Quale digitale mi piglio?
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la chirona mi ha regalato una panasonic con ottica leica
santa donna..
sto ancora leggendo il manuale di istruzione..
vi farò sapere come funziona!!!
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- RSharkT
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A me non è stata la sharkina, ma mi sono regalato una bella Nikon D40. Mi trovo bene ma forse era meglio spendere qualcosa in più per prendere una EOS350D (quasi introvabile, però) che ha il motore per la messa a fuoco nel corpo macchina e quindi gli obiettivi meno costosi. Di contro le ottiche Nikon sono le migliori!
O' MUNN E' CUMM UN SO FA' NCAP!
RSV1000R - CHE SPETTACOLO DI MOTO!
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Allora parliamo di questo che "ti turba" così tanto ...
Le altissime risoluzioni sono solo specchiettoni per le allodole, per far lasciare nel cassetto - o regalare al nipotino di 5 anni - delle più che onestissime macchine a 3-4-5 megapixel, nell'affannosa rincorsa del megapixel superiore.
A che serve? Risposta: a nulla se non a far vendere in nome di un guadagno continuato per le case produttrici.
Ci vuole una spiegazione, sennò non si capisce.
Un'immagine digitale è composta essenzialmente da un certo numero di punti colorati, i pixel, disposti ordinatamente in una griglia di dimensioni fissate. Ad esempio una foto da due megapixel sarà composta da circa 2 milioni di pixel disposti in un rettagolo di dimensioni 1600x1200 pixel per lato circa.
Stampare una foto significa riportare su carta tutti i punti costituenti l'immagine.
Qui interviene il concetto di dpi. Un certo valore di dpi (dots per inch) ci dice quanti punti (dots) vengono stampati per ogni pollice (1 inch = 25,4 mm). Valori più alti significheranno che i punti saranno più fitti, più vicini tra loro. Al contrario valori bassi indicheranno che i punti avranno una distanza tra di loro più elevata.
Punti troppo distanti tra loro daranno luogo ad un'immagine poco definita, granulosa in cui i punti stessi saranno visibili ad occhio nudo con conseguente degrado della qualità della stampa.
Aumentando la densità dei punti si ottengono immagini migliori, in cui non è presente alcun effetto grana e in cui i passaggi tonali sono più graduali e delicati.
A causa della struttura stessa dei nostri occhi però è inutile superare una certa soglia di definizione. Il nostro apparato visivo infatti è in grado di distinguere dettagli fino alla risoluzione di circa 300 dpi, che sono circa 12 punti per ogni millimetro. Oltre questo valore, ogni informazione aggiuntiva verrebbe confusa con le altre e non sarebbe rilevabile.
Per questo motivo si è stabilito che la risoluzione ottimale per un'immagine fotografica sarà di circa 300 dpi (massima qualità) con un minimo di 200-240 dpi in casi particolari. Utilizzi diversi dalla stampa prevedono tuttavia valori anche molto più bassi.
Quindi orientativamente si stabilisce che per:
Fotografie, Libri, Riviste di Qualità = 300dpi
Stampe di grandi dimensioni = 200dpi
Quotidiani = 100dpi
Web - visualizzazione a monitor = 72dpi
Una volta compreso il concetto di dpi basta tenere a mente quanto segue:
1. Un'immagine digitale è definita da una dimensione, espressa in pixel, per il lato maggiore e una per il lato minore.
2. Un'immagine digitale NON ha dimensioni ASSOLUTE di stampa.
3. La relazione tra dimesioni in pixel e dimensioni in cm della stampa passa SOLO ed ESCLUSIVAMENTE attraverso il concetto di dpi.
Stabilito quindi che per una stampa semiprofessionale, diciamo casalinga, possiamo serenamente accontentarci di 200 dpi, ma che noi vogliamo strafare e quindi porteremo le nostre foto ad un fotografo professionista che ce le stamperà a 300 dpi, questo è ciò che ne risulta:
1 Megapixel = 1280x768 pixel = 10x6 cm
2 Megapixel = 1600x1200 pixel = 13x10 cm
3 Megapixel = 2048x1536 pixel = 17x13 cm
4 Megapixel = 2272x1704 pixel = 19x14 cm
5 Megapixel = 2560x1920 pixel = 21x16 cm
6 Megapixel = 3072x2048 pixel = 26x17 cm
11 Megapixel = 4064 x 2704 pixel = 34x22 cm
A questo punto è chiaro che per il nostro album di famiglia, composto al 99% di foto in formato 15x10 o al massimo 18x13 è più che sufficiente una onestissima (ma obsoleta) macchina da 3 megapixel.
