il nuovo papa
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Facendo un diuscorso terra terra... vi risulta che sabato prox c'è il blocco del traffico a Roma per la prima celebrazione del Papa?
(in questo casa starebbe un po' antipatico anche a me...)
(in questo casa starebbe un po' antipatico anche a me...)
Pensa al Gig, quanta pazienza ce vo', eppura ha trovato una moto che non è un taxi, un forum che lo ama, e persino una Gigga per quando la connessione è down... Se non è un Dio buono e giusto, quello...
Greywolf
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Non mi risulta, non mi è arrivato nulla sul telefonino e non c'è nulla sul sito del comune di roma (http://www.comune.roma.it)Gig81 ha scritto:Facendo un diuscorso terra terra... vi risulta che sabato prox c'è il blocco del traffico a Roma per la prima celebrazione del Papa?
(in questo casa starebbe un po' antipatico anche a me...)
La mia giustizia è mia, la mia coscienza è mia e la mia libertà è libertà sovrana.
- Maic
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HO visto solo ora questo post, pensavo fosse ancora quello su Berlusconi e Pio TUTTO...
Io posso dire che non ho tempo di leggere tutto, e leggerlo bene, ma vedo che Fisio ha idee e posizioni a prima vista molto simili alle mie...
Mi preme solo dire che prima di criticare le idee e le posizioni della Chiesa su molti temi, sarebbe il caso di leggere cosa la Chiesa scrive, e non limitarsi al letto sul giornale o sentito dire...
Questo perché io posso essere o non essere d'accordo con le idee di qualcuno, ma posso capire (capire non vuol dire accettare...) perché lui ha e difende quelle idee...
Dalle suore che non possono dire messa (oddio non credo che il mondo sia pieno di suore che vogliono dire messa, soprattutto perché quando diventi suora sai cosa vai a fare, e se accetti è perchè lo sai, non perché ti promettono una cosa che poi non ti fanno fare...) ai preti che non si possono sposare (di solito quelli che criticano non hanno nessana volontà di farsi prete avendo moglie e simili)...
Per quello che riguarda gli omosessuali, non come persone (che sono uguali a noi), ma come morale sessuale, rimando ai tanti scritti della Chiesa, ricordando però che il Signore, e i suoi servitori, amano ogni figlio allo stesso moto OPS volevo dire MODO, un lapusus dovuto al sito...; distinguendo l'uomo come persona da quello che fa, e penso che le cose si possano distinguere...
(questi sono poi solo i 3 argomenti di cui parlava SED...)
La cosa che mi fa più pensare è che le cose che Giovanni Paolo II ha sempre detto, non erano e non saranno diverse da quelle che la Chiesa sostiene...
Non le diceva Giovanni Paolo come Uomo, ma come Papa, come più alto membro della Chiesa...
Credete che Papa GIovanni Paolo dica cose diverse da quelle di Papa Benedetto XVI??
Papa Giovanni aperto?? ma non mi sembra che nonostante il dialogo abbia mai avuto ripensamenti su tutti i temi di morale, giustizia, aiuto, "economia" e simili...
Non lo ho visto da Fidel dire "fai il bravo dittatore, basta che i miei cristiani stiano bene", ma scagliarsi in casa "del comunista" contro tutte le dittature, comuniste o fasciste o religiose che siano...
Non lo ho mai sentito dire ai Giovani "fate quello che vi pare, della vostra morale, della vostra sessualità, delle vostre idee, non cercate il bene, drogatevi pure basta che andiate a messa..."
Io era a Bologna al congresso eucaristico nel 97, poi trasformato dai media in concerto...
[OT on]
E non mi ricordo bene ne Bob Dylan, ne morandi... Mi ricordo Giovanni Paolo che parlando ai giovani citò una frase del vangelo che avrò sentito 1000 volte, ma che lì mi trapanò il cuore, e ogni volta che la sento è lo stesso sentimento... "maestro dove abiti?" e il Papa disse "venite e vedrete"... non fate quello che vi pare... ma dovete venire per forza con me per conoscermi...
[OT off]
L'ho visto fare tanti passi avanti verso pace e dialogo, ma mai fare passi indietro sulla Chiesa (ammettere un errore passato non lo considero un passo indietro, lo considero un passo avanti!).
Mi fa un po' strano la gente che lo apprezzava come uomo, come se non fosse un Papa, ma sono un uomo vestito come il Papa...
Le cose che diceva sono le cose della Chiesa, e questo bisognerebbe averlo presente...
E distinguere una "istituzione" dalla persone, che restano pur sempre persone fallibili e mortali...
Lo stato è un'organizzazione necessaria e giusta, chi governa... vabbé..
Penso solo che dire ora come sarà il nuovo Papa sia inutile, non conosciamo il futuro, e non lo conosce neanche lui...
scusate la lunghezza, mi ha preso la mano...
maic
PS ho sentito che non bloccano il traffico, solo in zona San Pietro per motivi di sicurezza (presenza di capi di stato...)
Io posso dire che non ho tempo di leggere tutto, e leggerlo bene, ma vedo che Fisio ha idee e posizioni a prima vista molto simili alle mie...
Mi preme solo dire che prima di criticare le idee e le posizioni della Chiesa su molti temi, sarebbe il caso di leggere cosa la Chiesa scrive, e non limitarsi al letto sul giornale o sentito dire...
Questo perché io posso essere o non essere d'accordo con le idee di qualcuno, ma posso capire (capire non vuol dire accettare...) perché lui ha e difende quelle idee...
Dalle suore che non possono dire messa (oddio non credo che il mondo sia pieno di suore che vogliono dire messa, soprattutto perché quando diventi suora sai cosa vai a fare, e se accetti è perchè lo sai, non perché ti promettono una cosa che poi non ti fanno fare...) ai preti che non si possono sposare (di solito quelli che criticano non hanno nessana volontà di farsi prete avendo moglie e simili)...
Per quello che riguarda gli omosessuali, non come persone (che sono uguali a noi), ma come morale sessuale, rimando ai tanti scritti della Chiesa, ricordando però che il Signore, e i suoi servitori, amano ogni figlio allo stesso moto OPS volevo dire MODO, un lapusus dovuto al sito...; distinguendo l'uomo come persona da quello che fa, e penso che le cose si possano distinguere...
(questi sono poi solo i 3 argomenti di cui parlava SED...)
La cosa che mi fa più pensare è che le cose che Giovanni Paolo II ha sempre detto, non erano e non saranno diverse da quelle che la Chiesa sostiene...
Non le diceva Giovanni Paolo come Uomo, ma come Papa, come più alto membro della Chiesa...
