Oggi, dieci anni fa
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Oggi, dieci anni fa
15 Agosto 1996
Dopo accordi presi con Roberto, un vecchio amico di Genova - mentre la gentile consorte non può muoversi causa attesa prima bimba - decidiamo per una settimana a rilassarci al mare a Donoratico (LI) a casa di due ragazze nostre amiche anch'esse di lunga data.
Partenza da Pavia di buon mattino sul mio Transalp nero/grigio preso un paio di anni prima e solitario mi metto in viaggio in direzione Genova, facendo la Mi-Serravalle. Nuvoloni neri minacciano per tutto il viaggio e diventano ancor più scuri una volta cominciata la discesa per Genova. Sono ben bardato, anche se mi aspettano 300 km davanti, ma tant'è .... non piove (ancora).
Arrivo a Genova Nervi, vado a casa di Roberto (il quale lavorava per un concessionario di moto ed una volta mi aveva portato fino a casa mia il CBR1100XX solo per farmelo provare ....) e si presenta con ..... una schifezza di MZ Skorpion 660 neoimmatricolata che prenderò in giro per tutta la settimana (ma che però all'atto pratico si è rivelata onesta e facilissima da guidare).
Guardiamo assieme le nuvole e scommettiamo sul "dove avremo le mutande bagnate". Lui dice La Spezia, io dico Recco. Con quella battuta si intendeva quando avrebbe iniziato a piovere, ma vincerò io ...... per davvero!
Riprendiamo l'autostrada sempre a Genova Nervi e come per magia si mette a piovere, ma è da subito una pioggia forte, di quelle che dovrebbero farti pensare che forse non è il caso. Ma noi siamo più cocciuti (e riparati .... o almeno così pensiamo) e proseguiamo
La visiera si appanna di continuo, perchè sono veramente tutto sigillato, ma se non altro - penso io - almeno non entra l'acqua. Giacca Dainese, guanti nomiricordocosa, copripantaloni impermeabili e scarponcini in goretex. Mi sento letteralmente stagno.
Pochi km dopo la partenza l'acqua che viene giù aumenta. Abbiamo davanti tutta la Liguria e buona metà della Toscana ma non ci spaventiamo, siamo attesi per mezzogiorno ma diamo per scontato almeno un'ora di ritardo visto il tempo ed il relativo rallentamento.
Altri 10 km e qualcosa di freddo comincia a farsi strada lungo la mia schiena. Sensazione che diventa certezza: non sono poi così stagno! Bestemmie.....
A Recco ... mutande bagnate! Sotto la giacca uno sfacelo, tutta la schiena bagnata e l'acqua che scende giù per le gambe (eeeeh cosa vuol dire una buona tuta....) Ma tant'è, ormai siamo in ballo e balliamo.
Beh cerco di farla breve, arriviamo finalmente a La Spezia, dove ci fermiamo per deliberare sul proseguimento della missione all'autogrill di Sarzana. Motociclisti ovunque, al riparo di ogni spiovente o tettoia libera, automobilisti anch'essi fermi in attesa che il tempo migliori un po'.
Sembra che stia spiovendo (in realtà la perturbazione si muove verso sud, e noi con essa ma lo capiremo solo all'arrivo....) anzi, quasi smette. Dai Roby, sta spiovendo non lo vedi? Ripartiamo dai!
In sella e via. Pochi km dopo Massa ormai è un cataclisma. Lì ho visto qualcosa che MAI ho visto prima o dopo in vita mia, nemmeno in macchina. Due cretini integrali (io e Roby) che a 10 km/h percorrono l'autostrada senza vedere una ceppa di niente dal vento e da un muro di acqua formato da gocce di 5 litri ciascuna che vengono giù. Un nubifragio mai visto, tutte (ma tutte davvero!) le macchine sono ferme sulla corsia di emergenza con le 4 frecce e le moto sono accalcate sotto i pochi cavalcavia.
Noi invece indefessi (o proprio fessi, non saprei) andiamo avanti in questa cosa pazzesca di acqua e di vento che arriva da tutte le parti. Piedi che sfiorano l’asfalto e un filo di acceleratore. Tralasciamo lo stato dei vestiti sotto......
