nuovi pneumatici
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- cinquantino
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Comunque Crocco83 io ho montato le Conti Road Attak sono una favola.Crocco83 ha scritto:Io penso alla fine metterò un paio di Diablo semplici, me le fanno a 280...per la strada che faccio mi vanno anche bene
In alternativa ripiegherò sulle Z6 come da voi consigliato, ma siccome me le fanno a 295 e danno meno grip...penso ripiegherò sui Diablozzi old style
- chirone74
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Io penso alla fine metterò un paio di Diablo semplici, me le fanno a 280...per la strada che faccio mi vanno anche bene
io ho provato le diablo normali e non mi ci sono trovato benissimo
soprattutto per la durata!!! ci ho fatto 6000 km (sempre con zavorra e 4000 a pieno carico) e il posteriore era distrutto..
certo che sul grip non si discute!!!
ma oggi io voto dunllop D208!!! e costano meno!!!
VESPA PK 50 XL (Tuono Rosso)- CAGIVA MITO 125 (Ilmito)- SUZUKI GSX 750 R (Il bau)- YAMAHA FZS FAZER 600 (Silvana) - APRILIA RST 1000 FUTURA (Futi)- BMW K 1200 R (biemmi) - YAMAHA FJR 1300 (Jerry) - MG V11 LE MANS - Transalp 600 - HONDA ST 1300 PAN EUROPEAN
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Che dire...!! appoggio Chiro quando dice che le impressioni sulle gomme sono personali, però se con le diablo normali ci si trova bene e gli si riconosce un buon grip allora se provate le nuovissime "diablo rosse" vi sembreranno spaziali.chirone74 ha scritto:Io penso alla fine metterò un paio di Diablo semplici, me le fanno a 280...per la strada che faccio mi vanno anche bene
io ho provato le diablo normali e non mi ci sono trovato benissimo
soprattutto per la durata!!! ci ho fatto 6000 km (sempre con zavorra e 4000 a pieno carico) e il posteriore era distrutto..
certo che sul grip non si discute!!!
ma oggi io voto dunllop D208!!! e costano meno!!!
Non sono gomme da pista ma offrono un grip unico per gomme stradali.
Ci ho apena fatto più di 1300 km, 1000 dei quali in autostrada e non c'è segno di spiattellamento.
Con le M3 nuove mi sono divertito alla grande, ma con le diablo rosse che sembra siano una evoluzione delle stesse M3 mi sono superato.
Al raduno del V60 ho avuto prestazioni e fatto curve che "voi umani non potete neanche immaginare".
A parte la battuta quella gomma ti ancora letteralmente all'asfalto e ti permette di fare cose che non ti aspetti come delle correzioni in piena curva, necessarie quando ti si chiude nel bel mezzo della percorrenza, senza far scomporre la moto ma semplicemente cambiando "binario"...
"non aspettare domani per fare quello che potresti fare oggi" - "ne rimarrà uno solo" - "ne ho due" .... ma detto ciò MI SONO ROTTO LE PALLE...!!!
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Ok, finalmente Futurina ha entrambe le scarpe nuove!
Due "fiammanti" (spero solo metaforicamente) Dunlop Qualifier RR bimescola consigliatemi dal gruppo dei V60ini (Sangu in primis)
La prima impressione statica è diversa dal solito:
La gomma dietro sembra più larga delle Metzeler/Pirelli assomigliando di più alle Pilot 2CT della Michelin.
L'altra cos che mi ha da subito colpito è la consistenza della gomma, si vede perfettamente dove fnisce la mescola più dura al centro e dove comincia quella più morbida (e quella morbida lo è per davvero!!!)
