Basilicata, che spettacolo!
Inviato: 21/6/2010, 09:31
Ieri giretto Gig&Gigga cuore a cuore :-)
Partenza con calma (non abbiamo sentito la sveglia) verso le 10 destinazione basilicata, si, un po vago ma chi se ne frega...
Solito palloso trasferimento verso Matera, pieno sulla mitica statale 7 appia e si comincia, prima meta Ferrandina, la salita dalla basentana verso il paese comprende 3/4 tornanti da sballo, ma la Gigga si lamenta delle sospensioni un po rigide ed in effetti la moto è un po troppo nervosa... prima deviazione, il navigatore ci suggerisce una scorciatoia e la prendiamo, carreggiata larga si e no 2 mt, dopo essere sopravvissuti all'incrocio con un paio di trattori risbuchiamo sulla via maestra. Lo sguardo ci cade subito sulle rovine che già avevo visto nell'ultimo mio giro in solitaria, prima o poi ci devo arrivare, intanto per restare in tema di rovine decidiamo di andare verso Craco, la città morta. La cosa non mi quadra molto, passando da li evitiamo un bel tratto di strada con curve e asfalto perfetto (cosa rara)... vabbè. Intanto ci godiamo un po di curve e controcurve in mezzo ai calanchi, solo che le sconnessioni e un comportamento un po nervoso di moto e zavorrina non mi fanno godere a pieno la strada. Allora ci fermiamo e levo un po di precarico al mono. ripartiamo all'incrocio direzione Craco anziche San Mauro Forte...
Così settata la moto torna ad essere il gioiello di sempre, l'andatura comincia a farsi più che allegra, strade deserte curve a ripetizione di ogni tipo, qualche sconnessione ma chi se ne frega. Iniziano a strisciare i piedi, ci metto un po a trovare la giusta posizione in sella per stare in punta di piedi ma poi tutto ok, in un avvallamento diamo anche una botta alle pedaline. Insomma i 20 km che ci portano a Craco sono uno spasso, ma è solo l'inizio.
Eccoci a Craco, la città morta, abbandonata a causa dell'instabilità del terreno ma adesso pare la si voglia far risorgere.
Panorama dall'angolino nascosto dove abbiamo fatto una pisciatina:
Il tempo è un po incerto, ma per ora sembra tenere.
Ripartiamo in direzione Stigliano, la mia meta è Corleto Perticara da dove imboccare la fantastica Statale 92...
La strada prosegue grossomodo come quella precedente, le sconnessioni e l'asfalto troppo vecchio (e anche qualche chiazza di polvere e breccia) non permettono di andare oltre.
Siamo tentati di passare per il bosco di Accettura, per pranzare li, ma il richiamo della ss92 è troppo forte proseguiamo e ci fermiamo poco prima di Corleto in riva ad un torrente per mangiare.
Il tempo continua a peggiorare, l'aria è fresca ma al sole fa un caldo!!!
Dopo una mezzoretta ripartiamo rifocillati.
Già dentro Corleto ci sono un paio di curvoni... vabbè, siamo in paese.
Ma appena usciti cacchio... asfalto non nuovissimo, ma senza sconnessioni e con tanto grip, dopo un paio di curve iniziamo a sentire il sibilo dell'alluminio delle pedaline che sfiorano l'asfalto, non esistono pezzi dritti, tutte curve raccordate. Tengo la terza senza cambiare marcia per evitare di correre troppo, sfrutto il motore dai 3000 a 6000 giri una vera goduria, mollo il gas per impostare la curva e poi di nuovo a manetta aperta.
un tornantone stava per giocarmi un brutto scherzo l'avevo già visto e desiderato da lontano in ingresso ero già completamente piegato, il solito sibilo della pedalina era quasi rassicurante, piccola sconnessione e bom, povero paracollettore... botta secca, raddrizzo la moto a metà tornante e poi subito dinuovo giù, sfioro la linea di centrostrada... per fortuna è veramente deserto, una macchina nel senso opposto me l'avrebbe fatta pagare cara...