A Viareggio ho un'idea illuminante: Roby, andiamo a rompere gli zebedei a casa di un mio amico che non ci aspetta e non so nemmeno se c'è .... non si sa mai che non mi mandi "affa" ma mi accolga come il buon samaritano.
Usciamo, qualche centinaio di metri e "dlin dlon" ... in mezzo sempre - lo ricordo per precisione - ad un nubifragio da PAURA. "Chi è?" " Giorgio...." "Ma Giorgio chi...?" "Senti ‘recchia di gomma, apri che qui ci siamo bagnati fino al bu** del cu**!!!!" Si apre il cancello e il mio amico - che sa benissimo dove abito e non sapeva affatto che sarei passato di lì - mi guarda entrare come se fossi un marziano.
Esauriti i convenevoli e senza sederci per non inzuppargli d'acqua le sedie, ci rifocilliamo (ormai era passato mezzogiorno da un bel pezzo!) e con un set di asciugamani da squadra di calcio ci asciughiamo sommariamente. Un freddo della mad......
Spiegato il perchè ed il percome siamo lì, nel frattempo fuori smette di piovere per bene (eh già, andava verso sud.....) e decidiamo per maggior sicurezza di aspettare ancora un po’ prima di partire. Rifocillamento come detto, grappino corroborante per ritrovare lo spirito per partire, quattro chiacchiere e via, con gli stessi vestiti inzuppati si riparte.
Autostrada e …. qualche km prima di Livorno riattacca a piovere, con l’aggravante a questo punto della GRANDINE. Eh già, non bastava fino a quel punto, ci volevano anche dei chicchi grossi come l’uva a devastarti le nocche delle mani….
Ci fermiamo stavolta sulla corsia di emergenza, e per di più di cavalcavia non ce ne sono nel raggio di duemila km, per cui col motore acceso per evitare che non riparta più la moto, mi metto le mani in grembo, piego la testa in avanti e me la prendo tutta fino a che non smette. Bruttissima sensazione ragazzi, per la prima volta mi sono sentito in totale balia degli elementi, nemmeno quando sono stato per mare (e assicuro che ne ho viste!) ho avuto delle sensazioni simili ...
La grandine che batte sul casco fa un rumore assordante, tu sei lì, solo coi tuoi pensieri (e le tue bestemmie silenziose) e senti solo il motore sotto il sedere che pulsa al minimo, dentro la giacca un mare d’acqua gelata che lentamente convoglia in mezzo agli attributi e scende nelle braghe. Che bello! (si fa per dire eh!)
La grandine passa ma la pioggia resta, ormai rassegnati solo ad arrivare più presto possibile a Donoratico, ci aspettano ancora una settantina di km. L’autostrada fa un curvone larghissimo verso sinistra all’altezza di Livorno per immettersi su un viadotto lunghissimo che praticamente rimane tale fino a Rosignano Solvay.
Mentre siamo sul viadotto noto che le giunzioni del viadotto sono stranamente larghe. Non sono le classiche giunzioni a pettine d’acciaio larghe si e no una trentina di cm, ma sono larghe un paio di metri almeno e….. in gomma!
Cacchio (traducete voi) qui è il caso di rallentare che queste sono saponette. Non faccio tempo a pensarlo che Roberto, davanti a me circa 50 metri, passando su una di queste giunzioni alza i piedi fino all’altezza delle spalle come nei cartoni animati mentre la moto è incontrollabile. Vai che è per terra dico io, ma invece in frazioni di secondo si riprende e si rimette in assetto! Ora ci devo passare io, ma nel frattempo rallento (seeeeenza toccare i freni), così me la cavo con una piccola perdita di aderenza ma senza danni. Adrenalina, oltre che acqua giù per la schiena!
Da lì in poi è solo storia. Non ha MAI smesso di piovere (forte), arriviamo a Donoratico alle 18, mentre eravamo attesi per mezzogiorno, e al nostro arrivo la prima cosa ovviamente è stata una doccia calda (senza le ragazze .... cosa pensate!!!) e in subordine il controllo degli averi.