Credete che Papa GIovanni Paolo dica cose diverse da quelle di Papa Benedetto XVI??
Papa Giovanni aperto?? ma non mi sembra che nonostante il dialogo abbia mai avuto ripensamenti su tutti i temi di morale, giustizia, aiuto, "economia" e simili...
Non lo ho visto da Fidel dire "fai il bravo dittatore, basta che i miei cristiani stiano bene", ma scagliarsi in casa "del comunista" contro tutte le dittature, comuniste o fasciste o religiose che siano...
Non lo ho mai sentito dire ai Giovani "fate quello che vi pare, della vostra morale, della vostra sessualità, delle vostre idee, non cercate il bene, drogatevi pure basta che andiate a messa..."
Io era a Bologna al congresso eucaristico nel 97, poi trasformato dai media in concerto...
[OT on]
E non mi ricordo bene ne Bob Dylan, ne morandi... Mi ricordo Giovanni Paolo che parlando ai giovani citò una frase del vangelo che avrò sentito 1000 volte, ma che lì mi trapanò il cuore, e ogni volta che la sento è lo stesso sentimento... "maestro dove abiti?" e il Papa disse "venite e vedrete"... non fate quello che vi pare... ma dovete venire per forza con me per conoscermi...
[OT off]
L'ho visto fare tanti passi avanti verso pace e dialogo, ma mai fare passi indietro sulla Chiesa (ammettere un errore passato non lo considero un passo indietro, lo considero un passo avanti!).
Mi fa un po' strano la gente che lo apprezzava come uomo, come se non fosse un Papa, ma sono un uomo vestito come il Papa...
Le cose che diceva sono le cose della Chiesa, e questo bisognerebbe averlo presente...
E distinguere una "istituzione" dalla persone, che restano pur sempre persone fallibili e mortali...
Lo stato è un'organizzazione necessaria e giusta, chi governa... vabbé..
Penso solo che dire ora come sarà il nuovo Papa sia inutile, non conosciamo il futuro, e non lo conosce neanche lui...
scusate la lunghezza, mi ha preso la mano...
maic
PS ho sentito che non bloccano il traffico, solo in zona San Pietro per motivi di sicurezza (presenza di capi di stato...)
- sedume sicilia
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maic rileggi tutto perchè non ho scritto solo quello......
breve battuta:.... oddio le suore.......
è il principio che non va bene, non che le suore abbiano + o - voglia di dire messa; pari dignita e pari diritti, vuol dire dare la possibilità e non precludere in modo preconcetto.
Noi uomini siamo forse più intelligenti delle donne?
o più profondi?
o cos'altro?
sedume
breve battuta:.... oddio le suore.......
è il principio che non va bene, non che le suore abbiano + o - voglia di dire messa; pari dignita e pari diritti, vuol dire dare la possibilità e non precludere in modo preconcetto.
Noi uomini siamo forse più intelligenti delle donne?
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sedume
Ciao Giorgio
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La figura del sacerdote deve richiamare quella di Gesù... che è uomo.
E' lui che durante l'ultima cena ha istituito l'Eucarestia (=Messa),
e ha detto fate questo in memoria di me.
E' lui che durante l'ultima cena ha istituito l'Eucarestia (=Messa),
e ha detto fate questo in memoria di me.
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come è arrivato ve l'ho giro
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Invio in corso posta elettronica Inviato: 20/04/2005 23:13
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Una voce critica Il teologo cattolico dissidente Hans Küng indica le undici contraddizioni che avrebbero segnato il Pontificato di Giovanni Paolo II, costringendo milioni di credenti a una drammatica «crisi di speranza»
Wojtyla, il Papa che ha fallito
Predica il dialogo ma ha isolato la Chiesa. Le sue idee di fede e di morale hanno cancellato il Concilio Vaticano II STRUMENTI
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I PIU' LETTI
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La situazione della Chiesa Cattolica è seria. Il Papa è gravemente malato e merita ogni compassione. Ma la Chiesa deve vivere. Per questo, nella prospettiva di un’elezione papale, ha bisogno di una diagnosi, di una sincera analisi svolta dal suo interno. Delle terapie si potrà discutere dopo.
Gli oltre venticinque anni di Pontificato di Karol Wojtyla sono stati una conferma delle critiche che già avevo espresso dopo un anno del suo Pontificato. Secondo la mia opinione, egli non è il Papa più grande ma il più contraddittorio del XX secolo. Un Papa dalle molte, grandi doti, e dalle molte decisioni sbagliate! La sua «politica estera» ha preteso da tutto il mondo conversione, riforma, dialogo. Però, in tutta contraddizione, la sua «politica interna» ha puntato alla restaurazione dello status quo ante Concilium, a impedire le riforme, al rifiuto del dialogo intra- ecclesiastico e al dominio assoluto di Roma. Questa contraddizione si evidenzia in undici ambiti problematici. Riconoscendo gli aspetti positivi di questo Pontificato, mi concentrerò quindi sui suoi aspetti critici e contraddittori.
Prima contraddizione.
Giovanni Paolo II predica i diritti degli uomini all’esterno ma li ha negati all’interno, cioè ai vescovi, ai teologi e soprattutto alle donne.
Il Vaticano, un tempo nemico convinto dei diritti dell’uomo ma ben disposto oggi a immischiarsi nella politica europea, continua a non poter sottoscrivere la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del Consiglio d’Europa: troppi canoni del diritto ecclesiastico romano, assolutistico e medioevale, dovrebbero prima essere modificati. La separazione dei poteri, principio fondamentale del diritto moderno, è sconosciuta alla Chiesa Cattolica romana, nel cui comportamento non vi è nessuna lealtà: nei casi di disputa l’autorità vaticana funge nel contempo da legislatore, accusa e giudice.
Seconda contraddizione.
Grande ammiratore di Maria, il Wojtyla predica gli ideali femminili, vietando però alle donne la pillola e negando loro l’ordinazione.
Per molte donne cattoliche tradizionali (soprattutto le donne appartenenti a ordini religiosi), l’aspetto più apprezzato di questo Papa è il suo respingere le donne moderne, in quanto le ha escluse da tutte le consacrazioni più importanti e considera la contraccezione appartenente alla «cultura della morte ». Tuttavia, molte delle donne che partecipano alle manifestazioni di massa del Papa, rifiutano la dottrina papale che si oppone ai metodi contraccettivi.
Terza contraddizione.
Questo Pontefice predica contro la povertà di massa e l’indigenza nel mondo ma, al tempo stesso, con la sua posizione in merito al controllo delle nascite e all’esplosione demografica, si è reso colpevole di questa indigenza.