Quindi una macchina da 6,1 megapixel, con cui puoi fare stampe professionali fino a 26x17, o 40x30 se ti accontenti dei 200 dpi (che sono gradevoli davvero, te lo dico per esperienza diretta...) direi che non ha bisogno di ulteriori commenti in tema.
Ah dimenticavo, se poi disgraziatamente nemmeno stampi, ma visualizzi al PC le tue foto, sappi che con un monitor TFT a 17" (diciamo una dimensione odierna, tanto per intenderci), la risoluzione a schermo è di 1280x1024, pari a 1,3 megapixel. Il che significa che nella migliore delle ipotesi qualunque programma, diciamo un ACDSee, te la scalerà per una corretta visualizzazione per un bel 80%.
Vale a dire che della tua bella foto da 6,1 megapixel, attraverso algoritmi di interpolazione, verrà salvato solo il 20% dell'informazione iniziale mentre quasi 5 milioni di pixel verranno gettati alle ortiche .... e allora a che è servito avere tanta "potenza" sulla carta se poi non la si usa?
Meditate gente .... meditate!
e quoto anche il buon Baffo ....RSharkT ha scritto:Dalle mie parti expert ha messo in offerta la D40 della Nikon, comprensiva di obiettivo, a 399euri. Che ne dite? Il sensore però è da 6.1mpxel, solo questo me turba!
Baffo ha fatto una affermazione assoluta che non ammette repliche. Ed ha ragione.Baffo ha scritto:per fare una buona foto ci vuole una buona ottica.
E basta.
Le altissime risoluzioni sono solo specchiettoni per le allodole, per far lasciare nel cassetto - o regalare al nipotino di 5 anni - delle più che onestissime macchine a 3-4-5 megapixel, nell'affannosa rincorsa del megapixel superiore.
A che serve? Risposta: a nulla se non a far vendere in nome di un guadagno continuato per le case produttrici.
Ci vuole una spiegazione, sennò non si capisce.
Un'immagine digitale è composta essenzialmente da un certo numero di punti colorati, i pixel, disposti ordinatamente in una griglia di dimensioni fissate. Ad esempio una foto da due megapixel sarà composta da circa 2 milioni di pixel disposti in un rettagolo di dimensioni 1600x1200 pixel per lato circa.
Stampare una foto significa riportare su carta tutti i punti costituenti l'immagine.
Qui interviene il concetto di dpi. Un certo valore di dpi (dots per inch) ci dice quanti punti (dots) vengono stampati per ogni pollice (1 inch = 25,4 mm). Valori più alti significheranno che i punti saranno più fitti, più vicini tra loro. Al contrario valori bassi indicheranno che i punti avranno una distanza tra di loro più elevata.
Punti troppo distanti tra loro daranno luogo ad un'immagine poco definita, granulosa in cui i punti stessi saranno visibili ad occhio nudo con conseguente degrado della qualità della stampa.
Aumentando la densità dei punti si ottengono immagini migliori, in cui non è presente alcun effetto grana e in cui i passaggi tonali sono più graduali e delicati.
A causa della struttura stessa dei nostri occhi però è inutile superare una certa soglia di definizione. Il nostro apparato visivo infatti è in grado di distinguere dettagli fino alla risoluzione di circa 300 dpi, che sono circa 12 punti per ogni millimetro. Oltre questo valore, ogni informazione aggiuntiva verrebbe confusa con le altre e non sarebbe rilevabile.
Per questo motivo si è stabilito che la risoluzione ottimale per un'immagine fotografica sarà di circa 300 dpi (massima qualità) con un minimo di 200-240 dpi in casi particolari. Utilizzi diversi dalla stampa prevedono tuttavia valori anche molto più bassi.
Quindi orientativamente si stabilisce che per:
Fotografie, Libri, Riviste di Qualità = 300dpi
Stampe di grandi dimensioni = 200dpi
Quotidiani = 100dpi
Web - visualizzazione a monitor = 72dpi
Una volta compreso il concetto di dpi basta tenere a mente quanto segue:
1. Un'immagine digitale è definita da una dimensione, espressa in pixel, per il lato maggiore e una per il lato minore.
2. Un'immagine digitale NON ha dimensioni ASSOLUTE di stampa.
3. La relazione tra dimesioni in pixel e dimensioni in cm della stampa passa SOLO ed ESCLUSIVAMENTE attraverso il concetto di dpi.
