Monte Baldo e castello di Avio (TN)
Inviato: 22/6/2009, 09:14
Il mio primo vero giro in moto dopo la nascita del bimbo inizia in maniera diversa dal solito, infatti nonostante la voglia di prendere la Futura e raggiungere gli altri per la partenza, il vedere il bimbo piccolo che dormiva tranquillo nel lettino mi frenava un po' l'entusiasmo, ala fine mi decido, un bacino al piccolino e a Rstina e scendo in garage.
Un colpetto al pulsante start e Futurina si accende al primo colpo, grazie anche al manutentore di carica suggeritomi da Pino, che ha tenuto la batteria in perfetta efficienza.
La tipologia di moto è piuttosto similare, infatti esclusa (come sempre) la mia Futura e una Honda CBF 600 le altre sono una Vstrom650 una KTM 990 Adventure 3 GS... e una bellissima (Lupin, è da sbavo...) KTM SM 990 con targa austriaca che uno del gruppo (concessionario di moto) aveva avuto il "compito" di provare (mi piacerebbe anche a me che per lavoro mi dessero queste dure incombenze)
Un centinaio di km di trasferimento e cominciano le curve, purtroppo le strade attorno al monte Baldo sono più adatte ad un motard o a una enduro stradale piuttosto che ad una sportouring come la Futura e infatti fatico più degli altri su ripide salite, tornanti strettissimi e brecciolino che ad ogni apertura di gas mi fa ricordare che derapare con la Futura non è proprio divertentissimo.
La bruttezza dell'asfalto è ripagata dai panorami, strapiombi di 1.000 metri a picco sul lago di Garda con una vista quasi complessiva del più grande bacino d'acqua dolce d'Italia, strade scavate nella roccia, alternati a verdeggianti dolci pendii, una vegetazione che passa col salire di quota da ulivi e limoni a pinete e pascoli quando arriviamo fino a 2000 metri del punto più in alto.
Dopo la sosta con un lauto pranzetto degno quasi di un ricevimento riusciamo a fatica a riprendere la strada e a scendere di quota, le strade si allargano un po' e finalmente riesco a fare due pieghe come si deve e a reggere, il buon ritmo impostato della bellissima SM 990 (e a dire il vero anche da una delle GS)
Arriviamo ad Avio (TN) per la visita dei ruderi dell'omonimo castello, da me visto finora solo come una fortezza arroccata sul fiano sinistro delle montagne che si vedono dall'autostrada A22 salendo da Verona verso Trento.
Anche qua la strada ciottolata, che ad ogni scoppiettio della ruota posteriore mi fa pensare ad una foratura, non è il massimo e riesco senza problemi a raggiungere il posteggio, convinto di essere arrivato.
E' invece solo l'inizio di una bella salita che sarebbe stato meglio affrontare in pantaloncini e scarpe da ginnastica piuttosto che in tuta di pelle e stivali tecnici da moto....
Anche in questo caso valeva la pena, nonostante sia in parte crollato, è stato ristrutturato per bene e la posizione scelta ai tempi non certo a caso anche nel 21° secolo regala una spettacolare veduta della valle dell'Adige
Un saluto ai ferocissimi cani da guardia del castello e si ritorna a casa.
Si sprecano battute sul fatto che stavolta il raiman (io ovviamente) non ha fatto prendere acqua al gruppo, ma giusto ad una 40ina di km da casa un megatemporalone estivo si abbatte sull'autostrada del rientro costringendoci a mettere la tuta antipioggia (comincio a capire perchè a me un'antipioggia dura un paio d'anni e poi è da buttare....)
La cosa più bella della giornata doveva però ancora arrivare, appena entrato dalla porta mi accoglie mia moglie col piccolino in braccio e questi appena mi vede mi fa un sorriso, ora sono davvero felice!
Un colpetto al pulsante start e Futurina si accende al primo colpo, grazie anche al manutentore di carica suggeritomi da Pino, che ha tenuto la batteria in perfetta efficienza.
La tipologia di moto è piuttosto similare, infatti esclusa (come sempre) la mia Futura e una Honda CBF 600 le altre sono una Vstrom650 una KTM 990 Adventure 3 GS... e una bellissima (Lupin, è da sbavo...) KTM SM 990 con targa austriaca che uno del gruppo (concessionario di moto) aveva avuto il "compito" di provare (mi piacerebbe anche a me che per lavoro mi dessero queste dure incombenze)
Un centinaio di km di trasferimento e cominciano le curve, purtroppo le strade attorno al monte Baldo sono più adatte ad un motard o a una enduro stradale piuttosto che ad una sportouring come la Futura e infatti fatico più degli altri su ripide salite, tornanti strettissimi e brecciolino che ad ogni apertura di gas mi fa ricordare che derapare con la Futura non è proprio divertentissimo.
La bruttezza dell'asfalto è ripagata dai panorami, strapiombi di 1.000 metri a picco sul lago di Garda con una vista quasi complessiva del più grande bacino d'acqua dolce d'Italia, strade scavate nella roccia, alternati a verdeggianti dolci pendii, una vegetazione che passa col salire di quota da ulivi e limoni a pinete e pascoli quando arriviamo fino a 2000 metri del punto più in alto.
Dopo la sosta con un lauto pranzetto degno quasi di un ricevimento riusciamo a fatica a riprendere la strada e a scendere di quota, le strade si allargano un po' e finalmente riesco a fare due pieghe come si deve e a reggere, il buon ritmo impostato della bellissima SM 990 (e a dire il vero anche da una delle GS)
Arriviamo ad Avio (TN) per la visita dei ruderi dell'omonimo castello, da me visto finora solo come una fortezza arroccata sul fiano sinistro delle montagne che si vedono dall'autostrada A22 salendo da Verona verso Trento.
Anche qua la strada ciottolata, che ad ogni scoppiettio della ruota posteriore mi fa pensare ad una foratura, non è il massimo e riesco senza problemi a raggiungere il posteggio, convinto di essere arrivato.
E' invece solo l'inizio di una bella salita che sarebbe stato meglio affrontare in pantaloncini e scarpe da ginnastica piuttosto che in tuta di pelle e stivali tecnici da moto....
Anche in questo caso valeva la pena, nonostante sia in parte crollato, è stato ristrutturato per bene e la posizione scelta ai tempi non certo a caso anche nel 21° secolo regala una spettacolare veduta della valle dell'Adige
Un saluto ai ferocissimi cani da guardia del castello e si ritorna a casa.
Si sprecano battute sul fatto che stavolta il raiman (io ovviamente) non ha fatto prendere acqua al gruppo, ma giusto ad una 40ina di km da casa un megatemporalone estivo si abbatte sull'autostrada del rientro costringendoci a mettere la tuta antipioggia (comincio a capire perchè a me un'antipioggia dura un paio d'anni e poi è da buttare....)
La cosa più bella della giornata doveva però ancora arrivare, appena entrato dalla porta mi accoglie mia moglie col piccolino in braccio e questi appena mi vede mi fa un sorriso, ora sono davvero felice!