Crisi Aprilia
Inviato: 28/4/2004, 09:02
Probabilmente ormai tutti lo sanno, ma il seguente articolo tratto da Motociclismo.it può servire a rinfrescare la memoria sui reali problemi di Aprilia cioè non di numeri di vendita o di qualità delle moto vendute bensì una comunque grave crisi di liquidità:
"Aprilia è in crisi finanziaria e i tempi per uscirne sono sempre più stretti. Un debito di oltre 400 milioni di euro ha portato Beggio ad annunciare le dimissioni dalla carica di presidente.
Molti i partner interessati ad entrare nel capitale dell'azienda o a rilevare la Moto Guzzi. Per la Casa di Mandello c'è l'interesse della Ducati, mentre BMW costruirà a Noale la prossima F650.
Il forte indebitamento con le banche e i fornitori ha portato il gruppo Aprilia in una situazione di grave crisi finanziaria. I sindacati e i sindaci di Noale e Scorzé fanno appello al Governo perché intervenga al fine di salvaguardare i posti di lavoro (650 dipendenti sono in cassa integrazione ordinaria a Scorzé, più i 260 di Mandello).
Aprilia vanta tecnici e tecnologia all'avanguardia, uno stabilimento produttivo modernissimo ed un centro ricerca e sviluppo tra i più prolifici. Ovvio quindi che faccia gola a diverse aziende del settore. C'è l'interessamento della Rotax-Bombardier (che all'Aprilia fornisce i motori delle moto) e Ducati pare seriamente intenzionata all'acquisto della Moto Guzzi, operazione che aveva tentato anche 4 anni fa ma non le riuscì proprio perché fu più generoso Beggio.
I motivi della crisi sono diversi, ma è soprattutto la sovrastima del mercato ad aver creato il "buco" di bilancio. Lo stabilimento di Scorzé è in grado di produrre 450.000 veicoli all'anno e la necessità di portarlo a regime per ammortizzare l'investimento e sfruttare le economie di scala, ha portato ad alcune scelte rivelatesi poi sbagliate.
Non è bastato nemmeno "rinfrescare" tutta la gamma Guzzi e ricreare interesse intorno alla Laverda, l'altro marchio italiano acquistato dal gruppo Aprilia. La situazione è delicata perché l'interesse intorno a scooter e moto Aprilia e Moto Guzzi è intatto (e poi il mercato dei primi mesi del 2004 è in crescita) ma con gli approvvigionamenti fermi è impossibile assemblare i veicoli e rifornire i concessionari dei mezzi ordinati.
L'Aprilia, che tanto ha vinto (e vince) nelle corse, sul mercato e nella creatività è ora nelle mani degli advisor delle banche, per ottenere quella "boccata di ossigeno" necessaria a far ripartire la produzione (si parla di 30 milioni di euro) finché non saranno concluse le operazioni di riassetto societario.
A far paura è soprattutto l'indebitamento del gruppo. 220 milioni di euro più i 100 milioni del prestito obbligazionario da rimborsare a maggio dell'anno prossimo. Tutto questo a fronte di un fatturato 2003 di 538 milioni di euro.
La cessione della Moto Guzzi pare ormai inevitabile. In questo senso si sta muovendo la Ducati (controllata dal gruppo finanziario americano TPG) per mezzo del suo presidente e amministratore delegato Federico Minoli. Ovvio che a distanza di 4 anni e considerando l'attuale situazione del gruppo, la cifra che Ducati è disposta a spendere è inferiore a quella offerta nel 2000.
Per l'Aprilia si sta invece muovendo la Rotax-Bombardier e un interessamento c'è anche da parte del gruppo Piaggio, già fornitore dei motori per gli scooter a 4 tempi Aprilia.
Il timore, soprattutto dei sindacati, è che ci sia un gioco al ribasso: più tempo passa più la situazione si complica, con conseguente abbassamento del valore del gruppo di Noale.
Per quanto riguarda BMW, l'interesse è solo per una nuova partnership, nulla a che vedere con il capitale dell'azienda. In pratica l'obiettivo è ripetere l'operazione di qualche anno fa, quando la F650, la monocilindrica bavarese, veniva costruita negli stabilimenti veneti; operazione che ebbe un grande successo. Per la nuova F650, che BMW vuole presentare al Salone di Monaco del 2006, come in passato Aprilia collaborerà alla progettazione, collaudo e sviluppo. Purché arrivi presto una soluzione alla crisi."