Stabilito quindi che per una stampa semiprofessionale, diciamo casalinga, possiamo serenamente accontentarci di 200 dpi, ma che noi vogliamo strafare e quindi porteremo le nostre foto ad un fotografo professionista che ce le stamperà a 300 dpi, questo è ciò che ne risulta:
1 Megapixel = 1280x768 pixel = 10x6 cm
2 Megapixel = 1600x1200 pixel = 13x10 cm
3 Megapixel = 2048x1536 pixel = 17x13 cm
4 Megapixel = 2272x1704 pixel = 19x14 cm
5 Megapixel = 2560x1920 pixel = 21x16 cm
6 Megapixel = 3072x2048 pixel = 26x17 cm
11 Megapixel = 4064 x 2704 pixel = 34x22 cm
A questo punto è chiaro che per il nostro album di famiglia, composto al 99% di foto in formato 15x10 o al massimo 18x13 è più che sufficiente una onestissima (ma obsoleta) macchina da 3 megapixel.
Quindi una macchina da 6,1 megapixel, con cui puoi fare stampe professionali fino a 26x17, o 40x30 se ti accontenti dei 200 dpi (che sono gradevoli davvero, te lo dico per esperienza diretta...) direi che non ha bisogno di ulteriori commenti in tema.
Ah dimenticavo, se poi disgraziatamente nemmeno stampi, ma visualizzi al PC le tue foto, sappi che con un monitor TFT a 17" (diciamo una dimensione odierna, tanto per intenderci), la risoluzione a schermo è di 1280x1024, pari a 1,3 megapixel. Il che significa che nella migliore delle ipotesi qualunque programma, diciamo un ACDSee, te la scalerà per una corretta visualizzazione per un bel 80%.
Vale a dire che della tua bella foto da 6,1 megapixel, attraverso algoritmi di interpolazione, verrà salvato solo il 20% dell'informazione iniziale mentre quasi 5 milioni di pixel verranno gettati alle ortiche .... e allora a che è servito avere tanta "potenza" sulla carta se poi non la si usa?
Meditate gente .... meditate!
- RSharkT
- cento25
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Innanzitutto complimenti a FURUROSSA per l'esposto ma io intendevo esprimere il deficit che la D40 ha rispetto alla sorella D40X con 10mpxel.
La foto digitale, inoltre e secondo il mio modesto e forse non molto erudito parere, ha una fase di postproduzione non da sottovalutare nella quale il fattore POTENZA, in termini di pixel, non è da sottovalutare.
Parlo di trattamenti con PHOTOSHOP, per esempio, il più diffuso, con il quale posso correggere tagli errati, zoomare su particolari ecc ecc. In questo senso i PIXEL, in quantità industriali, ti aiutano e non poco, a parità di ottica (eccellente, trattandosi di reflex).
Salut
La foto digitale, inoltre e secondo il mio modesto e forse non molto erudito parere, ha una fase di postproduzione non da sottovalutare nella quale il fattore POTENZA, in termini di pixel, non è da sottovalutare.
Parlo di trattamenti con PHOTOSHOP, per esempio, il più diffuso, con il quale posso correggere tagli errati, zoomare su particolari ecc ecc. In questo senso i PIXEL, in quantità industriali, ti aiutano e non poco, a parità di ottica (eccellente, trattandosi di reflex).
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- Futurossa
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Sono d'accordo con te, ma una vera postproduzione la intendo destinata solo agli studi professionali, agenzie che della foto ne fanno un business, come nel campo della moda. Gestire "quantità industriali" di pixel ti offre certamente grandi vantaggi nella possibilità di effettuare ritocchi raffinati alle fotografie, ma da un lato aumenta il carico di computazione del PC e non di poco.RSharkT ha scritto:La foto digitale, inoltre e secondo il mio modesto e forse non molto erudito parere, ha una fase di postproduzione non da sottovalutare nella quale il fattore POTENZA, in termini di pixel, non è da sottovalutare.
Parlo di trattamenti con PHOTOSHOP, per esempio, il più diffuso, con il quale posso correggere tagli errati, zoomare su particolari ecc ecc. In questo senso i PIXEL, in quantità industriali, ti aiutano e non poco, a parità di ottica (eccellente, trattandosi di reflex).
Prova a lavorare con un paio di layer o tre aperti contemporaneamente di Photoshop su una macchina casalinga media, diciamo un classico P4 3GHz con 1GB di ram ..... fatto? Io sì e non mi sono divertito molto, diciamo che tra un comando e l'altro potevo schiacciare tranquillamente un pisolo....