Inutile per ora dare commenti in movimento visto che mi sono limitato a portarla a casa dal gommista con il tipico "effetto caduta" di tutte le gomme ancora "cerate"
Questa volta sarà la pista il primo banco di prova ufficiale sulla mia Futura delle Dunlop
Due "fiammanti" (spero solo metaforicamente) Dunlop Qualifier RR bimescola consigliatemi dal gruppo dei V60ini (Sangu in primis)
La prima impressione statica è diversa dal solito:
La gomma dietro sembra più larga delle Metzeler/Pirelli assomigliando di più alle Pilot 2CT della Michelin.
L'altra cos che mi ha da subito colpito è la consistenza della gomma, si vede perfettamente dove fnisce la mescola più dura al centro e dove comincia quella più morbida (e quella morbida lo è per davvero!!!)
Inutile per ora dare commenti in movimento visto che mi sono limitato a portarla a casa dal gommista con il tipico "effetto caduta" di tutte le gomme ancora "cerate"
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- chirone74
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bene mario..
ovviamente poi aspetteremo anche le tue impressioni di guida su strada!!!
ovviamente poi aspetteremo anche le tue impressioni di guida su strada!!!
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- Greywolf
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Allora, ora so che gomme hai (disperdere le info per soli 2 topic, e perchè non 3? ), vai di 2.5 davanti e al massimo 2.6 dietro.RST'72 ha scritto:Ok, finalmente Futurina ha entrambe le scarpe nuove!
Due "fiammanti" (spero solo metaforicamente) Dunlop Qualifier RR bimescola consigliatemi dal gruppo dei V60ini (Sangu in primis)
La prima impressione statica è diversa dal solito:
La gomma dietro sembra più larga delle Metzeler/Pirelli assomigliando di più alle Pilot 2CT della Michelin.
L'altra cos che mi ha da subito colpito è la consistenza della gomma, si vede perfettamente dove fnisce la mescola più dura al centro e dove comincia quella più morbida (e quella morbida lo è per davvero!!!)
Inutile per ora dare commenti in movimento visto che mi sono limitato a portarla a casa dal gommista con il tipico "effetto caduta" di tutte le gomme ancora "cerate"
Questa volta sarà la pista il primo banco di prova ufficiale sulla mia Futura delle Dunlop
E se santagruccia ti consiglia qualcosa, è la gomma buona per un fermone
In data 29/06/2012, Lupin ha scritto: "Mi tira il culo dirlo ma devo dare ragione al Grey! "
- chirone74
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ma perchè in pista si va più sgonfi???
me lo sono sempre chiesto...
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Proseguo.
Il motivo iniziale per ridurre la pressione di gonfiaggio era la massimizzazione dell'impronta a terra.
Da qui puoi capire anche il perchè si corra con le slick e non con gomme scolpite.
Poi, l'uso in pista porta la gomma a lavorare a temperature più alte.
Dalla legge dei gas perfetti (cit. Avogadro): P = VxT
Rimanendo costante il volume, e crescendo la temperatura, per forza di cose deve aumentare pure la pressione.
Quindi, cali la pressione (e due!) per riottenere quella magigorazione di impronta a terra.
L'aria, in uno pneumatico, svolge tutto il lavoro di "sostegno" del mezzo. Senza aria, la gomma è a terra e non lavora più: sei sul cerchio.
Meno pesa la moto, meno bisogno hai di questo sostegno.
Quindi, se riduci la pressione, aumenti sì l'area di impronta, ma riduci il sostegno.
Di conseguenza ti servono strutture molto più rigide, praticamente dei run flat.
Mi ricordo i "miei" 16,5": li facevo con una struttura molto rigida, visto che noi si viaggiava anche con solo 1,4 bar! (Team *i*o, gli altri stavano sull' 1,6-1,7)
E considera che con un motard la temperatura in gara di un anteriore, se c'è la parte sterrata, raramente ti supera i 50°, con punte di 70 alla fine del tratto asfaltato.
Ora, immaginati un uso intenso in pista: il posteriore starà tranquillamente anche oltre i 90°, mentre l'anteriore -meno stressato e più "ventilato"- starà tra i 70° e gli 80°.