"Aprilia è in crisi finanziaria e i tempi per uscirne sono sempre più stretti. Un debito di oltre 400 milioni di euro ha portato Beggio ad annunciare le dimissioni dalla carica di presidente.
Molti i partner interessati ad entrare nel capitale dell'azienda o a rilevare la Moto Guzzi. Per la Casa di Mandello c'è l'interesse della Ducati, mentre BMW costruirà a Noale la prossima F650.
Il forte indebitamento con le banche e i fornitori ha portato il gruppo Aprilia in una situazione di grave crisi finanziaria. I sindacati e i sindaci di Noale e Scorzé fanno appello al Governo perché intervenga al fine di salvaguardare i posti di lavoro (650 dipendenti sono in cassa integrazione ordinaria a Scorzé, più i 260 di Mandello).
Aprilia vanta tecnici e tecnologia all'avanguardia, uno stabilimento produttivo modernissimo ed un centro ricerca e sviluppo tra i più prolifici. Ovvio quindi che faccia gola a diverse aziende del settore. C'è l'interessamento della Rotax-Bombardier (che all'Aprilia fornisce i motori delle moto) e Ducati pare seriamente intenzionata all'acquisto della Moto Guzzi, operazione che aveva tentato anche 4 anni fa ma non le riuscì proprio perché fu più generoso Beggio.
I motivi della crisi sono diversi, ma è soprattutto la sovrastima del mercato ad aver creato il "buco" di bilancio. Lo stabilimento di Scorzé è in grado di produrre 450.000 veicoli all'anno e la necessità di portarlo a regime per ammortizzare l'investimento e sfruttare le economie di scala, ha portato ad alcune scelte rivelatesi poi sbagliate.
Non è bastato nemmeno "rinfrescare" tutta la gamma Guzzi e ricreare interesse intorno alla Laverda, l'altro marchio italiano acquistato dal gruppo Aprilia. La situazione è delicata perché l'interesse intorno a scooter e moto Aprilia e Moto Guzzi è intatto (e poi il mercato dei primi mesi del 2004 è in crescita) ma con gli approvvigionamenti fermi è impossibile assemblare i veicoli e rifornire i concessionari dei mezzi ordinati.
L'Aprilia, che tanto ha vinto (e vince) nelle corse, sul mercato e nella creatività è ora nelle mani degli advisor delle banche, per ottenere quella "boccata di ossigeno" necessaria a far ripartire la produzione (si parla di 30 milioni di euro) finché non saranno concluse le operazioni di riassetto societario.
A far paura è soprattutto l'indebitamento del gruppo. 220 milioni di euro più i 100 milioni del prestito obbligazionario da rimborsare a maggio dell'anno prossimo. Tutto questo a fronte di un fatturato 2003 di 538 milioni di euro.
La cessione della Moto Guzzi pare ormai inevitabile. In questo senso si sta muovendo la Ducati (controllata dal gruppo finanziario americano TPG) per mezzo del suo presidente e amministratore delegato Federico Minoli. Ovvio che a distanza di 4 anni e considerando l'attuale situazione del gruppo, la cifra che Ducati è disposta a spendere è inferiore a quella offerta nel 2000.
Per l'Aprilia si sta invece muovendo la Rotax-Bombardier e un interessamento c'è anche da parte del gruppo Piaggio, già fornitore dei motori per gli scooter a 4 tempi Aprilia.
Il timore, soprattutto dei sindacati, è che ci sia un gioco al ribasso: più tempo passa più la situazione si complica, con conseguente abbassamento del valore del gruppo di Noale.
Per quanto riguarda BMW, l'interesse è solo per una nuova partnership, nulla a che vedere con il capitale dell'azienda. In pratica l'obiettivo è ripetere l'operazione di qualche anno fa, quando la F650, la monocilindrica bavarese, veniva costruita negli stabilimenti veneti; operazione che ebbe un grande successo. Per la nuova F650, che BMW vuole presentare al Salone di Monaco del 2006, come in passato Aprilia collaborerà alla progettazione, collaudo e sviluppo. Purché arrivi presto una soluzione alla crisi."