Il mio Givi Maxia ha tenuto abbastanza, solo un piccolo trafilamento che non ha bagnato molto all’interno, peggio è andata a Roberto che ha il bauletto praticamente allagato, ha dovuto buttare via il cellulare che aveva addosso e si è riempito d’acqua e gettato pure il paio di mutande che aveva addosso, perché il portafogli gli si è stampato attraverso i pantaloni sulle mutande e gli ha lasciato giù tutto il colore marrone ......
La sera ci ha visti stanchissimi e solitari in camera, spalmati a pelle di leopardo sui letti mentre dormivamo attorniati da fili della biancheria provvisori, con appesi con le mollette anche i documenti e fogli da 10 e 50mila lire, oltre che alla biancheria …..
Undici ore per fare 330 km.
Oggi, dieci anni fa.
Lamps a tutti!
P.S.: Al ritorno, una settimana dopo, pioveva! (ma meno)
P.P.S.: Però le vacanze sono state una figata!!!
Dopo accordi presi con Roberto, un vecchio amico di Genova - mentre la gentile consorte non può muoversi causa attesa prima bimba - decidiamo per una settimana a rilassarci al mare a Donoratico (LI) a casa di due ragazze nostre amiche anch'esse di lunga data.
Partenza da Pavia di buon mattino sul mio Transalp nero/grigio preso un paio di anni prima e solitario mi metto in viaggio in direzione Genova, facendo la Mi-Serravalle. Nuvoloni neri minacciano per tutto il viaggio e diventano ancor più scuri una volta cominciata la discesa per Genova. Sono ben bardato, anche se mi aspettano 300 km davanti, ma tant'è .... non piove (ancora).
Arrivo a Genova Nervi, vado a casa di Roberto (il quale lavorava per un concessionario di moto ed una volta mi aveva portato fino a casa mia il CBR1100XX solo per farmelo provare ....) e si presenta con ..... una schifezza di MZ Skorpion 660 neoimmatricolata che prenderò in giro per tutta la settimana (ma che però all'atto pratico si è rivelata onesta e facilissima da guidare).
Guardiamo assieme le nuvole e scommettiamo sul "dove avremo le mutande bagnate". Lui dice La Spezia, io dico Recco. Con quella battuta si intendeva quando avrebbe iniziato a piovere, ma vincerò io ...... per davvero!
Riprendiamo l'autostrada sempre a Genova Nervi e come per magia si mette a piovere, ma è da subito una pioggia forte, di quelle che dovrebbero farti pensare che forse non è il caso. Ma noi siamo più cocciuti (e riparati .... o almeno così pensiamo) e proseguiamo
La visiera si appanna di continuo, perchè sono veramente tutto sigillato, ma se non altro - penso io - almeno non entra l'acqua. Giacca Dainese, guanti nomiricordocosa, copripantaloni impermeabili e scarponcini in goretex. Mi sento letteralmente stagno.
Pochi km dopo la partenza l'acqua che viene giù aumenta. Abbiamo davanti tutta la Liguria e buona metà della Toscana ma non ci spaventiamo, siamo attesi per mezzogiorno ma diamo per scontato almeno un'ora di ritardo visto il tempo ed il relativo rallentamento.
Altri 10 km e qualcosa di freddo comincia a farsi strada lungo la mia schiena. Sensazione che diventa certezza: non sono poi così stagno! Bestemmie.....
A Recco ... mutande bagnate! Sotto la giacca uno sfacelo, tutta la schiena bagnata e l'acqua che scende giù per le gambe (eeeeh cosa vuol dire una buona tuta....) Ma tant'è, ormai siamo in ballo e balliamo.
Beh cerco di farla breve, arriviamo finalmente a La Spezia, dove ci fermiamo per deliberare sul proseguimento della missione all'autogrill di Sarzana. Motociclisti ovunque, al riparo di ogni spiovente o tettoia libera, automobilisti anch'essi fermi in attesa che il tempo migliori un po'.
Sembra che stia spiovendo (in realtà la perturbazione si muove verso sud, e noi con essa ma lo capiremo solo all'arrivo....) anzi, quasi smette. Dai Roby, sta spiovendo non lo vedi? Ripartiamo dai!