Su strada raramente arrivi oltre i 50° col posteriore.
Quindi, se vai in pista e giri come Bayliss, scaldi la tua gomma molto di più che su strada.
La pressione sale, e tu togli aria dalla gomma per farla lavorare come è stata progettata.
Peccato che di Bayliss ce n'è uno, tutti gli altri son.. nessuno.
Quindi attenti a non ridurre troppo la pressione in pista: potreste trovarvi con una gomma sgonfia e finire a gambe all'aria.
L'ideale sarebbe misurare la pressione a fine turno, con la gomma calda, e lì decidere che fare.
Che il riscaldamento (cioè il ritmo che tenete) porta a pressioni molto elevate, calare...
Faccio un esempio con il nostro caro mentitore.
Ha una bella coppia di dunlop qualifier ERE-ERE sulla sua Futura (240kg + i capelli)
Parte con un 2.5 davanti, e un 2.8 dietro.
Gira che ti rigira, entra ai boCCs e misura la pressione.
Premesso che ha appena girato con un passo degno di una Stock 1000 (seee, come no! )
Lamenta un effetto on- off delle gomme: o ha grip, o scivola impietosamente.
Sintomo di: o pressione alta (della gomma, non del Capello), o gomme di schifo.
Visto che non può cambiare gomme, misura la pressione: 2.7 davanti e 3.3 (MAROOOO!!!!) dietro.
L'anteriore va ancora abbastanza bene, ma si cala di due decimi per riportare la presisone di esercizio ai valori corretti, e dietro si cala di addirittura 6 decimi, viste le manate di gas che dà (seee, come no! ).
Anzi, per sicurezza davanti la si porta a 2.3 a caldo.
Torna in pista, abbassa di altre 8 decimi il tempo (nuovo record: 15 minuti, 4 secondi e 3 decimi al giro ).
Ora il posteriore va bene, ma l'anteriore non è più preciso.
Sente che sta lì, ma non tiene perfettamente la traiettoria, sembra galleggiare.
Si riguarda, e l'anteriore è rimasto a 2.3...
Ok, qui la gomma è giù di pressione: si torna a 2.5 a caldo.
Torna dentro, e stavolta il posteriore è sì controllabile, ma scivola subito.
Sgonfio.
Troppa area di impronta non fa lavorare la mescola.
Siamo a 2.7, si alza a 2.8.
a quel punto il record del tracciato è frantumato e il nostro eroe torna a casa con le orecchie di 5 ereugo, 8 cibiere e 2 erressevvù...
Ok, scherzi a parte: questo è il criterio con il quale si cerca la pressione ideale.
NB: si dà per scontato che la moto sia a posto, e che l'assetto sia GIUSTO.
Non si può pretendere che una gomma metta una pezza all'incapacità del sospensionista o del telaista.
Sia chiaro: se l'assetto è sballato, non c'è gomma che tenga! In ogni senso.
Quindi, partire con una pressione di riferimento, magari quella di mamma aprglia, verificarla a caldo, e poi lavorare sull'assetto.
Una volta trovato si torna a pistolare col manometro
Il motivo iniziale per ridurre la pressione di gonfiaggio era la massimizzazione dell'impronta a terra.
Da qui puoi capire anche il perchè si corra con le slick e non con gomme scolpite.
Poi, l'uso in pista porta la gomma a lavorare a temperature più alte.
Dalla legge dei gas perfetti (cit. Avogadro): P = VxT
Rimanendo costante il volume, e crescendo la temperatura, per forza di cose deve aumentare pure la pressione.
Quindi, cali la pressione (e due!) per riottenere quella magigorazione di impronta a terra.
L'aria, in uno pneumatico, svolge tutto il lavoro di "sostegno" del mezzo. Senza aria, la gomma è a terra e non lavora più: sei sul cerchio.
Meno pesa la moto, meno bisogno hai di questo sostegno.