Finito il primo tratto stramitico, decidiamo di dedicarci al turismo per evitare che la scimmia metta a dormire anche l'ultimo neurone, anche perchè verso potenza il tempo non promette niente di buono.
Deviamo in direzione Castelmezzano/Dolomiti Lucane, stradina larga 2 metri immersa nella natura.
Dopo qualche km i nostri occhi iniziano a godere della splendida vista delle Dolomiti Lucane...
Non ci eravamo mai arrivati così vicino, vi giuro un vero spettacolo.
Anche Castelmezzano, un presepe! Merita di tornarci per fermarsi un po!
C'era anche un temerario che faceva il Volo dell'Angelo, altra esperienza che ho nella lista delle cose da fare... Dopo essere passati in mezzo a questo spettacolo della natura, decidiamo di allontanarci dal cattivo tempo che ormai ci incalza. Ci buttiamo sulla basentana per raggiungere di nuovo Matera e in un lampo siamo li.
Caffettino tra i sassi mentre tutti sono rinchiusi in casa o nei bar a vedere la partita appena cominciata.
Dopodichè si torna verso casa, ma c'è un acquazzone giusto davanti a noi, allora ci giriamo intorno, strade deserte in un'atmosfera irreale, passiamo sulle strade appena spazzate dal temporale, ma col sole che illumina tutto, bellissimo.
Quando siamo a 1 km da casa una deficente in macchina decide di farsi 100 metri affiancata a noi (non poteva superare perchè avanti c'erano altre macchina) schizzandoci di acqua e fango, fino ad allora eravamo completamente asciutti. Ovviamente l'ho inseguita (senza il consenso della gigga) e quando si è fermata al semaforo l'ho affiancata io. Era in macchina con i suoi due figli, all'inizio non ha neanche abbassato il finestrino, poi l'ha tirato giù e non ha fiatato, ha solo annuito per sua fortuna... poveri bambini che fine potranno fare allevati da una deficente?
Partenza con calma (non abbiamo sentito la sveglia) verso le 10 destinazione basilicata, si, un po vago ma chi se ne frega...
Solito palloso trasferimento verso Matera, pieno sulla mitica statale 7 appia e si comincia, prima meta Ferrandina, la salita dalla basentana verso il paese comprende 3/4 tornanti da sballo, ma la Gigga si lamenta delle sospensioni un po rigide ed in effetti la moto è un po troppo nervosa... prima deviazione, il navigatore ci suggerisce una scorciatoia e la prendiamo, carreggiata larga si e no 2 mt, dopo essere sopravvissuti all'incrocio con un paio di trattori risbuchiamo sulla via maestra. Lo sguardo ci cade subito sulle rovine che già avevo visto nell'ultimo mio giro in solitaria, prima o poi ci devo arrivare, intanto per restare in tema di rovine decidiamo di andare verso Craco, la città morta. La cosa non mi quadra molto, passando da li evitiamo un bel tratto di strada con curve e asfalto perfetto (cosa rara)... vabbè. Intanto ci godiamo un po di curve e controcurve in mezzo ai calanchi, solo che le sconnessioni e un comportamento un po nervoso di moto e zavorrina non mi fanno godere a pieno la strada. Allora ci fermiamo e levo un po di precarico al mono. ripartiamo all'incrocio direzione Craco anziche San Mauro Forte...
Così settata la moto torna ad essere il gioiello di sempre, l'andatura comincia a farsi più che allegra, strade deserte curve a ripetizione di ogni tipo, qualche sconnessione ma chi se ne frega. Iniziano a strisciare i piedi, ci metto un po a trovare la giusta posizione in sella per stare in punta di piedi ma poi tutto ok, in un avvallamento diamo anche una botta alle pedaline. Insomma i 20 km che ci portano a Craco sono uno spasso, ma è solo l'inizio.