In occasione dei suoi numerosi viaggi e anche di fronte alla Conferenza delle Nazioni Unite su Popolazione e Sviluppo tenutasi al Cairo nel 1994, questo Papa ha preso posizione contro l’uso della pillola e del profilattico e, pertanto, potrebbe essere ritenuto responsabile più di qualsiasi uomo di Stato della crescita demografica incontrollata in alcuni Paesi e del dilagare dell’Aids in Africa.
Quarta contraddizione.
Karol Wojtyla propaganda una figura sacerdotale maschile caratterizzata dal celibato ed è, quindi, il principale responsabile della catastrofica carenza di sacerdoti, del collasso dell’assistenza spirituale in molti Paesi e dello scandalo della pedofilia nel clero, ormai venuto alla luce.
Agli uomini che si sono dichiarati pronti al servizio sacerdotale nelle comunità viene proibito il matrimonio. Questo è solo un esempio di come anche questo Papa abbia ignorato la dottrina della Bibbia e la grande tradizione cattolica del primo Millennio in cui non vi era alcuna legge sul celibato per i sacerdoti. I quadri si sono ridotti, il reclutamento è fermo e fra poco, non solo nell’area di lingua tedesca, quasi due terzi delle parrocchie rimarranno senza sacerdote e la stessa celebrazione domenicale dell’eucarestia non potrà più essere assicurata, nemmeno con l’importazione di parroci e il raggruppamento delle parrocchie in «unità spirituali». Il clero fedele al celibato è dunque in crescente pericolo di estinzione. Gli scandali della pedofilia verificatisi dagli Stati Uniti all’Austria hanno inoltre gravemente danneggiato la sua credibilità, portando sull’orlo della bancarotta grandi diocesi negli Stati Uniti.
Quinta contraddizione.
Il Papa polacco ha praticato un numero elavatissimo di canonizzazioni, ma al tempo stesso ha ignorato l’inquisizione attuata nei confronti di teologi, sacerdoti e membri di ordini malvisti dalla Chiesa.
I devoti, strumentalizzati politicamente e commercialmente con spese ingenti e conseguenti profitti per la Curia, sono soprattutto pie suore, fondatori di ordini religiosi o Papi come l’antidemocratico, antisemita, autoritario Papa Pio IX (controbilanciati dalla canonizzazione di Giovanni XXIII). Devoti sono divenuti anche l’imperatore asburgico Carlo I e il ben poco pio fondatore dell’Opus Dei Josémaria Escrivá.
Uomini e donne (anche donne appartenenti a ordini religiosi) che si sono distinti, per il loro pensiero critico e per la loro energica volontà di riforme, sono stati invece trattati con metodi da Inquisizione. Come Pio XII fece perseguitare i più importanti teologi del suo tempo, allo stesso modo si comportano Giovanni Paolo II e il suo Grande Inquisitore Ratzinger con Schillebeeckx, Balasuriya, Boff, Bulányi, Curran, Fox, Drewermann e anche il Vescovo di Evreux Gaillot e l’Arcivescono di Seattle Huntington. Nella vita pubblica mancano oggi intellettuali e teologi cattolici della levatura della generazione del Concilio. Questo è il risultato di un clima di sospetto, che circonda i pensatori critici di questo Pontificato. I vescovi si sentono governatori romani invece che servitori del popolo della Chiesa. E troppi teologi scrivono in modo conformista oppure tacciono.
Sesta contraddizione.
Il Papa elogia spesso e volentieri gli ecumenici, ma al tempo stesso ha pesantemente compromesso i rapporti con le Chiese ortodosse e con quelle riformiste ed evita il riconoscimento dei suoi funzionari e dell’eucarestia.
Il Papa avrebbe dovuto consentire — come suggerito in molti modi dalle commissioni di studio ecumeniche e come praticato direttamente da tanti parroci — le messe e l’eucarestia nelle Chiese non cattoliche e l’ospitalità eucaristica.Avrebbe anche dovuto ridurre l’eccessivo potere esercitato dalla Chiesa nei confronti delle Chiese dell’Est e delle Chiese riformiste e avrebbe dovuto rinunciare all’insediamento dei Vescovi romano- cattolici nelle zone delle Chiese russe- ortodosse. Avrebbe potuto, ma non ha mai voluto. Ha voluto invece mantenere e ampliare il sistema di potere romano. La politica di potere e di prestigio del Vaticano è stata mascherata da discorsi ecumenici pronunciati dalla finestra di Piazza San Pietro, da gesti vuoti e da una giovialità del Papa e dei suoi cardinali che cela in realtà il desiderio di «sottomissione» della Chiesa dell’Est sotto il primato romano e il «ritorno» dei protestanti alla casa paterna romano-cattolica.
Settima contraddizione.
Come Vescovo suffraganeo e poi Arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla ha preso parte al Concilio Vaticano II. Una volta diventato Papa, ha però disprezzato la collegialità del Pontefice con i Vescovi decretata proprio al Concilio.
Questo Pontefice ha più volte dichiarato la sua fedeltà al Concilio, per poi tradirlo nei fatti attraverso la sua «politica interna». I termini conciliari come «aggiornamento, dialogo, collegialità e apertura ecumenica» sono stati sostituiti da parole quali «restaurazione, magistero, obbedienza, ri-romanizzazione ». Il criterio per la nomina dei Vescovi non è affatto lo spirito del Vangelo e l’apertura mentale pastorale, bensì la fedeltà assoluta verso la condotta romana. I sostenitori del Papa tra i vescovi di lingua tedesca come Meisner, Dyba, Haas, Groer e Krenn sono solo gli sbagli più eclatanti di questa politica pastorale devastante, la quale fa pericolosamente scivolare in basso il livello morale e intellettuale dell’episcopato. Un episcopato reso ancor più mediocre, rigido, conservatore e servile, è forse l’ipoteca più pesante di questo lunghissimo Pontificato.
Ottava contraddizione.
Questo Papa ha cercato il dialogo con le religioni del mondo, ma contemporaneamente ha disprezzato le religioni non cristiane definendole «forme deficitarie di fede».
In occasione dei suoi viaggi o «preghiere di pace», il Papa ha radunato con piacere attorno a sé dignitari di altre chiese e religioni. Non vi erano tuttavia molte tracce reali della sua preghiera teologica. Anzi, il Papa si è presentato in sostanza come un «missionario » di vecchio stampo.
Nona contraddizione.
Il Papa polacco ha assunto la funzione di rappresentante della fede in un’Europa cristiana, ma il suo ingresso trionfale e la sua politica reazionaria hanno involontariamente favorito l’inimicizia nei confronti della Chiesa, se non addirittura l’avversione contro il Cristianesimo stesso.