In sella e via. Pochi km dopo Massa ormai è un cataclisma. Lì ho visto qualcosa che MAI ho visto prima o dopo in vita mia, nemmeno in macchina. Due cretini integrali (io e Roby) che a 10 km/h percorrono l'autostrada senza vedere una ceppa di niente dal vento e da un muro di acqua formato da gocce di 5 litri ciascuna che vengono giù. Un nubifragio mai visto, tutte (ma tutte davvero!) le macchine sono ferme sulla corsia di emergenza con le 4 frecce e le moto sono accalcate sotto i pochi cavalcavia.
Noi invece indefessi (o proprio fessi, non saprei) andiamo avanti in questa cosa pazzesca di acqua e di vento che arriva da tutte le parti. Piedi che sfiorano l’asfalto e un filo di acceleratore. Tralasciamo lo stato dei vestiti sotto......
A Viareggio ho un'idea illuminante: Roby, andiamo a rompere gli zebedei a casa di un mio amico che non ci aspetta e non so nemmeno se c'è .... non si sa mai che non mi mandi "affa" ma mi accolga come il buon samaritano.
Usciamo, qualche centinaio di metri e "dlin dlon" ... in mezzo sempre - lo ricordo per precisione - ad un nubifragio da PAURA. "Chi è?" " Giorgio...." "Ma Giorgio chi...?" "Senti ‘recchia di gomma, apri che qui ci siamo bagnati fino al bu** del cu**!!!!" Si apre il cancello e il mio amico - che sa benissimo dove abito e non sapeva affatto che sarei passato di lì - mi guarda entrare come se fossi un marziano.
Esauriti i convenevoli e senza sederci per non inzuppargli d'acqua le sedie, ci rifocilliamo (ormai era passato mezzogiorno da un bel pezzo!) e con un set di asciugamani da squadra di calcio ci asciughiamo sommariamente. Un freddo della mad......
Spiegato il perchè ed il percome siamo lì, nel frattempo fuori smette di piovere per bene (eh già, andava verso sud.....) e decidiamo per maggior sicurezza di aspettare ancora un po’ prima di partire. Rifocillamento come detto, grappino corroborante per ritrovare lo spirito per partire, quattro chiacchiere e via, con gli stessi vestiti inzuppati si riparte.
Autostrada e …. qualche km prima di Livorno riattacca a piovere, con l’aggravante a questo punto della GRANDINE. Eh già, non bastava fino a quel punto, ci volevano anche dei chicchi grossi come l’uva a devastarti le nocche delle mani….
Ci fermiamo stavolta sulla corsia di emergenza, e per di più di cavalcavia non ce ne sono nel raggio di duemila km, per cui col motore acceso per evitare che non riparta più la moto, mi metto le mani in grembo, piego la testa in avanti e me la prendo tutta fino a che non smette. Bruttissima sensazione ragazzi, per la prima volta mi sono sentito in totale balia degli elementi, nemmeno quando sono stato per mare (e assicuro che ne ho viste!) ho avuto delle sensazioni simili ...
La grandine che batte sul casco fa un rumore assordante, tu sei lì, solo coi tuoi pensieri (e le tue bestemmie silenziose) e senti solo il motore sotto il sedere che pulsa al minimo, dentro la giacca un mare d’acqua gelata che lentamente convoglia in mezzo agli attributi e scende nelle braghe. Che bello! (si fa per dire eh!)
La grandine passa ma la pioggia resta, ormai rassegnati solo ad arrivare più presto possibile a Donoratico, ci aspettano ancora una settantina di km. L’autostrada fa un curvone larghissimo verso sinistra all’altezza di Livorno per immettersi su un viadotto lunghissimo che praticamente rimane tale fino a Rosignano Solvay.
Mentre siamo sul viadotto noto che le giunzioni del viadotto sono stranamente larghe. Non sono le classiche giunzioni a pettine d’acciaio larghe si e no una trentina di cm, ma sono larghe un paio di metri almeno e….. in gomma!