Quindi, se riduci la pressione, aumenti sì l'area di impronta, ma riduci il sostegno.
Di conseguenza ti servono strutture molto più rigide, praticamente dei run flat.
Mi ricordo i "miei" 16,5": li facevo con una struttura molto rigida, visto che noi si viaggiava anche con solo 1,4 bar! (Team *i*o, gli altri stavano sull' 1,6-1,7)
E considera che con un motard la temperatura in gara di un anteriore, se c'è la parte sterrata, raramente ti supera i 50°, con punte di 70 alla fine del tratto asfaltato.
Ora, immaginati un uso intenso in pista: il posteriore starà tranquillamente anche oltre i 90°, mentre l'anteriore -meno stressato e più "ventilato"- starà tra i 70° e gli 80°.
Su strada raramente arrivi oltre i 50° col posteriore.
Quindi, se vai in pista e giri come Bayliss, scaldi la tua gomma molto di più che su strada.
La pressione sale, e tu togli aria dalla gomma per farla lavorare come è stata progettata.
Peccato che di Bayliss ce n'è uno, tutti gli altri son.. nessuno.
Quindi attenti a non ridurre troppo la pressione in pista: potreste trovarvi con una gomma sgonfia e finire a gambe all'aria.
L'ideale sarebbe misurare la pressione a fine turno, con la gomma calda, e lì decidere che fare.
Che il riscaldamento (cioè il ritmo che tenete) porta a pressioni molto elevate, calare...
Faccio un esempio con il nostro caro mentitore.
Ha una bella coppia di dunlop qualifier ERE-ERE sulla sua Futura (240kg + i capelli)
Parte con un 2.5 davanti, e un 2.8 dietro.
Gira che ti rigira, entra ai boCCs e misura la pressione.
Premesso che ha appena girato con un passo degno di una Stock 1000 (seee, come no! )
Lamenta un effetto on- off delle gomme: o ha grip, o scivola impietosamente.
Sintomo di: o pressione alta (della gomma, non del Capello), o gomme di schifo.
Visto che non può cambiare gomme, misura la pressione: 2.7 davanti e 3.3 (MAROOOO!!!!) dietro.
L'anteriore va ancora abbastanza bene, ma si cala di due decimi per riportare la presisone di esercizio ai valori corretti, e dietro si cala di addirittura 6 decimi, viste le manate di gas che dà (seee, come no! ).
Anzi, per sicurezza davanti la si porta a 2.3 a caldo.
Torna in pista, abbassa di altre 8 decimi il tempo (nuovo record: 15 minuti, 4 secondi e 3 decimi al giro ).
Ora il posteriore va bene, ma l'anteriore non è più preciso.
Sente che sta lì, ma non tiene perfettamente la traiettoria, sembra galleggiare.
Si riguarda, e l'anteriore è rimasto a 2.3...
Ok, qui la gomma è giù di pressione: si torna a 2.5 a caldo.
Torna dentro, e stavolta il posteriore è sì controllabile, ma scivola subito.
Sgonfio.
Troppa area di impronta non fa lavorare la mescola.
Siamo a 2.7, si alza a 2.8.
a quel punto il record del tracciato è frantumato e il nostro eroe torna a casa con le orecchie di 5 ereugo, 8 cibiere e 2 erressevvù...
Ok, scherzi a parte: questo è il criterio con il quale si cerca la pressione ideale.
NB: si dà per scontato che la moto sia a posto, e che l'assetto sia GIUSTO.
Non si può pretendere che una gomma metta una pezza all'incapacità del sospensionista o del telaista.
Sia chiaro: se l'assetto è sballato, non c'è gomma che tenga! In ogni senso.
Quindi, partire con una pressione di riferimento, magari quella di mamma aprglia, verificarla a caldo, e poi lavorare sull'assetto.
Una volta trovato si torna a pistolare col manometro
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