La campagna di evangelizzazione del Papa, il cui punto centrale è rappresentato da una morale sessuale ben poco adeguata ai tempi, ha discriminato soprattutto le donne: quelle che in questioni controverse, quali la contraccezione, l’aborto, il divorzio, l’inseminazione artificiale hanno dimostrato di avere opinioni diverse da quelle della Chiesa, sono state definite portatrici di una «cultura della morte». Attraverso interventi politici— come è accaduto in Germania contro il Parlamento e l’episcopato nel caso del conflitto sul tema della gravidanza —, la Curia romana ha dato l’impressione di rispettare poco la separazione giuridica tra Stato e Chiesa. Il Vaticano cerca (attraverso il gruppo parlamentare del Partito Popolare europeo) di esercitare delle pressioni anche sul Parlamento Europeo, incentivando l’ingaggio di osservatori particolarmente vicini alle idee di Roma per questioni relative alla legislazione sull’aborto. Invece di farsi ovunque fautrice di soluzioni ragionevoli che consentano la mediazione, la Curia romana con i suoi proclami acutizza di fatto a livello mondiale la polarizzazione tra oppositori e sostenitori dell’aborto, moralisti e libertini.
Decima contraddizione.
Come carismatico comunicatore e «star» mediatica, questo Papa fino alla sua veneranda età ha fatto presa in particolare sui giovani, ma si è appoggiato soprattutto ai «nuovi movimenti» di origine italiana, all’Opus Dei di casa in Spagna e a un pubblico acritico e fedele del Pontefice. Tutto ciò è sintomatico del rapporto del Papa con la laicità e della sua incapacità di dialogare con un pubblico critico.
I grandi raduni mondiali dei giovani sostenuti a livello regionale e internazionale, sotto la sorveglianza della gerarchia dei nuovi movimenti laici (Focolare, Comunione e Liberazione, St. Egidio, Legionari di Cristo, Regnum Christi, etc.), hanno attirato e attirano centinaia di migliaia di giovani. Molti di essi volonterosi, troppi del tutto acritici. Il carisma personale di Wojtyla è quasi più importante dei contenuti da lui trasmessi. Le domande che i giovani avevano posto al Papa e che, in occasione del suo primo viaggio in Germania, lo avevano messo in serio imbarazzo, in seguito non sono state più consentite. Le associazioni cattoliche di giovani, che non si trovano sulla linea del Vaticano, vengono disciplinate e messe alla fame dall’ordine romano attraverso il ritiro di finanziamenti da parte dei vescovi locali. Inoltre viene messa in discussione la fiducia un tempo accordata all’ordine dei gesuiti: prediletti dai Papi precedenti, ora vengono percepiti come sabbia negli ingranaggi della politica di restaurazione del Papa a causa delle loro qualità intellettuali, dei loro teologi critici e delle opzioni teologiche di liberazione. Invece Karol Wojtyla, già ai tempi in cui era ancora arcivescovo di Cracovia, concesse la piena fiducia all’associazione segreta Opus Dei, potente sia dal punto di vista finanziario che in termini di influenze, ma antidemocratica e in passato compromessa con regimi fascisti.
Undicesima contraddizione.
Giovanni Paolo II ha offerto nel 2000 una pubblica confessione dei peccati per gli errori della Chiesa nel passato, senza però trarne alcuna conseguenza pratica.
La confessione dei peccati ampollosa e barocca inscenata a San Pietro per gli errori della Chiesa è rimasta vaga e ambigua. Il Papa ha chiesto perdono solo per gli errori dei «figli e delle figlie della Chiesa» ma non per quelle del «Santo Padre», per quelle della Chiesa stessa e dei gerarchi presenti. Il Papa non ha mai preso posizione in merito agli intrighi delle varie sedi della Curia in affari mafiosi e ha contribuito più all’occultamento che alla rivelazione di scandali e crimini (Banca Vaticana, il «suicidio» di Guido Calvi, l’omicidio avvenuto nell’ambiente del corpo delle guardie svizzere...). Anche con la rivelazione degli scandali della pedofilia dei clericali, il Vaticano è stato straordinariamente titubante. Nonostante alcune richieste, il Papa non ha mai dato udienza ad alcuna vittima. Anzi, ha riempito di elogi un insigne criminale nel corso di una fastosa cerimonia al Vaticano: il messicano Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo (500 sacerdoti e 2.000 seminaristi) e del movimento laico Regnum Christi, diventato ormai concorrente ancora più conservatore dell’Opus Dei.
Conclusioni.
Per la Chiesa cattolica questo Pontificato si rivela, nonostante i suoi aspetti positivi, una grande speranza delusa, in fin dei conti un disastro, perché Karol Wojtyla, con le sue contraddizioni, ha profondamente polarizzato la Chiesa, allontanando i suoi innumerevoli uomini e gettandoli in una crisi epocale.
Contro tutte le intenzioni del Concilio Vaticano II, il sistema romano medioevale — un apparato di potere caratterizzato da tratti totalitari — è stato restaurato grazie a una politica personale e dottrinale tanto astuta quanto spietata: i vescovi sono stati uniformati, i padri spirituali sovraccaricati, i teologi dotati di museruola, i laici privati dei diritti, le donne discriminate, le iniziative popolari dei sinodi nazionali e delle chiese ignorati. E poi ancora scandali sessuali, divieti di discussione, dominio liturgico, divieto di predica per i teologi laici, esortazione alla denuncia, impedimento dell’eucarestia. Di tutto questo è forse colpevole «il mondo»?
La grande credibilità della Chiesa Cattolica, cioè quella ottenuta da Giovanni XXIII e dal Concilio Vaticano II, ha lasciato il posto a una vera e propria crisi della speranza. Questo è il risultato della profonda tragicità personale di questo Papa: la sua idea cattolica di stampo polacco (medioevale, controriformista e antimoderna), in qualità di Pontefice Karol Wojtyla l’ha voluta portare anche nel resto del mondo cattolico. Si è però verificato il contrario di ciò che egli sperava: la Polonia stessa è stata travolta dal moderno sviluppo secolare e, dopo la sostituzione dell’alleanza elettorale in carica fino al 2001, Solidarnosch, si appoggia sempre meno alle idee di fede e di morale promosse dal Pontefice.
