Sembra che manchino solo aspetti formali di conteggi, ma che la firma ci sia stata!!DUCATI ACQUISTA APRILIA
DUCATI ACQUISTA APRILIA
Sembra che manchino solo aspetti formali di conteggi, ma che la firma ci sia stata!!Carlodg "www.Aprilia on the road.com"
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Maic
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E la Moto Guzzi che fine fa? chi la compra???
Sono stato in visita allo stabilimento a Mandello per accompagnare un amico che ha acquistato una falco modificata tuono (con apposito KIT extremly MARAGLIO) e mi è sembrata una realtà così sanguigna e viva che mi è piaciuta un sacco: lì la gente non ha lo scooter, ha una v11!!!! per non parlare delle strade...
La moto non partiva, è arrivato il capo meccanico stabilimento Guzzi a vederla...
Mica l'ultimo sfigato dei meccanici, e con lui un simpaticissimo ragazzo, che si è prodigato a cambiarci il pezzo in pochi minuti...
Speriamo che Anche Guzzi risorga presto, il mio cuore non scorda mai la mia prima moto, una V35C custom, quando le Jap custom erano dei zavagli che pesavano coem treni e avevano il tamburo dietro, io giravo con una moto da 190 chili, 3 freni a disco BREMBO, comoda, che si guidava come una moto da strada...
Scusate l'OT e l'amarcord...
Ciao, maic
Sono stato in visita allo stabilimento a Mandello per accompagnare un amico che ha acquistato una falco modificata tuono (con apposito KIT extremly MARAGLIO) e mi è sembrata una realtà così sanguigna e viva che mi è piaciuta un sacco: lì la gente non ha lo scooter, ha una v11!!!! per non parlare delle strade...
La moto non partiva, è arrivato il capo meccanico stabilimento Guzzi a vederla...
Mica l'ultimo sfigato dei meccanici, e con lui un simpaticissimo ragazzo, che si è prodigato a cambiarci il pezzo in pochi minuti...
Speriamo che Anche Guzzi risorga presto, il mio cuore non scorda mai la mia prima moto, una V35C custom, quando le Jap custom erano dei zavagli che pesavano coem treni e avevano il tamburo dietro, io giravo con una moto da 190 chili, 3 freni a disco BREMBO, comoda, che si guidava come una moto da strada...
Scusate l'OT e l'amarcord...
Ciao, maic
(ANSA) - MILANO, 17 LUG - Ducati si aggiudica il primo round nella partita che la vede contrapposta alla Piaggio di Roberto Colaninno per l'acquisto del gruppo Aprilia, gravato da forti debiti e difficoltà finanziarie, ma la società di Pontedera non è esclusa dalla gara e continua a rimanere in lizza.
L'azienda bolognese, controllata dal fondo americano Texas Pacific con una quota del 33,5%, ha stretto un accordo in esclusiva, fino al 31 luglio, per l'acquisto della quota di maggioranza di Aprilia. Un accordo che tuttavia non chiude la partita per Roberto Colaninno. Il presidente di Aprilia Candido Fois, insediato dopo l'abbandono del patron Ivano Beggio, spiega infatti di non aver "con questo escluso dalla trattativa" la casa di Pontedera.
Secondo Fois "le offerte dovevano essere presentate entro il 7 luglio ed entro quella data è arrivata solo la proposta della Ducati", mentre la Piaggio aveva detto che l'avrebbe presentata dopo l'autorizzazione degli azionisti il 13 luglio, cosa che ha reso "non coincidenti i tempi della valutazione delle offerte". L'offerta della Ducati, però, ha spiegato Fois, conteneva l'indicazione che, se accettata, doveva essere data l'esclusiva. Da qui la scelta fino al 31 luglio, "al fine di poter rispondere" eventualmente "poi alla Piaggio chiedendo nel frattempo, senza che questo costituisca l'apertura di una trattativa, gli eventuali chiarimenti e integrazioni".
E anche Piaggio, in una nota, "conferma la proposta recentemente avanzata" impegnandosi a fornire nei prossimi giorni "tutti gli opportuni approfondimenti per una migliore e più completa valutazione della proposta".
L'aggregazione con Ducati - se la trattativa in esclusuva dovesse andare in porto - aprirebbe comunque la strada alla costituzione di un colosso europeo delle due ruote con un fatturato di oltre 900 milioni di euro e una blasonata presenza nelle competizioni sportive, in grado di confrontarsi con altri giganti del Vecchio Continente come Bmw. Ma anche nel caso del matrimonio con Piaggio, si darebbe vita a uno dei maggiori gruppi del settore con un fatturato di 1,5 miliardi di euro e volumi produttivi superiori alle 600mila unità.