E allora torno al concetto primitivo. Stando il fatto che - ne sono certo - al 95% di noi poco importa di fare ritocchi su foto così zeppe di pixel e che quando va bene lo strumento che possiamo usare è una generica "correzione dell'esposizione", allora che i megapixel siano 3 o 6 o 10 direi che nulla cambia, se non il costo finale della reflex.
Per cui ribadisco, meglio meno pixel, ma un'ottica più raffinata. Mille e ancora mille volte meglio una "vecchia" Olympus E-10 per fare un esempio (ve la ricordate? una "prosumer" da 4 megapixel, ma con un'ottica da urlo) che non una di quelle macchinette tipo Samsung o Sony modello "carta di credito", con quelle lentine grosse come l'unghia di un mignolo che se anche nel caso Sony possono essere Zeiss, dubito molto che possano avere la stessa qualità di un obiettivo costituito da un certo numero di lenti suddivisi in gruppi e con un'ampia escursione focale, ed una qualità complessiva decisamente elevata.
- leon34
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Azzo Futurossa...
Adesso che ho "acquistato" spero di non aver preso una SOLA
Ho preso una Canon 5s is da 8 (inutili a sto punto) MegaPISSel a 459 Neuro.
Ha uno zoom equivalente di 36-440 (12x).
Luminosità 1:2.7 di grandangolo - 1:3.5 di tele.
Avevo visto una Panasonic Lumix ma aveva lo stesso grandangolo e solo
il tele era più "spinto". In più era meno luminoso. E il monitor non orientabile.
Parliamo ovviamente di prosumer, perchè miravo a questa fascia di macchine.
Anche io penso che incidere Zeiss o Leica sullo zoom sia anche una bella
operazione di marketing...
E' solo che non avrò possibilità di verificare ciò che affermo...
Adesso che ho "acquistato" spero di non aver preso una SOLA
Ho preso una Canon 5s is da 8 (inutili a sto punto) MegaPISSel a 459 Neuro.
Ha uno zoom equivalente di 36-440 (12x).
Luminosità 1:2.7 di grandangolo - 1:3.5 di tele.
Avevo visto una Panasonic Lumix ma aveva lo stesso grandangolo e solo
il tele era più "spinto". In più era meno luminoso. E il monitor non orientabile.
Parliamo ovviamente di prosumer, perchè miravo a questa fascia di macchine.
Anche io penso che incidere Zeiss o Leica sullo zoom sia anche una bella
operazione di marketing...
E' solo che non avrò possibilità di verificare ciò che affermo...
La mia è solo una voce in questa selvaggia Babilònia.
- Futurossa
- millone
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Ma direi proprio che una "sola" non l'hai presa ... Intanto non ti sei buttato su una meno utile 12 megapixel (che peraltro ha il difetto non detto prima di occupare più spazio per ogni fotografia, quindi nella memoria che ci butti dentro ce ne stanno di meno....).leon34 ha scritto:Adesso che ho "acquistato" spero di non aver preso una SOLA
Ho preso una Canon 5s is da 8 (inutili a sto punto) MegaPISSel a 459 Neuro.
E poi hai scelto una bella prosumer, quale la Canon PowerShot S5 IS, che è una bella macchina e non una "carta di credito". Direi che l'ottica è di tutto rispetto, me lo dirai poi provandola sul campo...
Personalmente un paio di anni fa - meno consapevole di oggi sulla questione "megapixel" - ho scelto una Panasonic Lumix DMC-FZ30 che potete vedere al link http://www.panasonic.it/Products_Info.a ... 54|652|4|1 (va copiato tutto fino all'ultimo "1" perchè con le pipes non restituisce il link corretto), che come hai giustamente detto tu ha le lenti Leica DC Vario-Elmarit. Ora è fuori produzione, ma non me ne separerò per lungo tempo.
Al di là delle ottiche, tra le cose che me la fanno più apprezzare è una batteria al litio ricaricabile di durata incredibile, una rapidità allo scatto ancora oggi non raggiunta da nessuna macchina (mediamente le digitali sono affette da un ritardo allo scatto a volte notevole che spesso ti fa perdere il momento "topico"...) ed infine la possibilità di fotografare in formato 3/2 direttamente in modo nativo, sacrificando un megapixel e scendendo in questo modo da 8 a 7, ma come detto più sopra, cosa di importanza trascurabile.
Un consiglio a carattere generale, dato da esperienza personale. Evitate come la peste le macchine che funzionano con le stilo Ni-MH ricaricabili, sia che possano essere a 4 sia a 2 batterie.