Quando verrà il momento, il nuovo Papa dovrà decidere di affrontare un cambio di rotta e dare alla Chiesa il coraggio di nuove spaccature, recuperando lo spirito di Giovanni XXIII e l’impulso riformistico del Concilio Vaticano II. «Videant consules», i consoli vogliano fare in modo che la Repubblica non subisca danni, si diceva nell’antica Roma. «Videant cardinales», i cardinali vogliano fare in modo—si dovrebbe dire nella Roma di oggi—che la Chiesa non subisca danni. (Traduzione del Gruppo Logos)
Hans Küng
teologo cattolico dissidente
30 marzo 2005
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La situazione della Chiesa Cattolica è seria. Il Papa è gravemente malato e merita ogni compassione. Ma la Chiesa deve vivere. Per questo, nella prospettiva di un’elezione papale, ha bisogno di una diagnosi, di una sincera analisi svolta dal suo interno. Delle terapie si potrà discutere dopo.
Gli oltre venticinque anni di Pontificato di Karol Wojtyla sono stati una conferma delle critiche che già avevo espresso dopo un anno del suo Pontificato. Secondo la mia opinione, egli non è il Papa più grande ma il più contraddittorio del XX secolo. Un Papa dalle molte, grandi doti, e dalle molte decisioni sbagliate! La sua «politica estera» ha preteso da tutto il mondo conversione, riforma, dialogo. Però, in tutta contraddizione, la sua «politica interna» ha puntato alla restaurazione dello status quo ante Concilium, a impedire le riforme, al rifiuto del dialogo intra- ecclesiastico e al dominio assoluto di Roma. Questa contraddizione si evidenzia in undici ambiti problematici. Riconoscendo gli aspetti positivi di questo Pontificato, mi concentrerò quindi sui suoi aspetti critici e contraddittori.
Prima contraddizione.
Giovanni Paolo II predica i diritti degli uomini all’esterno ma li ha negati all’interno, cioè ai vescovi, ai teologi e soprattutto alle donne.
Il Vaticano, un tempo nemico convinto dei diritti dell’uomo ma ben disposto oggi a immischiarsi nella politica europea, continua a non poter sottoscrivere la Dichiarazione dei Diritti dell’Uomo del Consiglio d’Europa: troppi canoni del diritto ecclesiastico romano, assolutistico e medioevale, dovrebbero prima essere modificati. La separazione dei poteri, principio fondamentale del diritto moderno, è sconosciuta alla Chiesa Cattolica romana, nel cui comportamento non vi è nessuna lealtà: nei casi di disputa l’autorità vaticana funge nel contempo da legislatore, accusa e giudice.
Seconda contraddizione.
Grande ammiratore di Maria, il Wojtyla predica gli ideali femminili, vietando però alle donne la pillola e negando loro l’ordinazione.
Per molte donne cattoliche tradizionali (soprattutto le donne appartenenti a ordini religiosi), l’aspetto più apprezzato di questo Papa è il suo respingere le donne moderne, in quanto le ha escluse da tutte le consacrazioni più importanti e considera la contraccezione appartenente alla «cultura della morte ». Tuttavia, molte delle donne che partecipano alle manifestazioni di massa del Papa, rifiutano la dottrina papale che si oppone ai metodi contraccettivi.
Terza contraddizione.
Questo Pontefice predica contro la povertà di massa e l’indigenza nel mondo ma, al tempo stesso, con la sua posizione in merito al controllo delle nascite e all’esplosione demografica, si è reso colpevole di questa indigenza.
In occasione dei suoi numerosi viaggi e anche di fronte alla Conferenza delle Nazioni Unite su Popolazione e Sviluppo tenutasi al Cairo nel 1994, questo Papa ha preso posizione contro l’uso della pillola e del profilattico e, pertanto, potrebbe essere ritenuto responsabile più di qualsiasi uomo di Stato della crescita demografica incontrollata in alcuni Paesi e del dilagare dell’Aids in Africa.
Quarta contraddizione.
Karol Wojtyla propaganda una figura sacerdotale maschile caratterizzata dal celibato ed è, quindi, il principale responsabile della catastrofica carenza di sacerdoti, del collasso dell’assistenza spirituale in molti Paesi e dello scandalo della pedofilia nel clero, ormai venuto alla luce.
Agli uomini che si sono dichiarati pronti al servizio sacerdotale nelle comunità viene proibito il matrimonio. Questo è solo un esempio di come anche questo Papa abbia ignorato la dottrina della Bibbia e la grande tradizione cattolica del primo Millennio in cui non vi era alcuna legge sul celibato per i sacerdoti. I quadri si sono ridotti, il reclutamento è fermo e fra poco, non solo nell’area di lingua tedesca, quasi due terzi delle parrocchie rimarranno senza sacerdote e la stessa celebrazione domenicale dell’eucarestia non potrà più essere assicurata, nemmeno con l’importazione di parroci e il raggruppamento delle parrocchie in «unità spirituali». Il clero fedele al celibato è dunque in crescente pericolo di estinzione. Gli scandali della pedofilia verificatisi dagli Stati Uniti all’Austria hanno inoltre gravemente danneggiato la sua credibilità, portando sull’orlo della bancarotta grandi diocesi negli Stati Uniti.
Quinta contraddizione.
Il Papa polacco ha praticato un numero elavatissimo di canonizzazioni, ma al tempo stesso ha ignorato l’inquisizione attuata nei confronti di teologi, sacerdoti e membri di ordini malvisti dalla Chiesa.
I devoti, strumentalizzati politicamente e commercialmente con spese ingenti e conseguenti profitti per la Curia, sono soprattutto pie suore, fondatori di ordini religiosi o Papi come l’antidemocratico, antisemita, autoritario Papa Pio IX (controbilanciati dalla canonizzazione di Giovanni XXIII). Devoti sono divenuti anche l’imperatore asburgico Carlo I e il ben poco pio fondatore dell’Opus Dei Josémaria Escrivá.
Uomini e donne (anche donne appartenenti a ordini religiosi) che si sono distinti, per il loro pensiero critico e per la loro energica volontà di riforme, sono stati invece trattati con metodi da Inquisizione. Come Pio XII fece perseguitare i più importanti teologi del suo tempo, allo stesso modo si comportano Giovanni Paolo II e il suo Grande Inquisitore Ratzinger con Schillebeeckx, Balasuriya, Boff, Bulányi, Curran, Fox, Drewermann e anche il Vescovo di Evreux Gaillot e l’Arcivescono di Seattle Huntington. Nella vita pubblica mancano oggi intellettuali e teologi cattolici della levatura della generazione del Concilio. Questo è il risultato di un clima di sospetto, che circonda i pensatori critici di questo Pontificato. I vescovi si sentono governatori romani invece che servitori del popolo della Chiesa. E troppi teologi scrivono in modo conformista oppure tacciono.
Sesta contraddizione.