Cacchio (traducete voi) qui è il caso di rallentare che queste sono saponette. Non faccio tempo a pensarlo che Roberto, davanti a me circa 50 metri, passando su una di queste giunzioni alza i piedi fino all’altezza delle spalle come nei cartoni animati mentre la moto è incontrollabile. Vai che è per terra dico io, ma invece in frazioni di secondo si riprende e si rimette in assetto! Ora ci devo passare io, ma nel frattempo rallento (seeeeenza toccare i freni), così me la cavo con una piccola perdita di aderenza ma senza danni. Adrenalina, oltre che acqua giù per la schiena!
Da lì in poi è solo storia. Non ha MAI smesso di piovere (forte), arriviamo a Donoratico alle 18, mentre eravamo attesi per mezzogiorno, e al nostro arrivo la prima cosa ovviamente è stata una doccia calda (senza le ragazze .... cosa pensate!!!) e in subordine il controllo degli averi.
Il mio Givi Maxia ha tenuto abbastanza, solo un piccolo trafilamento che non ha bagnato molto all’interno, peggio è andata a Roberto che ha il bauletto praticamente allagato, ha dovuto buttare via il cellulare che aveva addosso e si è riempito d’acqua e gettato pure il paio di mutande che aveva addosso, perché il portafogli gli si è stampato attraverso i pantaloni sulle mutande e gli ha lasciato giù tutto il colore marrone ......
La sera ci ha visti stanchissimi e solitari in camera, spalmati a pelle di leopardo sui letti mentre dormivamo attorniati da fili della biancheria provvisori, con appesi con le mollette anche i documenti e fogli da 10 e 50mila lire, oltre che alla biancheria …..
Undici ore per fare 330 km.
Oggi, dieci anni fa.
Lamps a tutti!
P.S.: Al ritorno, una settimana dopo, pioveva! (ma meno)
P.P.S.: Però le vacanze sono state una figata!!!
- iteuronet
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Penso che tu volessi dire Marina di Donoratico io li ho lavorato per tre anni e se ritorni sulla statale all´alberone prendi la stada per Sassetta Monteverdi e ti ritroverai come in pista dai motomaniaci che scurvettano ovunque ...una specie di passo del Bracco in tono minore...ma dimmi quelle amiche come sono che io in due anni non ne ho vista una al verso!
- Futurossa
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- Moto posseduta: Ape cross
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Si beh, noi eravamo in un posto a poche centinaia di metri dalla spiaggia. Che poi fosse Marina di Donoratico francamente non me lo ricordo, l'ho sempre chiamata Donoratico e basta.
Le ragazze, beh una era normale ma un tantinello acida. L'altra che invece conoscevamo meglio essendo la cugina di un altro amico comune, era una cosa da FANTASCIENZA. Basti sapere che è venuta a studiare a Milano all'università ma poi si è messa a fare la modella ......
Le ragazze, beh una era normale ma un tantinello acida. L'altra che invece conoscevamo meglio essendo la cugina di un altro amico comune, era una cosa da FANTASCIENZA. Basti sapere che è venuta a studiare a Milano all'università ma poi si è messa a fare la modella ......
- Actze
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- Iscritto il: 16/8/2005, 16:12
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- Località: Ghibellinia
e quindi l'avete sganasciate?Le ragazze, beh una era normale ma un tantinello acida. L'altra che invece conoscevamo meglio essendo la cugina di un altro amico comune, era una cosa da FANTASCIENZA. Basti sapere che è venuta a studiare a Milano all'università ma poi si è messa a fare la modella ......
V-Trattor 1000 - Bella come un burnout sul muso di un pulotto
Il giorno più bello della mia vita? Non ve lo dico, ma il secondo è quando ho venduto la Futura!
Il giorno più bello della mia vita? Non ve lo dico, ma il secondo è quando ho venduto la Futura!
- Futurossa
- millone
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Ah guardate, non c'è nulla da dubitare perchè nulla successe ...... Io avevo la mogliettina che attendeva felicemente la prima figlia a casa, e quindi ho fatto il bravo bambino!
Solo mooooolto tempo dopo mi sono reso conto che una sverniciatina potevo anche provare a dargliela, ma ormai come si dice .... cosa fatta capo ha.
Solo mooooolto tempo dopo mi sono reso conto che una sverniciatina potevo anche provare a dargliela, ma ormai come si dice .... cosa fatta capo ha.
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