Eccoci a Craco, la città morta, abbandonata a causa dell'instabilità del terreno ma adesso pare la si voglia far risorgere.
Panorama dall'angolino nascosto dove abbiamo fatto una pisciatina:
Il tempo è un po incerto, ma per ora sembra tenere.
Ripartiamo in direzione Stigliano, la mia meta è Corleto Perticara da dove imboccare la fantastica Statale 92...
La strada prosegue grossomodo come quella precedente, le sconnessioni e l'asfalto troppo vecchio (e anche qualche chiazza di polvere e breccia) non permettono di andare oltre.
Siamo tentati di passare per il bosco di Accettura, per pranzare li, ma il richiamo della ss92 è troppo forte proseguiamo e ci fermiamo poco prima di Corleto in riva ad un torrente per mangiare.
Il tempo continua a peggiorare, l'aria è fresca ma al sole fa un caldo!!!
Dopo una mezzoretta ripartiamo rifocillati.
Già dentro Corleto ci sono un paio di curvoni... vabbè, siamo in paese.
Ma appena usciti cacchio... asfalto non nuovissimo, ma senza sconnessioni e con tanto grip, dopo un paio di curve iniziamo a sentire il sibilo dell'alluminio delle pedaline che sfiorano l'asfalto, non esistono pezzi dritti, tutte curve raccordate. Tengo la terza senza cambiare marcia per evitare di correre troppo, sfrutto il motore dai 3000 a 6000 giri una vera goduria, mollo il gas per impostare la curva e poi di nuovo a manetta aperta.
un tornantone stava per giocarmi un brutto scherzo l'avevo già visto e desiderato da lontano in ingresso ero già completamente piegato, il solito sibilo della pedalina era quasi rassicurante, piccola sconnessione e bom, povero paracollettore... botta secca, raddrizzo la moto a metà tornante e poi subito dinuovo giù, sfioro la linea di centrostrada... per fortuna è veramente deserto, una macchina nel senso opposto me l'avrebbe fatta pagare cara...
Finito il primo tratto stramitico, decidiamo di dedicarci al turismo per evitare che la scimmia metta a dormire anche l'ultimo neurone, anche perchè verso potenza il tempo non promette niente di buono.
Deviamo in direzione Castelmezzano/Dolomiti Lucane, stradina larga 2 metri immersa nella natura.
Dopo qualche km i nostri occhi iniziano a godere della splendida vista delle Dolomiti Lucane...
Non ci eravamo mai arrivati così vicino, vi giuro un vero spettacolo.
Anche Castelmezzano, un presepe! Merita di tornarci per fermarsi un po!
C'era anche un temerario che faceva il Volo dell'Angelo, altra esperienza che ho nella lista delle cose da fare... Dopo essere passati in mezzo a questo spettacolo della natura, decidiamo di allontanarci dal cattivo tempo che ormai ci incalza. Ci buttiamo sulla basentana per raggiungere di nuovo Matera e in un lampo siamo li.
Caffettino tra i sassi mentre tutti sono rinchiusi in casa o nei bar a vedere la partita appena cominciata.
Dopodichè si torna verso casa, ma c'è un acquazzone giusto davanti a noi, allora ci giriamo intorno, strade deserte in un'atmosfera irreale, passiamo sulle strade appena spazzate dal temporale, ma col sole che illumina tutto, bellissimo.
Quando siamo a 1 km da casa una deficente in macchina decide di farsi 100 metri affiancata a noi (non poteva superare perchè avanti c'erano altre macchina) schizzandoci di acqua e fango, fino ad allora eravamo completamente asciutti. Ovviamente l'ho inseguita (senza il consenso della gigga) e quando si è fermata al semaforo l'ho affiancata io. Era in macchina con i suoi due figli, all'inizio non ha neanche abbassato il finestrino, poi l'ha tirato giù e non ha fiatato, ha solo annuito per sua fortuna... poveri bambini che fine potranno fare allevati da una deficente?