Il Papa elogia spesso e volentieri gli ecumenici, ma al tempo stesso ha pesantemente compromesso i rapporti con le Chiese ortodosse e con quelle riformiste ed evita il riconoscimento dei suoi funzionari e dell’eucarestia.
Il Papa avrebbe dovuto consentire — come suggerito in molti modi dalle commissioni di studio ecumeniche e come praticato direttamente da tanti parroci — le messe e l’eucarestia nelle Chiese non cattoliche e l’ospitalità eucaristica.Avrebbe anche dovuto ridurre l’eccessivo potere esercitato dalla Chiesa nei confronti delle Chiese dell’Est e delle Chiese riformiste e avrebbe dovuto rinunciare all’insediamento dei Vescovi romano- cattolici nelle zone delle Chiese russe- ortodosse. Avrebbe potuto, ma non ha mai voluto. Ha voluto invece mantenere e ampliare il sistema di potere romano. La politica di potere e di prestigio del Vaticano è stata mascherata da discorsi ecumenici pronunciati dalla finestra di Piazza San Pietro, da gesti vuoti e da una giovialità del Papa e dei suoi cardinali che cela in realtà il desiderio di «sottomissione» della Chiesa dell’Est sotto il primato romano e il «ritorno» dei protestanti alla casa paterna romano-cattolica.
Settima contraddizione.
Come Vescovo suffraganeo e poi Arcivescovo di Cracovia, Karol Wojtyla ha preso parte al Concilio Vaticano II. Una volta diventato Papa, ha però disprezzato la collegialità del Pontefice con i Vescovi decretata proprio al Concilio.
Questo Pontefice ha più volte dichiarato la sua fedeltà al Concilio, per poi tradirlo nei fatti attraverso la sua «politica interna». I termini conciliari come «aggiornamento, dialogo, collegialità e apertura ecumenica» sono stati sostituiti da parole quali «restaurazione, magistero, obbedienza, ri-romanizzazione ». Il criterio per la nomina dei Vescovi non è affatto lo spirito del Vangelo e l’apertura mentale pastorale, bensì la fedeltà assoluta verso la condotta romana. I sostenitori del Papa tra i vescovi di lingua tedesca come Meisner, Dyba, Haas, Groer e Krenn sono solo gli sbagli più eclatanti di questa politica pastorale devastante, la quale fa pericolosamente scivolare in basso il livello morale e intellettuale dell’episcopato. Un episcopato reso ancor più mediocre, rigido, conservatore e servile, è forse l’ipoteca più pesante di questo lunghissimo Pontificato.
Ottava contraddizione.
Questo Papa ha cercato il dialogo con le religioni del mondo, ma contemporaneamente ha disprezzato le religioni non cristiane definendole «forme deficitarie di fede».
In occasione dei suoi viaggi o «preghiere di pace», il Papa ha radunato con piacere attorno a sé dignitari di altre chiese e religioni. Non vi erano tuttavia molte tracce reali della sua preghiera teologica. Anzi, il Papa si è presentato in sostanza come un «missionario » di vecchio stampo.
Nona contraddizione.
Il Papa polacco ha assunto la funzione di rappresentante della fede in un’Europa cristiana, ma il suo ingresso trionfale e la sua politica reazionaria hanno involontariamente favorito l’inimicizia nei confronti della Chiesa, se non addirittura l’avversione contro il Cristianesimo stesso.
La campagna di evangelizzazione del Papa, il cui punto centrale è rappresentato da una morale sessuale ben poco adeguata ai tempi, ha discriminato soprattutto le donne: quelle che in questioni controverse, quali la contraccezione, l’aborto, il divorzio, l’inseminazione artificiale hanno dimostrato di avere opinioni diverse da quelle della Chiesa, sono state definite portatrici di una «cultura della morte». Attraverso interventi politici— come è accaduto in Germania contro il Parlamento e l’episcopato nel caso del conflitto sul tema della gravidanza —, la Curia romana ha dato l’impressione di rispettare poco la separazione giuridica tra Stato e Chiesa. Il Vaticano cerca (attraverso il gruppo parlamentare del Partito Popolare europeo) di esercitare delle pressioni anche sul Parlamento Europeo, incentivando l’ingaggio di osservatori particolarmente vicini alle idee di Roma per questioni relative alla legislazione sull’aborto. Invece di farsi ovunque fautrice di soluzioni ragionevoli che consentano la mediazione, la Curia romana con i suoi proclami acutizza di fatto a livello mondiale la polarizzazione tra oppositori e sostenitori dell’aborto, moralisti e libertini.
Decima contraddizione.
Come carismatico comunicatore e «star» mediatica, questo Papa fino alla sua veneranda età ha fatto presa in particolare sui giovani, ma si è appoggiato soprattutto ai «nuovi movimenti» di origine italiana, all’Opus Dei di casa in Spagna e a un pubblico acritico e fedele del Pontefice. Tutto ciò è sintomatico del rapporto del Papa con la laicità e della sua incapacità di dialogare con un pubblico critico.
I grandi raduni mondiali dei giovani sostenuti a livello regionale e internazionale, sotto la sorveglianza della gerarchia dei nuovi movimenti laici (Focolare, Comunione e Liberazione, St. Egidio, Legionari di Cristo, Regnum Christi, etc.), hanno attirato e attirano centinaia di migliaia di giovani. Molti di essi volonterosi, troppi del tutto acritici. Il carisma personale di Wojtyla è quasi più importante dei contenuti da lui trasmessi. Le domande che i giovani avevano posto al Papa e che, in occasione del suo primo viaggio in Germania, lo avevano messo in serio imbarazzo, in seguito non sono state più consentite. Le associazioni cattoliche di giovani, che non si trovano sulla linea del Vaticano, vengono disciplinate e messe alla fame dall’ordine romano attraverso il ritiro di finanziamenti da parte dei vescovi locali. Inoltre viene messa in discussione la fiducia un tempo accordata all’ordine dei gesuiti: prediletti dai Papi precedenti, ora vengono percepiti come sabbia negli ingranaggi della politica di restaurazione del Papa a causa delle loro qualità intellettuali, dei loro teologi critici e delle opzioni teologiche di liberazione. Invece Karol Wojtyla, già ai tempi in cui era ancora arcivescovo di Cracovia, concesse la piena fiducia all’associazione segreta Opus Dei, potente sia dal punto di vista finanziario che in termini di influenze, ma antidemocratica e in passato compromessa con regimi fascisti.
Undicesima contraddizione.
Giovanni Paolo II ha offerto nel 2000 una pubblica confessione dei peccati per gli errori della Chiesa nel passato, senza però trarne alcuna conseguenza pratica.