Io avevo questa, che è la Fuji FinePix S602Z, una 3,1 megapixel con un sensore CCD non tradizionale a grid-array, ma disposto a cella d'ape che generava un output di 6 megapixel.
Il più grosso difetto delle macchine con queste batterie è la durata. Se andavo in vacanza mi portavo dietro 3 pacchi da 4 batterie ciascuno, che durante la notte ricaricavo contemporaneamente. Se andava bene con un pacco da 4 ci facevo mezza giornata, quando andava male per coprire l'arco della giornata mi servivano tutti e tre i pacchi.
Inoltre le batterie Ni-MH hanno un fastidioso effetto di autoscarica. Mi è capitato parecchie volte di lasciare la macchina riposta con le batterie cariche e poi riprenderla dopo una settimana per poi riuscire a fare si e no una mezza dozzina di scatti. Peggio ancora se la lasciavo un paio di settimane, nemmeno si accendeva più... Ovviamente seppur la macchina era buona come ottiche e come funzioni, aveva questo difetto insopportabile, per cui l'ho venduta subito.
P.S. Non è vero che la Lumix non ha il display orientabile .... chi te l'ha raccontata sta balla?
- leon34
- tre&50
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Quella che ho preso in mano Panasonic Lumix non aveva il monitor
orientabile...
Ora non ricordo il modello però... non vorrei sbagliarmi con una Olympus
che era proprio lì accanto ora che ci penso meglio
P. S. La mia Canon ha 4 batterie appunto Ni-MH ricaricabili... emmo'?
Comunque sembrano tener botta ancora, ma le ho caricate ancora solo 2 volte.
Sono 4 da 2700 mAh ciascuna... vi terrò aggiornati
orientabile...
Ora non ricordo il modello però... non vorrei sbagliarmi con una Olympus
che era proprio lì accanto ora che ci penso meglio
P. S. La mia Canon ha 4 batterie appunto Ni-MH ricaricabili... emmo'?
Comunque sembrano tener botta ancora, ma le ho caricate ancora solo 2 volte.
Sono 4 da 2700 mAh ciascuna... vi terrò aggiornati
La mia è solo una voce in questa selvaggia Babilònia.
- zancky
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Futurossa ha scritto: Un consiglio a carattere generale, dato da esperienza personale. Evitate come la peste le macchine che funzionano con le stilo Ni-MH ricaricabili, sia che possano essere a 4 sia a 2 batterie.
Io avevo questa, che è la Fuji FinePix S602Z, una 3,1 megapixel con un sensore CCD non tradizionale a grid-array, ma disposto a cella d'ape che generava un output di 6 megapixel.
Il più grosso difetto delle macchine con queste batterie è la durata. Se andavo in vacanza mi portavo dietro 3 pacchi da 4 batterie ciascuno, che durante la notte ricaricavo contemporaneamente. Se andava bene con un pacco da 4 ci facevo mezza giornata, quando andava male per coprire l'arco della giornata mi servivano tutti e tre i pacchi.
Inoltre le batterie Ni-MH hanno un fastidioso effetto di autoscarica. Mi è capitato parecchie volte di lasciare la macchina riposta con le batterie cariche e poi riprenderla dopo una settimana per poi riuscire a fare si e no una mezza dozzina di scatti. Peggio ancora se la lasciavo un paio di settimane, nemmeno si accendeva più... Ovviamente seppur la macchina era buona come ottiche e come funzioni, aveva questo difetto insopportabile, per cui l'ho venduta subito.
P.S. Non è vero che la Lumix non ha il display orientabile .... chi te l'ha raccontata sta balla?
uso la digitale al 90% per questioni di lavoro; si tratta di macchinette piccole, per via soprattutto della praticità (salire sulle impalcature e sui tetti con una reflex, è di una scomodità assurda)
avevo una fuji finepix Z1 con batteria al litio, ma dopo un'anno, la carica risentiva pesantemente delle condizioni climatiche e durava quando un giono, quando una settimana.
ora ho una nikon L12 con le stilo ricaricabili (2); stento a crederci persino io.....in 6 mesi, le avrò ricaricate al massimo 6 volte; con una coppia, ci faccio foto anche per un mese intero (parliamo di almeno 200 scatti, quando va bene); il tipo che me l'ha venduta mi diceva che, con le giuste impostazioni, quest'apparecchio, è in grado di ottimizzare l'uso delle batterie.....e sembra tutto vero!!!
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