Intanto la notizia di una possibile stretta con Ducati ha riscosso il plauso delle organizzazioni sindacali, preoccupate nei mesi scorsi per i pesanti risvolti occupazionali di un eventuale fallimento dell' Aprilia. Ducati, che in un primo momento mirava alla sola Guzzi, ha infatti promesso, come peraltro Piaggio, di mantenere l'identità dei marchi, evitando così il temuto 'spezzatino' del gruppo.
Dopo la procedura di due diligence, particolarmente necessaria vista la delicata situazione finanziaria di Aprilia, il presidente e ad Ducati, Federico Minoli, dovrà così presentare nelle prossime settimane il nuovo piano industriale di rilancio che si baserà sul modello già sperimentato con successo negli ultimi anni e che ha fatto uscire l'azienda bolognese da una grave crisi, portandola anche alla quotazione in Borsa. Minoli rivela infatti di confidare "nell' appoggio di chi dovrà condividere con noi l' operazione di rilancio Aprilia: banche, fornitori, altri creditori, management e forze sociali".
La ricetta del manager sarà così quella di "mantenere l' identità dei singoli marchi che sono legati alla loro storia e al loro territorio, sfruttando le sinergie e la massa critica nell' area della distribuzione, in particolare all' estero, nella ricerca integrata e negli acquisti". Un manifesto di programma che ha riscosso il plauso sia della Fiom bolognese che quella di Venezia, che definisce la proposta Ducati "vera e concreta", chiedendo tempi veloci per il passaggio di proprietà e un confronto trasparente sul piano industriale.
Secondo Bruno Papignani della Fiom bolognese, tuttavia, vi è "qualche ambiguità rispetto al fatto che comunque, nonostante ci sia l'esclusiva, torna sempre fuori ancora il nome Piaggio. Ma mentre la Piaggio è sullo stesso segmento di mercato (quindi é più probabile che gli interessi avere un marchio ed eliminare un concorrente), per la Ducati invece vuole dire avere più marchi, più produzioni su segmenti diversi".
Ducati intende così, entro i primi di settembre, tirare le somme della fase di negoziazione della quota di maggioranza di Aprilia. Per finanziare l'operazione, secondo quanto riferiscono alcune fonti, è molto probabile un aumento di capitale della Ducati Motor Holding, con l'azionista di maggioranza relativa Texas Pacific che "farà la sua parte", anche se non sono esclusi allargamenti della compagnie azionaria.
Ancora incerta comunque l'entità dell'operazione: sul tappeto ci sono infatti i debiti di Aprilia per 220 milioni a fronte di un fatturato rimasto stabile nel 2003 a quota 533 milioni di euro e perdite per 43,1 milioni. Minoli dovrà così trattare con le banche creditrici (SanPaolo-Imi, Unicredit, Intesa, Capitalia, Antonveneta, Mps e Bnl) che hanno in pegno il 56,2% delle azioni del gruppo (il 43,8% è già in pegno a Interbanca) e che hanno garantito il finanziamento ponte e fidi per complessivi 180 milioni, liquidità che ha permesso di riavviare la produzione negli stabilimenti.(ANSA).
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Ivan
"Muteki Kojin CAPODaitarn3"
L'azienda bolognese, controllata dal fondo americano Texas Pacific con una quota del 33,5%, ha stretto un accordo in esclusiva, fino al 31 luglio, per l'acquisto della quota di maggioranza di Aprilia. Un accordo che tuttavia non chiude la partita per Roberto Colaninno. Il presidente di Aprilia Candido Fois, insediato dopo l'abbandono del patron Ivano Beggio, spiega infatti di non aver "con questo escluso dalla trattativa" la casa di Pontedera.
Secondo Fois "le offerte dovevano essere presentate entro il 7 luglio ed entro quella data è arrivata solo la proposta della Ducati", mentre la Piaggio aveva detto che l'avrebbe presentata dopo l'autorizzazione degli azionisti il 13 luglio, cosa che ha reso "non coincidenti i tempi della valutazione delle offerte". L'offerta della Ducati, però, ha spiegato Fois, conteneva l'indicazione che, se accettata, doveva essere data l'esclusiva. Da qui la scelta fino al 31 luglio, "al fine di poter rispondere" eventualmente "poi alla Piaggio chiedendo nel frattempo, senza che questo costituisca l'apertura di una trattativa, gli eventuali chiarimenti e integrazioni".
E anche Piaggio, in una nota, "conferma la proposta recentemente avanzata" impegnandosi a fornire nei prossimi giorni "tutti gli opportuni approfondimenti per una migliore e più completa valutazione della proposta".
L'aggregazione con Ducati - se la trattativa in esclusuva dovesse andare in porto - aprirebbe comunque la strada alla costituzione di un colosso europeo delle due ruote con un fatturato di oltre 900 milioni di euro e una blasonata presenza nelle competizioni sportive, in grado di confrontarsi con altri giganti del Vecchio Continente come Bmw. Ma anche nel caso del matrimonio con Piaggio, si darebbe vita a uno dei maggiori gruppi del settore con un fatturato di 1,5 miliardi di euro e volumi produttivi superiori alle 600mila unità.
