mi ha fatto sorridere e vi invito comunque alla moderazione (era una cosa tra me e Lupin questa!!!) Grazie che mi avete pensato al Futuraduno e che avete consegnato ai posteri e all’intera umanità testimonianza del vostro affetto per me!
E questo non va confuso con un invito a riempire questo 3d di Chiro suca… Grazie
VESPA PK 50 XL (Tuono Rosso)- CAGIVA MITO 125 (Ilmito)- SUZUKI GSX 750 R (Il bau)- YAMAHA FZS FAZER 600 (Silvana) - APRILIA RST 1000 FUTURA (Futi)- BMW K 1200 R (biemmi) - YAMAHA FJR 1300 (Jerry) - MG V11 LE MANS - Transalp 600 - HONDA ST 1300 PAN EUROPEAN
- Futurossa
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Bravo Chiro, bel viaggio e gran bel report, l'ho letto tutto con grande interesse!!!
Peccato per le vicissitudini (il malessere protratto per più giorni della Chira, il botto al contrario con la moto, le pessime strade belghe) ma secondo me un viaggio è sempre un'avventura e come tale va vissuto, ricordandone alla fine solo le parti belle .... che poi tra qualche tempo saranno quelle che ti rimarranno più a lungo, ridendo sopra alle disavventure patite.
Mi avrebbe fatto un po' incazzare anche a me che guardassero la Norge e non la Futura, ma vedila in questo modo: da popoli (tedeschi, svedesi, ecc) che non hanno il minimo senso del bello - tipo che vanno in giro in bermuda e calzini coi sandali ... tutti e tre di colori diversi - che ti puoi aspettare???
E comunque, per tornare ad argomenti più prosaici, se abbiamo consegnato ai posteri tale testimonianza, è proprio per l'affetto che abbiamo avuto .... ti devono essere fischiate le orecchie a lungo, visto che non c'è stata persona che non ti abbia nominato o ricordato e credimi, avremmo tutti voluto che tu fossi stato dei nostri ...
Ma ci hai snobbato, hai declinato un più corto giretto con una decina di futuristi a favore di un giro con UNA e solo UNA norge. Ecco perché .... Chiro ..... (ehi, scherzo nè....)
Peccato per le vicissitudini (il malessere protratto per più giorni della Chira, il botto al contrario con la moto, le pessime strade belghe) ma secondo me un viaggio è sempre un'avventura e come tale va vissuto, ricordandone alla fine solo le parti belle .... che poi tra qualche tempo saranno quelle che ti rimarranno più a lungo, ridendo sopra alle disavventure patite.
Mi avrebbe fatto un po' incazzare anche a me che guardassero la Norge e non la Futura, ma vedila in questo modo: da popoli (tedeschi, svedesi, ecc) che non hanno il minimo senso del bello - tipo che vanno in giro in bermuda e calzini coi sandali ... tutti e tre di colori diversi - che ti puoi aspettare???
E comunque, per tornare ad argomenti più prosaici, se abbiamo consegnato ai posteri tale testimonianza, è proprio per l'affetto che abbiamo avuto .... ti devono essere fischiate le orecchie a lungo, visto che non c'è stata persona che non ti abbia nominato o ricordato e credimi, avremmo tutti voluto che tu fossi stato dei nostri ...
Ma ci hai snobbato, hai declinato un più corto giretto con una decina di futuristi a favore di un giro con UNA e solo UNA norge. Ecco perché .... Chiro ..... (ehi, scherzo nè....)
- GrappaLux
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il belgio non mi piace, non ci abiterei e eliminandolo non ne sentirei la mancanza ma via qualche bella strada c'e', alla fine di sei fatto troppa pallostrada. domani parto per lavoro una settimana ad anversa. la policy della mia compagnia ti obbliga a prendere una macchina a nolo. e' gia' in garage... andro' in moto.
ti ha veramente detto schifo con il meteo, sei passato di qua' nei giorni peggiori che ci siano stati.
dire che lux sia una piccola svizzera e' quanto di piu' calzante ci sia.
al contrario del belgio in lux di strade godibili in moto ce ne sono in quantita'
ti ha veramente detto schifo con il meteo, sei passato di qua' nei giorni peggiori che ci siano stati.
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quannu lu furnu è callu basta na fascina
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E dirlo prima no eh che mi organizzavo...!!!! ai ai Rilluccio questo non l'ho dovevi fare.....non l'ho dovevi farerillo ha scritto: Domani vado a farmi un girello sulla Panoramica Zegna (BI).... moooooolto appagante.
r
"non aspettare domani per fare quello che potresti fare oggi" - "ne rimarrà uno solo" - "ne ho due" .... ma detto ciò MI SONO ROTTO LE PALLE...!!!
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D'altra parte ca@@o pretendere da un umbro che si è trasferito in Lussemburgo.....che sappia pure la differenza tra Emilia e Romagna!?!
Ci sono solo due persone in tutto il forum che mi danno del romagnolo-----uno è il suddetto cinghialozzo e l'altro è Lunarossa....o non sò perchè ma continua a pensare che io sia di Ferrara!
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tu SEi di ferrara! ;)
[MOD GW: Utente Grappalux, La prego di moderare immediatamente il Suo linguaggio.
In questo Forum atteggiamenti provocatori e denigratori NON sono tollerati.
Al prossimo insulto mi vedró costretto prima ad ammonirLa, e poi sospenderLa.
]
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- Karotino
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Bel report Chirone, sono d'accordo con quello che dice Futurossa, vedrai che fra qualche anno ricorderai comunque con piacere un viaggio che adesso ti sembra quasi del tutto negativo.
Eppoi vabbè che sei vicino, ma attraversare la svizzera sulle cantonali è sempre bellissimo e da solo vale già tutto il viaggio.
Per il resto mi spiace che non ti siano piaciuti i paesaggi, io quando andai in Bretagna prendendo acqua praticamente tutti i giorni mi consolai almeno con panorami da favola....
Eppoi vabbè che sei vicino, ma attraversare la svizzera sulle cantonali è sempre bellissimo e da solo vale già tutto il viaggio.
Per il resto mi spiace che non ti siano piaciuti i paesaggi, io quando andai in Bretagna prendendo acqua praticamente tutti i giorni mi consolai almeno con panorami da favola....
RST'72 alias Cibbernau alias Biondo alias Capello
FUTURINA 115
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