La confessione dei peccati ampollosa e barocca inscenata a San Pietro per gli errori della Chiesa è rimasta vaga e ambigua. Il Papa ha chiesto perdono solo per gli errori dei «figli e delle figlie della Chiesa» ma non per quelle del «Santo Padre», per quelle della Chiesa stessa e dei gerarchi presenti. Il Papa non ha mai preso posizione in merito agli intrighi delle varie sedi della Curia in affari mafiosi e ha contribuito più all’occultamento che alla rivelazione di scandali e crimini (Banca Vaticana, il «suicidio» di Guido Calvi, l’omicidio avvenuto nell’ambiente del corpo delle guardie svizzere...). Anche con la rivelazione degli scandali della pedofilia dei clericali, il Vaticano è stato straordinariamente titubante. Nonostante alcune richieste, il Papa non ha mai dato udienza ad alcuna vittima. Anzi, ha riempito di elogi un insigne criminale nel corso di una fastosa cerimonia al Vaticano: il messicano Marcial Maciel Degollado, fondatore dei Legionari di Cristo (500 sacerdoti e 2.000 seminaristi) e del movimento laico Regnum Christi, diventato ormai concorrente ancora più conservatore dell’Opus Dei.
Conclusioni.
Per la Chiesa cattolica questo Pontificato si rivela, nonostante i suoi aspetti positivi, una grande speranza delusa, in fin dei conti un disastro, perché Karol Wojtyla, con le sue contraddizioni, ha profondamente polarizzato la Chiesa, allontanando i suoi innumerevoli uomini e gettandoli in una crisi epocale.
Contro tutte le intenzioni del Concilio Vaticano II, il sistema romano medioevale — un apparato di potere caratterizzato da tratti totalitari — è stato restaurato grazie a una politica personale e dottrinale tanto astuta quanto spietata: i vescovi sono stati uniformati, i padri spirituali sovraccaricati, i teologi dotati di museruola, i laici privati dei diritti, le donne discriminate, le iniziative popolari dei sinodi nazionali e delle chiese ignorati. E poi ancora scandali sessuali, divieti di discussione, dominio liturgico, divieto di predica per i teologi laici, esortazione alla denuncia, impedimento dell’eucarestia. Di tutto questo è forse colpevole «il mondo»?
La grande credibilità della Chiesa Cattolica, cioè quella ottenuta da Giovanni XXIII e dal Concilio Vaticano II, ha lasciato il posto a una vera e propria crisi della speranza. Questo è il risultato della profonda tragicità personale di questo Papa: la sua idea cattolica di stampo polacco (medioevale, controriformista e antimoderna), in qualità di Pontefice Karol Wojtyla l’ha voluta portare anche nel resto del mondo cattolico. Si è però verificato il contrario di ciò che egli sperava: la Polonia stessa è stata travolta dal moderno sviluppo secolare e, dopo la sostituzione dell’alleanza elettorale in carica fino al 2001, Solidarnosch, si appoggia sempre meno alle idee di fede e di morale promosse dal Pontefice.
Quando verrà il momento, il nuovo Papa dovrà decidere di affrontare un cambio di rotta e dare alla Chiesa il coraggio di nuove spaccature, recuperando lo spirito di Giovanni XXIII e l’impulso riformistico del Concilio Vaticano II. «Videant consules», i consoli vogliano fare in modo che la Repubblica non subisca danni, si diceva nell’antica Roma. «Videant cardinales», i cardinali vogliano fare in modo—si dovrebbe dire nella Roma di oggi—che la Chiesa non subisca danni. (Traduzione del Gruppo Logos)
Hans Küng
teologo cattolico dissidente
30 marzo 2005
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Ciao Giorgio
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Si ma la chiesa ha preso quello che gli pare dagli insegnamenti di Gesù, Gesù da molta importanza alle donne, non vi scordate che le prime persone a cui annuncia la propria resurrezione sono donne, e in quel periodo storico le donne contavano meno di zero, ma questo nono ha insegnato nulla a nessuno, abbiamo fatto lo stesso sbaglio dei Mussulmani, nel corano infatti, e in particolare nella sura delle donne, c'è scritto: "spetta alla donna la metà di ciò che spetta all'uomo", ora oggi a noi può sembrare abominevole questo, ma in realtà il corano è stato scritto nel medio evo, ed in quel periodo, nel mondo cattolico, spettava alla donna NIENTE di quello che spettava totalmente all'uomo!!!! quindi il corano da questo punto di vista era rivoluzionario, peccato che anche nel loro caso questa rivoluzione si sia fermata!!!!Gig81 ha scritto:La figura del sacerdote deve richiamare quella di Gesù... che è uomo.
E' lui che durante l'ultima cena ha istituito l'Eucarestia (=Messa),
e ha detto fate questo in memoria di me.
La mia giustizia è mia, la mia coscienza è mia e la mia libertà è libertà sovrana.
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- Perché... è un pastore tedesco!
- Come sarà chiamato il Papa Ratzinger dopo la sua morte?
- San Benedetto... povero di sodio...
- Come si chiamano i fotografi del nuovo Papa?
- Papa-Ratzi!!!
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Pensa al Gig, quanta pazienza ce vo', eppura ha trovato una moto che non è un taxi, un forum che lo ama, e persino una Gigga per quando la connessione è down... Se non è un Dio buono e giusto, quello...
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Bene bene ragazzi..
se c'è fuoco c'è legna che arde....
Il problema della valutazione è un problema profondo,misterioso,intimo..
Da tutto quello che viviamo ogni giorno noi ne facciamo una valutazione..
Anche di noi stessi noi sentiamo pareri discordi,è così, no è fatto così...
Allora Sed quello che tu vedi non sempre è quello che è..così come quello che non vedi non sempre non è per forza di cose..
Noi vorremmo la verita,la luce,la santità servita su un vassoio d'argento,facile da prendere come la chiave di una porta..
Il Teologo dissidente ha tutto il diritto di dire e scrivere quello che pensa, ma è la laica storia che ci insegna che la verità resiste anche sul filo del rasoio per poi venire a galla prima o poi..
Il Vangelo dice che è dal frutto che si giudica l'albero..e nella sua semplicità io credo sia una frase profondissima capibile dal più umile alla mente più ingegnosa..
La valutazione,il discernimento,la pace..
Giudicare è la cosa più difficile perchè mette in gioco il tuo vissuto, la tua sensibilità,il senso della certezza e il senso del dubbio..
E molto più facile essere certi che essere dubbiosi..il dubbio è mettersi in gioco..è soffrire un po..
Se noi non avessimo idee diverse sensibilità diverse che mondo sarebbe?
Saremmo come un grande prato pieno di pietre luccicanti, tutte uguali, tutti egualmente vuote..