Intanto la notizia di una possibile stretta con Ducati ha riscosso il plauso delle organizzazioni sindacali, preoccupate nei mesi scorsi per i pesanti risvolti occupazionali di un eventuale fallimento dell' Aprilia. Ducati, che in un primo momento mirava alla sola Guzzi, ha infatti promesso, come peraltro Piaggio, di mantenere l'identità dei marchi, evitando così il temuto 'spezzatino' del gruppo.
Dopo la procedura di due diligence, particolarmente necessaria vista la delicata situazione finanziaria di Aprilia, il presidente e ad Ducati, Federico Minoli, dovrà così presentare nelle prossime settimane il nuovo piano industriale di rilancio che si baserà sul modello già sperimentato con successo negli ultimi anni e che ha fatto uscire l'azienda bolognese da una grave crisi, portandola anche alla quotazione in Borsa. Minoli rivela infatti di confidare "nell' appoggio di chi dovrà condividere con noi l' operazione di rilancio Aprilia: banche, fornitori, altri creditori, management e forze sociali".
La ricetta del manager sarà così quella di "mantenere l' identità dei singoli marchi che sono legati alla loro storia e al loro territorio, sfruttando le sinergie e la massa critica nell' area della distribuzione, in particolare all' estero, nella ricerca integrata e negli acquisti". Un manifesto di programma che ha riscosso il plauso sia della Fiom bolognese che quella di Venezia, che definisce la proposta Ducati "vera e concreta", chiedendo tempi veloci per il passaggio di proprietà e un confronto trasparente sul piano industriale.
Secondo Bruno Papignani della Fiom bolognese, tuttavia, vi è "qualche ambiguità rispetto al fatto che comunque, nonostante ci sia l'esclusiva, torna sempre fuori ancora il nome Piaggio. Ma mentre la Piaggio è sullo stesso segmento di mercato (quindi é più probabile che gli interessi avere un marchio ed eliminare un concorrente), per la Ducati invece vuole dire avere più marchi, più produzioni su segmenti diversi".
Ducati intende così, entro i primi di settembre, tirare le somme della fase di negoziazione della quota di maggioranza di Aprilia. Per finanziare l'operazione, secondo quanto riferiscono alcune fonti, è molto probabile un aumento di capitale della Ducati Motor Holding, con l'azionista di maggioranza relativa Texas Pacific che "farà la sua parte", anche se non sono esclusi allargamenti della compagnie azionaria.
Ancora incerta comunque l'entità dell'operazione: sul tappeto ci sono infatti i debiti di Aprilia per 220 milioni a fronte di un fatturato rimasto stabile nel 2003 a quota 533 milioni di euro e perdite per 43,1 milioni. Minoli dovrà così trattare con le banche creditrici (SanPaolo-Imi, Unicredit, Intesa, Capitalia, Antonveneta, Mps e Bnl) che hanno in pegno il 56,2% delle azioni del gruppo (il 43,8% è già in pegno a Interbanca) e che hanno garantito il finanziamento ponte e fidi per complessivi 180 milioni, liquidità che ha permesso di riavviare la produzione negli stabilimenti.(ANSA).
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Ivan
"Muteki Kojin CAPODaitarn3"
Carlodg "www.Aprilia on the road.com"
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rillo
- 39 e non di piede
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- Iscritto il: 29/7/2003, 18:20
- Moto posseduta:
- Località: La patria delle vacche (e delle banche)
I giochi non sono per niente conclusi 
L'esclusiva sino a fine luglio non lega niente e nessuno
Puo' ancora succedere tutto ed il contrario di tutto.
Piaggio ha gia' dichiarato di non mollare la presa. Colaninno, come piu' volte dichiarato, potrebbe non lasciare nulla di intentato per creare per mettere le mani su aprilia.
Oltre a cio' bisogna tener presente che e' il consiglio d'amministrazione di aprilia che deve approvare/avallare le offerte sul tavolo.
Quindi stiamo alla finestra e..... "godiamoci" lo spettacolo
r
L'esclusiva sino a fine luglio non lega niente e nessuno
Puo' ancora succedere tutto ed il contrario di tutto.
Piaggio ha gia' dichiarato di non mollare la presa. Colaninno, come piu' volte dichiarato, potrebbe non lasciare nulla di intentato per creare per mettere le mani su aprilia.
Oltre a cio' bisogna tener presente che e' il consiglio d'amministrazione di aprilia che deve approvare/avallare le offerte sul tavolo.
Quindi stiamo alla finestra e..... "godiamoci" lo spettacolo
r
ONCE A FUTURIST, ALWAYS A FUTURIST!
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