Ma noi siamo ben di più..
Tu pensi che nostro Signore consideri diversamente un bambino indù da uno cristiano da uno islamico da uno protestante? Se così fosse tutto non avrebbe senso..tutto sarebbe vuoto..Ma San Giovanni dice che Dio è Amore..
Capisci?
Amore..
Che cos'è la felicità?
Amare ed essere amati.
Poi la valutazione..
Di tutti del laico dell'ateo del credente..
San Paolo dice a proposoto del giudizio che i primi Cristiani tendevano a dare ai pagani:Non giudicate!Egli (Dio) metterà in luce i segreti delle tenebre e manifesterà le intenzioni dei cuori..
Solo Dio sa scrutare i nostri cuori opinionisti e teologi compresi.
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- Maic
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scusa ma da un teologo cattolico "dissidente" (mi piacerebbe sapere cosa intende con dissidente il teologo cattolico) non mi aspettavo altro che critiche...
e sono critiche sue, mica universali...
penso che abbiano lo stesso peso delle tue opinioni, anche se non sei un teologo, SED (o almeno non ufficialmente ).
Per cui anche se questo scrive delle cose su cui si può meditare, non mi sembra che lui abbia la verità infusa, come non la aveva il Papa che è morto ne quello che è venuto...
Continuo a spingere su una cosa: chi critica gli atteggiamenti della Chiesa, conosce il perché di questi atteggiamenti??
Le donne hanno un posto piccolo nella Chiesa?? Solo perché non fanno il Papa o il sacerdote?? provate a pensare alle nostre famiglie, si è il padre che porta a casa la pagnotta... ma è la madre che la cucina, altrimenti non si mangia mica... la Chiesa ha riservato ruoli diversi per ognuni, per chi si consacra e per i laici; non mi sembra che nessuno abbia mai messo in discussione, neppure gli o le interessate, l'immensità spirituale di madre Teresa, di santa Caterina, di tante beate e sante che sono canonizzate ed elevate al più alto amore nella Chiesa...
Veniamo da un Papa che aveva così considerazione delle donne che si è "consacrato" alla figura femminile più grande, anzi alla persona umana più grande, cioé la Madonna...
Quello che ha scritto il teologo, o quello che hanno tradotto, mi pare molto confusionario, si mescolano posizioni molto opposte nell'unico calderone di dire "non va bene"...
Non sto qui a fare punto per punto...
Solo un appunto piccolo per rendere una esagerasione...
Il Papa si è scagliato contro l'uso di profilattico e pillola, per cui è da ritenersi il responsabile della esplosione demografica...
Beh, a parte che tutti i popoli africani interessati sono mussulmani o di altre religioni e quindi non credo che darebbero ascolto al Papa (e comunque il problema non è l'esplosione demografica, ma il fatto che fanno figli, che per loro in realtà sono una ricchezza, sono "forza lavoro", e muoiono di fame perché sono poveri, [ma i missionari che muoiono per aiutarli a "progradire e sopravvivere" non sono forse cattolici??])...
ma il Papa non è e non era mica il fabbricante di preservativi che ha detto "Ora non ve li do più..."
Insomma questa mi sembrava davvero "squallida".. (scusate lo sfogo...)
anche se ripeto che alle parole di tale teologo do lo stesso valore delle opinioni di ognuno di noi...
E poi mi sembra che fosse una voce tra altre milioni di parere contrario...
Fisio è molto più "spiritualista" di me, io cerco di affrontare la cosa del post puntualizzando il concreto, le obiezioni...
e sono critiche sue, mica universali...
penso che abbiano lo stesso peso delle tue opinioni, anche se non sei un teologo, SED (o almeno non ufficialmente ).
Per cui anche se questo scrive delle cose su cui si può meditare, non mi sembra che lui abbia la verità infusa, come non la aveva il Papa che è morto ne quello che è venuto...
Continuo a spingere su una cosa: chi critica gli atteggiamenti della Chiesa, conosce il perché di questi atteggiamenti??
Le donne hanno un posto piccolo nella Chiesa?? Solo perché non fanno il Papa o il sacerdote?? provate a pensare alle nostre famiglie, si è il padre che porta a casa la pagnotta... ma è la madre che la cucina, altrimenti non si mangia mica... la Chiesa ha riservato ruoli diversi per ognuni, per chi si consacra e per i laici; non mi sembra che nessuno abbia mai messo in discussione, neppure gli o le interessate, l'immensità spirituale di madre Teresa, di santa Caterina, di tante beate e sante che sono canonizzate ed elevate al più alto amore nella Chiesa...
Veniamo da un Papa che aveva così considerazione delle donne che si è "consacrato" alla figura femminile più grande, anzi alla persona umana più grande, cioé la Madonna...
Quello che ha scritto il teologo, o quello che hanno tradotto, mi pare molto confusionario, si mescolano posizioni molto opposte nell'unico calderone di dire "non va bene"...
Non sto qui a fare punto per punto...
Solo un appunto piccolo per rendere una esagerasione...
Il Papa si è scagliato contro l'uso di profilattico e pillola, per cui è da ritenersi il responsabile della esplosione demografica...
Beh, a parte che tutti i popoli africani interessati sono mussulmani o di altre religioni e quindi non credo che darebbero ascolto al Papa (e comunque il problema non è l'esplosione demografica, ma il fatto che fanno figli, che per loro in realtà sono una ricchezza, sono "forza lavoro", e muoiono di fame perché sono poveri, [ma i missionari che muoiono per aiutarli a "progradire e sopravvivere" non sono forse cattolici??])...
ma il Papa non è e non era mica il fabbricante di preservativi che ha detto "Ora non ve li do più..."
Insomma questa mi sembrava davvero "squallida".. (scusate lo sfogo...)
anche se ripeto che alle parole di tale teologo do lo stesso valore delle opinioni di ognuno di noi...
E poi mi sembra che fosse una voce tra altre milioni di parere contrario...
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Per chi interessasse,
sempre sul corriere del 26 marzo c'era un articolo di Messori, che analizza il KUNG pensiero...
Credo che questo Papa non vada ora, ma anzi andrà giudicato, da come saprà fare il Papa, e non da come saprà fare l'amico di tutti o il pacifista... cosa ben più difficile, secondo me (fare il Papa...)
sempre sul corriere del 26 marzo c'era un articolo di Messori, che analizza il KUNG pensiero...
Credo che questo Papa non vada ora, ma anzi andrà giudicato, da come saprà fare il Papa, e non da come saprà fare l'amico di tutti o il pacifista... cosa ben più difficile, secondo me (fare il Papa...)
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